Etanolo dai rifiuti
Trovato un modo di produrre combustibili liquidi dai rifiuti, in modo economico ed ecologico. La nuova tecnologia che trasforma l'immondizia in etanolo e metanolo potrebbe aiutare a ridurre le quantità di rifiuti che si ammassano nelle discariche, rimpiazzando al tempo stesso una frazione significativa dei combustibili fossili usati dagli autoveicoli


La tecnologia, sviluppata da ricercatori del MIT e della Batelle PNNL di Richland, Washington, non brucia i rifiuti, quindi non produce gli inquinanti che costituiscono il problema storico dei tentativi di conversione di rifiuti in energia. Invece, la tecnologia vaporizza i materiali organici per produrre idrogeno e monossido di carbonio, una miscela chiamata syngas che viene utilizzata per la sintesi di svariati carburanti e sostanze chimiche. La tecnologia può essere applicata ai rifiuti urbani, ma anche alle biomasse prodotte nell'agricoltura, fornendo un modo meno costoso di produrre etanolo degli impianti attuali che processano il granturco.
Il nuovo processo produce syngas in due stadi. Nel primo, i rifiuti sono scaldati a 1200 °C in presenza di una piccola quantità di ossigeno-appena a sufficienza per ossidare parzialmente il carbonio e l'idrogeno libero. In questo stadio, non tutto il materiale organico è convertito, in parte diviene un materiale simile al carbone. Questo carbone è poi gassificato passandolo attraverso degli archi di plasma, una tecnologia sviluppata negli anni '90 al Plasma Science and Fusion Center del MIT. I rimanenti materiali inorganici, che includono sostanze tossiche, sono ossidati ed incorporati in un bacino di vetro fuso, usando una tecnologia sviluppata dal PNNL. Questo materiale solidifica ed è utilizzabile per costruire strade, oppure può essere interrato nelle discariche, non essendo pericoloso. Il passo successivo è un processo catalitico che converte il syngas in parti uguali di etanolo e metanolo. L'etanolo è diffusamente usato come additivo per i carburanti, ed in alcuni veicoli può sostituire del tutto la benzina. Il metanolo è importante nella produzione del biodiesel ed oggi viene ottenuto dal metano del gas naturale. Secondo Daniel Cohn, co-fondatore del IET e ricercatore del PSFC, i rifiuti urbani ed industriali prodotti negli Stati Uniti potrebbero permettere di rimpiazzare anche un quarto del carburante consumato a livello nazionale. Secondo Jeff Surma, un altro co-fondatore e CEO della IET, il processo è economicamente competitivo e lo è ancora di più se si considera che le municipalità e le aziende sono disposte a pagare perchè i loro rifiuti vengano rimossi. Ciò rende possibile produrre combustibile per una cifra compresa tra i 10 ed i 95 centesimi di dollaro al gallone. A riguardo, sono in corso trattative con svariate municipalità nel Midwest.
Invece, secondo George Sterzinger, direttore del Renewable Energy Policy Project, la IET non dovrebbe fare troppo affidamento sulla sua capacità di farsi pagare per avere materie prime; il business preesistente delle discariche ostacolerà fortemente il processo.
In questa fase, si stanno esplorando svariati approcci alla trasformazione dei rifiuti in combustibile e non è ancora chiaro chi sarà il vincitore. Il successo della IET dipenderà molto dalla sua capacità di gestire su ampia scala la propria tecnologia e di sviluppare un sistema completo, che va dalla raccolta dei rifiuti alla distribuzione del carburante prodotto.

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