Giorgio Ambrosoli, un eroe borghese, come ebbe a definirlo fortunatamente Corrado Stajano.
Giorgio Ambrosoli, uno di noi.
Meglio di noi, perché il suo nome è di quelli a cui si intitolano strade su cui si fanno libri, film e convegni.
Una persona che, cresciuto nel nostro stesso ambiente, quello sano dell'Unione Monarchica Italiana, seppe conservare intatti tutti i suoi valori di cittadino cattolico e di persona profondamente devota allo Stato. E che coerentemente seppe affrontare ogni rischio e pagare perfino con la vita .
"Ricordi i giorni dell'Umi (Unione Monarchica Italiana n.d.r.) , le speranze mai realizzate di far politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a quarant'anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. "
Questo scriveva Ambrosoli, presago della sua fine, nella sua lettera testamento a sua moglie.
Fare politica per il paese e per lo stato.
Questo fece senza nessuno sconto, nemmeno a se stesso.
I fatti sono noti a tutti .
L'incarico di Guido Carli nel 1974 di liquidare coattivamente la Banca Privata Italiana di Michele Sindona.
Incarico cui assolse con serietà ed impegno facendosi nemico di tutti ed amico di nessuno, neanche di quelli che grazie al suo intervento riuscirono ad avere quanto era stato loro truffato dal Sindona.
Incarico che portò avanti coerentemente al punto che un giorno , l'11 luglio del 1979, quattro anni dopo aver scritto la famosa lettera alla moglie, un killer venuto dagli Stati Uniti non gli sparò tre volte mentre tornava a casa.
Con questa persona abbiamo un debito: quello di non essere stati abbastanza forti per gridare ai quattro venti il suo nome, quello di non aver saputo tenere alta la sua e nostra bandiera; quello di aver lasciato, con dolorosa ammissione di suo figlio Umberto (!) che a difendere la memoria del padre siano state le sinistre e non quella parte sana della Nazione cui sentiva di appartenere egli stesso.
A questa persona noi monarchici dobbiamo guardare con devozione ed affetto. Sapendo che prima di noi egli seppe percorrere con coerenza la via dell'onore fino al martirio.
I monarchici renderanno omaggio all'eroe in data 15 luglio con la celebrazione di una Santa Messa di Suffragio nella Chiesa di San Maurizio di Ghiffa.
Successivamente verrà deposta una corona di fiori sulla tomba di Giorgio Ambrosoli nel sottostante cimitero.
In questo omaggio si richiede la presenza di tutti quelli che condvisero con lui la crescita nell'UMI e la devozione a Re Umberto per dimostrare che per quanto pochi non siamo immemori e che, pur con i nostri pochi numeri, siamo consci della suo altissimo esempio.