Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    24 Aug 2009
    Messaggi
    5,378
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Natività del Santo Precursore e Profeta Giovanni Battista




    Ti lodiamo e ti rendiamo grazie senza fine, o Verbo di Dio,
    per la tua incarnazione e per la tua provvidenza.
    Senza posa facciamo memoria dell'inenarrabile ricchezza
    della tua bontà, perché hai redento il genere umano.
    Prima di venire, o Signore, ci hai inviato i tuoi messaggeri, i
    santi profeti,
    e ognuno di essi annunziò il mistero nascosto della tua venuta.
    L'uno profetizzava che il Signore sarebbe venuto
    ad allietare gli afflitti di Sion (Is 61, 3).
    L'altro annunziò che il Signore avrebbe ristabilito (Ger 31, 31)
    l'alleanza con il suo popolo.
    L'uno pregava perché il Signore (Sal 82, 1).
    venisse e non stesse in silenzio.
    L'altro supplicava: Fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi
    (Sal 79, 4).
    L'uno profetizzò il Precursore,
    annunziando da parte di Dio:
    Ecco, io manderò un mio messaggero (Ml 3, 1).
    L'altro ci insegno che sarebbe
    una voce che grida nel deserto (Is 40, 3).

    Dopo esserti manifestato in figura a tutti i santi profeti,
    Signore, hai inviato davanti a te Giovanni Battista.
    Egli è il punto di transizione tra l'antica e la nuova alleanza,
    la stella che precede la luce, la lampada che prelude il sole di
    giustizia,
    la voce che proclama la venuta del Verbo.
    Giovanni è il messaggero che annunzia a tutti i popoli:
    Viene uno che e più forte di me, al quale io non son degno di
    sciogliere neppure il legaccio dei sandali (Lc 3, 16).
    Sia benedetto il Messia che venne alla fine dei tempi
    per compiere i misteri annunziati dai profeti!
    Egli abitò nel seno della figlia di Davide, una vergine
    meravigliosa.
    Egli inviò un messaggero davanti a lui,
    Giovanni, il figlio della sterilità,
    perché annunziasse e proclamasse
    la manifestazione del Verbo
    e appianasse la via al Signore.

    In Giovanni vediamo la realizzazione
    e il coronamento di tutti i profeti.
    Egli è infatti un nuovo Mosè,
    perché vide Dio in realtà
    e non attraverso i veli del mistero.
    Giovanni è un novello Giosuè,
    perché mostrò il passaggio non del Giordano,
    ma ad una buona condotta.
    Giovanni è un novello Gedeone, che per mezzo dell'acqua si scelse
    guerrieri che combattessero non contro
    la carne e il sangue, ma contro gli spiriti malvagi.
    Giovanni è un nuovo Samuele,
    perché unse non il re Davide,
    ma battezzò il Signore di Davide.
    Giovanni è un nuovo Davide,
    che non fu perseguitato da Saul, ma ucciso da Erode.
    Giovanni è un nuovo Elia,
    che fu nutrito non da un corvo,
    ma dalle cavallette e dal miele selvatico.
    Giovanni è un nuovo Giuseppe,
    perché fu tentato non dalla moglie
    di Potifar, ma da Erodiade.
    Giovanni è un nuovo Eliseo,
    perché non olio moltiplicò,
    ma coloro che si fanno ungere con l'olio.
    Giovanni è un nuovo Isaia,
    che non si accontentò di predire:
    Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio (Is 7, 14), ma
    dichiarò:
    Ecco che ella ha concepito e dato alla luce
    l'agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! (Gv 1, 29)

    Giovanni, tu sei la gran tromba del timore di Dio;
    il tuo splendore giocondo risveglia
    chi dorme nel peccato
    e gli annunzia l'aurora della penitenza salvifica.
    Sei il più grande tra gli uomini
    e precedi colui che è prima della creazione.
    Beato sei tu, Giovanni,
    perché il deserto accresce il tuo merito,
    e il miele selvatico ti serve da cibo.
    Beato sei tu, perché sei amico dello sposo
    e padrino della sposa, la Chiesa,
    invitando popoli e nazioni
    al battesimo e alla conversione.
    Beato sei tu, perché vedesti
    lo Spirito Santo, udisti la voce dei Padre
    e posasti la mano sul capo del Redentore del mondo.
    Noi ti preghiamo: veglia sulla Chiesa,
    e insegnale ad amare il Cristo suo sposo.
    Sia benedetto Dio che fidanzò questa sposa al suo unico Figlio!


    Dalla liturgia siro-orientale. In ''L'orient Syrien'', Parigi,6,1961,309‑316.

  2. #2
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    24 Aug 2009
    Messaggi
    5,378
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito



    Vangelo Lc 1, 57-66. 80
    Giovanni è il suo nome.


    Dal Vangelo secondo Luca

    P
    er Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
    Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
    Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    24 Aug 2009
    Messaggi
    5,378
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Voce di chi grida nel deserto


    Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo (Disc. 293, 1-3; PL 38, 1327-1328)

    La Chiesa festeggia la natività di Giovanni, attribuendole un particolare carattere sacro. Di nessun santo, infatti, noi celebriamo solennemente il giorno natalizio; celebriamo invece quello di Giovanni e quello di Cristo. Giovanni però nasce da una donna avanzata in età e già sfiorita. Cristo nasce da una giovinetta vergine. Il padre non presta fede all'annunzio sulla nascita futura di Giovanni e diventa muto. La Vergine crede che Cristo nascerà da lei e lo concepisce nella fede.
    Sembra che Giovanni sia posto come un confine fra due Testamenti, l'Antico e il Nuovo. Infatti che egli sia, in certo qual modo, un limite lo dichiara lo stesso Signore quando afferma: «La Legge e i Profeti fino a Giovanni» (Lc 16, 16). Rappresenta dunque in sé la parte dell'Antico e l'annunzio del Nuovo. Infatti, per quanto riguarda l'Antico, nasce da due vecchi. Per quanto riguarda il Nuovo, viene proclamato profeta già nel grembo della madre. Prima ancora di nascere, Giovanni esultò nel seno della madre all'arrivo di Maria. Già da allora aveva avuto la nomina, prima di venire alla luce. Viene indicato già di chi sarà precursore, prima ancora di essere da lui visto. Questi sono fatti divini che sorpassano i limiti della pochezza umana. Infine nasce, riceve il nome, si scioglie la lingua del padre. Basta riferire l'accaduto per spiegare l'immagine della realtà.
    Zaccaria tace e perde la voce fino alla nascita di Giovanni, precursore del Signore, e solo allora riacquista la parola.

    Che cosa significa il silenzio di Zaccaria se non la profezia non ben definita, e prima della predicazione di Cristo ancora oscura? Si fa manifesta alla sua venuta. Diventa chiara quando sta per arrivare il preannunziato. Il dischiudersi della favella di Zaccaria alla nascita di Giovanni è lo stesso che lo scindersi del velo nella passione di Cristo. Se Giovanni avesse annunziato se stesso non avrebbe aperto la bocca a Zaccaria. Si scioglie la lingua perché nasce la voce. Infatti a Giovanni, che preannunziava il Signore, fu chiesto: «Chi sei tu?» (Gv 1, 19). E rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23). Voce è Giovanni, mentre del Signore si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è voce per un po' di tempo; Cristo invece è il Verbo eterno fin dal principio.

  4. #4
    presbitero cristiano ortodosso
    Data Registrazione
    04 Jan 2005
    Località
    ed eretico perfino di se stesso -contraddisse e si contraddisse
    Messaggi
    2,380
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Dalla Divina Liturgia della festa delle chiese ortodosse e chiese greco-cattoliche

    apoliytikion nel tono quarto per la nascita del Precursore e Profeta e Battista Giovanni

    Profeta e precursore del Cristo noi con amore ti onoriamo e restiamo stupiti davanti a Te Battista Giovanni Con la tua nascita la sterile ha partorito e il padre muto ha sciolto la sua lingua A tutti è annunciata l'incarnazione del Figlio di Dio,Cristo Messia il Salvatore delle anime nostre

  5. #5
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: Dalla Divina Liturgia della festa delle chiese ortodosse e chiese greco-cattolic

    DOMENICA 24 GIUGNO 2018: NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA, ventiquattresimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



    «24 GIUGNO NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.»
    Guéranger, L'anno liturgico - 24 giugno. Natività di san Giovanni Battista
    http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm





    SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (TV) stamattina DOMENICA 24 GIUGNO 2018, NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA e DOMENICA QUINTA DOPO LA PENTECOSTE:


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    V domenica d. Pentecoste (Com.) San Giovanni Battista (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=cNf2c8Hk3Wc
    San Giovanni Battista (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=pffvL_TCte8
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/ca...o--pio-x-1.php
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    SANTE MESSE domenicali celebrate dai Sacerdoti dell'Istituto Mater Boni Consilii - IMBC:


    Sante Messe - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)
    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/


    San Giovanni Battista - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-giovanni-battista/
    «24 giugno, Natività di san Giovanni Battista.

    “La Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore, e figlio dei santi Zaccaria ed Elisabetta, il quale fu ripieno di Spirito Santo, mentre era ancora nel seno di sua madre”.
    1) O glorioso S. Giovanni Battista, che fra i nati di donna fosti il profeta più grande: benché santificato sin dal seno materno, tu vorresti ritirarti nel deserto per dedicarti alla preghiere ed alla penitenza. Ottienici dal Signore il distacco da ogni ideale terreno per avviarci verso il raccoglimento del dialogo con Dio e la mortificazione delle passioni. Gloria.
    2) O zelantissimo precursore di Gesù che pur senza operare alcun miracolo attirasti a te le folle per prepararle ad accogliere il Messia e ad ascoltare le sue parole di vita eterna, ottienici la docilità alle ispirazioni del Signore in modo che con la testimonianza della nostra vita possiamo condurre le anime a Dio, quelle soprattutto che hanno più bisogno della sua misericordia. Gloria.
    3) O martire invitto che per la fedeltà alla Legge di Dio e per la santità del matrimonio ti opponesti agli esempi di vita dissoluta a costo della libertà e della vita, ottienici da Dio una volontà forte e generosa affinché, vincendo ogni umano timore, osserviamo la Legge di Dio, professiamo apertamente la fede e seguiamo gli insegnamenti del Maestro Divino e della sua santa Chiesa. Gloria.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ta-300x300.jpg








    Tradidi quod et accepi
    http://tradidiaccepi.blogspot.it

    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4c&oe=5BE6F44D





    “NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA
    Precursore di Nostro Signore Gesù Cristo.
    Doppio di I classe con Ottava comune.
    Paramenti bianchi.
    Guéranger, L'anno liturgico - 24 giugno. Natività di san Giovanni Battista
    SANTA MESSA

    «Profeta dell'Altissimo» (Alleluja), san Giovanni è prefigurato da Isaia e Geremia (Introito, Epistola, Graduale); ancor meglio di loro, egli fu consacrato fin dal seno di sua madre per annunciare Gesù (Segreta) e preparare le anime alla sua venuta (Alleluja). Il Vangelo ci narra i prodigi che segnarono la sua nascita. Zaccaria impone al suo figliuolo il nome che l'Arcangelo Gabriele gli ha imposto e che significa: il Signore ha fatto grazia. Egli recupera immediatamente la voce e, ripieno dello Spirito Santo, predice le grandezze di suo figlio: «Egli precederà il Signore per dar al popolo la conoscenza della salvezza». L'angelo Gabriele aveva annunciato a Zaccaria che «molti si sarebbero rallegrati della nascita di san Giovanni Battista» (Lc 1,14). Infatti non furono soltanto «i vicini e i parenti di Elisabetta» (Lc 1,58) che festeggiarono questo avvenimento, ma ogni anno, al giorno anniversario, la Chiesa intera invita i suoi figli a condividere questa santa gioia. Ella sa che la natività «di questo Profeta dell'Altissimo» (Lc 1,76) in questo Natale d'estate è intimamente collegata alla venuta del Messia. A partire dalla festa del Natale di san Giovanni, i giorni si abbreviano, perché il sole, avendo raggiunto il punto culminante della sua corsa annuale, si mette a ridiscendere. Invece, la festa del Natale del Signore, di cui questa è il preludio, segna l'epoca in cui il sole ricomincia a montare sulla sua orbita. Il Precursore deve scomparire davanti a Gesù che è la vera luce delle anime. «Bisogna ch'egli cresca, dice san Giovanni, e che io diminuisca» (Gv 3,30). I solstizi erano l'occasione di feste pagane in cui si accendevano fuochi per onorare l'astro che ci da la luce. La Chiesa cristianizzò questi riti vedendovi un simbolo di san Giovanni che era «una lampada ardente e luminosa» (Gv 5,35). Quindi «essa incoraggiò questo genere di manifestazione che corrispondeva così bene al carattere della festa. I fuochi di san Giovanni completavano felicemente la solennità liturgica; essi mostravano uniti in un solo pensiero la Chiesa e la città terrestre» (Padre Guéranguer, La Natività di san Giovanni Battista in Année Liturgique).
    Il nome del Precursore è iscritto nel Canone della Messa a capo del 2° elenco. Si celebravano un tempo, il giorno della sua festa, tre Messe in suo onore, e numerose chiese gli erano dedicate. I genitori pure amavano dare il suo nome ai loro figli. Paolo Diacono, monaco di Montecassino e amico di Carlo Magno aveva composto in onore di San Giovanni Battista l'inno: Ut queant laxis. Nel XIII secolo il monaco benedettino Guido d'Arezzo osservò che le note cantate sulle sillabe iniziali formavano la serie dei primi sei gradi della scala. Egli designò ogni grado con la sillaba corrispondente (Ut, re, mi, fa, sol, la, si) e facilitò molto così lo studio degli intervalli musicali.
    Ut queant laxis Resonare fibris (Do - re)
    Mira gestorum Famuli tuorum (Mi - fa)
    Solve polluti Labii reatum (Sol - la)
    Sancte Johannes (Si).
    Traduzione: «Affinché i tuoi servi possano cantare a piena gola le meraviglie delle tue opere, purifica le loro labbra impure, o san Giovanni».
    Zaccaria, facendo sapere che voleva chiamare Giovanni suo figlio, aveva tosto ritrovato l'uso della parola; ed ecco che un inno composto in onore del Profeta la cui voce risuonò nel deserto, diviene il mezzo d'un nuovo progresso nell'arte musicale.
    * Sermone di sant'Agostino Vescovo.
    Sermone 20 sui Santi.
    Dopo il giorno sacrosanto del natale del Signore, non leggiamo celebrarsi la nascita di alcun uomo, se non soltanto del beato Giovanni Battista. Sappiamo che per gli altri Santi ed eletti di Dio si solennizza il giorno in cui, compiuto il lavoro e vinto e trionfato del mondo, furono come generati da questa vita presente alla gloriosa eternità. Per gli altri dunque si celebra l'ultimo giorno che ha colmato i loro meriti; per questo invece anche il primo giorno, anzi l'inizio ancora della sua vita: senza dubbio per questo motivo, che il Signore volle manifestare per mezzo di lui la sua venuta, perché se fosse venuto improvviso ed inatteso, gli uomini non lo avrebbero riconosciuto. Or Giovanni fu figura dell'antico Testamento, l'immagine della legge: e perciò Giovanni preannunziò il Salvatore, come la legge servì di messaggera alla grazia.
    L'aver poi profetato prima ancora di nascere, fin dal seno della madre, e l'aver reso testimonianza alla verità prima ancora di veder la luce, indica che, personificando egli lo spirito nascosto sotto il velo e nel corpo della lettera, manifestò al mondo il Redentore e annunziò a noi, quasi dal seno della legge, nostro Signore. E siccome i Giudei avendo errato fin dal seno della madre, cioè della legge da cui doveva venire il Cristo, «hanno traviato fin dal nascere, han detto falsità» (Sal 57,4): perciò «venne questo per far da testimonio, per render testimonianza alla luce» (Gv 1,7).
    Giovanni poi in prigione e inviante i suoi discepoli a Cristo, è la legge che passa al Vangelo. A somiglianza di Giovanni, questa legge chiusa nella prigione dell'ignoranza, giaceva come nel fondo di un oscuro recesso, dove la cecità dei Giudei lasciava il senso spirituale avvolto nell'oscurità della lettera. Questo vuol indicare l'Evangelista, dicendo: «Egli era lampada luminosa», cioè, acceso del fuoco dello Spirito Santo, per mostrare al mondo ravvolto nella notte della ignoranza la luce della salvezza, e, attraverso le tenebre densissime del peccato, scoprire, alla chiarezza dei suoi raggi, il sole di giustizia in tutto il suo splendore, allorché, parlando di se stesso, dice: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto».
    * Dai Discorsi di sant'Agostino, Vescovo.
    (Disc. 293, 1-3; PL 38, 1327-1328)
    Voce di chi grida nel deserto.
    La Chiesa festeggia la natività di Giovanni, attribuendole un particolare carattere sacro. Di nessun santo, infatti, noi celebriamo solennemente il giorno natalizio; celebriamo invece quello di Giovanni e quello di Cristo. Giovanni però nasce da una donna avanzata in età e già sfiorita. Cristo nasce da una giovinetta vergine. Il padre non presta fede all'annunzio sulla nascita futura di Giovanni e diventa muto. La Vergine crede che Cristo nascerà da lei e lo concepisce nella fede.
    Sembra che Giovanni sia posto come un confine fra due Testamenti, l'Antico e il Nuovo. Infatti che egli sia, in certo qual modo, un limite lo dichiara lo stesso Signore quando afferma: «La Legge e i Profeti fino a Giovanni» (Lc 16, 16). Rappresenta dunque in sé la parte dell'Antico e l'annunzio del Nuovo. Infatti, per quanto riguarda l'Antico, nasce da due vecchi. Per quanto riguarda il Nuovo, viene proclamato profeta già nel grembo della madre. Prima ancora di nascere, Giovanni esultò nel seno della madre all'arrivo di Maria. Già da allora aveva avuto la nomina, prima di venire alla luce. Viene indicato già di chi sarà precursore, prima ancora di essere da lui visto. Questi sono fatti divini che sorpassano i limiti della pochezza umana. Infine nasce, riceve il nome, si scioglie la lingua del padre. Basta riferire l'accaduto per spiegare l'immagine della realtà.
    Zaccaria tace e perde la voce fino alla nascita di Giovanni, precursore del Signore, e solo allora riacquista la parola. Che cosa significa il silenzio di Zaccaria se non la profezia non ben definita, e prima della predicazione di Cristo ancora oscura? Si fa manifesta alla sua venuta. Diventa chiara quando sta per arrivare il preannunziato. Il dischiudersi della favella di Zaccaria alla nascita di Giovanni è lo stesso che lo scindersi del velo nella passione di Cristo. Se Giovanni avesse annunziato se stesso, non avrebbe aperto la bocca a Zaccaria. Si scioglie la lingua perché nasce la voce. Infatti a Giovanni, che preannunziava il Signore, fu chiesto: «Chi sei tu?» (Gv 1, 19). E rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23). Voce è Giovanni, mentre del Signore si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è voce per un po' di tempo; Cristo invece è il Verbo eterno fin dal principio.
    - Al Vangelo.
    ** Omelia di sant'Ambrogio Vescovo.
    Libro 2 Commento al Capitolo 1 di Luca prima della fine.
    Elisabetta partorì un figlio, e i vicini se ne congratularono. La nascita dei santi produce la gioia di molti, poiché è un bene comune. La giustizia infatti è una virtù comune, e perciò nella nascita del giusto si presagisce la futura santità, e l'allegrezza dei vicini significa che la sua virtù sarà poi causa di esultanza. Giustamente poi è registrato il tempo in che il Profeta fu nel seno materno, affinché non fosse taciuta la presenza di Maria; ma se ne tace il tempo dell'infanzia, perché egli non conobbe le difficoltà di questa età. Per questo nel Vangelo non leggiamo altro di lui, che l'annunzio e il fatto della sua nascita, l'esultanza nel seno materno, e la voce nel deserto.
    Difatti egli non conobbe alcuna età dell'infanzia, perché, sollevandosi sulle leggi della natura e dell'età, cominciò dal seno materno ad avere la misura dell'età perfetta di Cristo. Il santo Evangelista ritenne assai bene premettere che moltissimi volevano chiamare il fanciullo col nome del padre Zaccaria, per avvertirti che la madre respinse questo nome non perché le dispiacque, quasi fosse d'una persona degenere, ma perché conosceva, per rivelazione dello Spirito Santo, il nome che l'Angelo aveva già indicato a Zaccaria. Ed essendo questi muto, non poteva indicare il nome del figlio alla moglie; Elisabetta però seppe per ispirazione quel che non aveva appreso dal marito.
    «Giovanni, dice, è il suo nome»: cioè, non spetta a noi d'imporre il nome a chi l'ha imposto già Dio stesso. Egli ha già il suo nome, che ci fu rivelato, e non l'abbiamo scelto noi. I Santi hanno questo privilegio, di ricevere il nome da Dio. Così Giacobbe fu chiamato Israele, perché aveva visto Dio. Così nostro Signore stesso fu nominato Gesù prima ancora di nascere, nome impostogli dal Padre e non dall'Angelo. Or vedi, gli Angeli non parlano da se stessi, ma trasmettono ciò che è stato detto loro. Né stupirti se la moglie pronunziò con tanta sicurezza un nome che non aveva inteso, perché lo Spirito Santo aveva comandato all'Angelo di suggerirglielo.
    Sardinia Tridentina: Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore
    Si fa Commemorazione della Quinta Domenica dopo Pentecoste con Oratio, Secreta, Postcommunio e Vangelo finale della Domenica.
    Sardinia Tridentina: DOMENICA V DOPO PENTECOSTE

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...ac&oe=5BAB8696





    “SERMONE DI SANT'ANTONIO DI PADOVA SULLA FESTA DELLA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.
    1. «Per Elisabetta si compì il tempo del parto ed essa diede alla luce un figlio» (Lc 1,57). In questo vangelo dobbiamo considerare due eventi:
    - la nascita del Precursore;
    - l'imposizione del nome.
    I. NASCITA DEL PRECURSORE.
    2. «Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio». La beata Vergine Maria restò tre mesi nella casa di Zaccaria, assistendo Elisabetta, sua parente, fino a che avvenne il parto. E si legge nel Libro dei Giusti che la beata Vergine Maria sollevò da terra Giovanni, appena nato.
    «Si compì il tempo». La sacra Scrittura usa di solito la parola «compimento» soltanto per la nascita, o per la morte o per le opere dei buoni, indicando così che la loro vita ha il compimento, la pienezza della perfezione. Per esempio: «Si compirono per Maria i giorni del parto» (Lc 2,6); «Abramo morì, pieno di giorni» (Gn 25,8). Al contrario, i giorni dell'empio sono inutili e vuoti. Per Elisabetta, dunque, si compì il tempo del parto. Zaccaria, come racconta Luca, era entrato nel tempio per offrire l'incenso; gli apparve Gabriele che gli disse: Elisabetta tua moglie ti partorirà un figlio (cf. Lc 1,9-13). Questo gli fu annunziato nel mese di settembre, quando si celebrava la solennità chiamata giorno dell'espiazione o della propiziazione, e come oggi la promessa si avverò.
    Vedremo che cosa significhi in senso morale Zaccaria, che s'interpreta «ricordo del Signore» o «che ricorda il Signore»; che cosa significhi Elisabetta, che s'interpreta «la settima del mio Dio».
    3. Elisabetta è figura dell'anima fedele che giustamente è detta «la settima del mio Dio» a motivo dei «tre settenari» che la riguardano in modo tutto speciale, vale a dire i sette doni (dello Spirito Santo), le sette domande (del Padre nostro) e le sette beatitudini. Con il primo settenario l'anima viene giustificata, con il secondo viene fatta progredire dal bene al meglio, con il terzo viene resa perfetta. O anche è detta «settima», ossia sabato, cioè riposo, perché nell'anima Dio riposa, in quanto essa si astiene da ogni lavoro servile. «L'anima del giusto è sede della sapienza» (Gregorio). Nella pace, cioè nell'anima pacifica, è la sua dimora (cf. Sal 75,3). Di questo sabato, dice Isaia: «Sarai chiamata sabato di delizie e giorno santo e glorioso del Signore» (Is 58,13). Giorno delicatus, deliciis pastus, nutrito di delizie. E le delizie sono appunto i tre settenari sopra indicati, nei quali l'anima si nutre per essere un sabato di delizie, cioè nutrito di santità di vita e di plauso della coscienza.
    Elisabetta concepisce da Zaccaria. Dice il salmo: «Mi sono ricordato di Dio e fui pieno di gaudio; mi immersi nella meditazione e venne meno il mio spirito» (Sal 76,4). La donna concepisce nel piacere, e così anche l'anima nel ricordo del Signore concepisce con grande diletto. Infatti il salmo dice: «Nella via della tua testimonianza», cioè dei tuoi dolori, della tua passione, «ho trovato diletto, come nei più grandi tesori» (Sal 118,14). La corona di spine, la croce, i chiodi, la lancia e tutti gli atroci tormenti di Cristo formano la delizia del giusto: in essi egli trova più consolazione e diletto che in tutte le ricchezze di questo mondo; e perciò dice: «Mi sono ricordato di Dio e ne ho avuto grande gaudio». E questo gaudio produce due effetti: la pratica delle opere di carità, e il venir meno nello spirito della fiducia in se stesso; oppure anche i due effetti di cui parla il salmo: «Venne meno la mia carne e il mio cuore», cioè la tentazione della carne e la superbia del cuore, e così «Dio del mio cuore e mia parte è Dio per l'eternità» (Sal 72,26) per concepire da lui e partorire il figlio della vita eterna.
    Considera che Elisabetta concepì nel settimo mese, cioè in settembre, e partorì nel mese di giugno. Così l'anima concepisce nel settimo giorno, il sabato, cioè nel riposo, con la devozione della mente; e in giugno, chiamato in ebraico siban, - che s'interpreta «santità del dono» - partorisce il figlio, cioè l'opera buona. Infatti il dono della grazia che ha concepito nella mente, lo dà alla luce nella santità delle opere.
    4. «Si compì dunque per Elisabetta il tempo del parto, e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei» (Lc 1,57-58). La Glossa commenta: Il parto dei santi, vale a dire la loro nascita, comporta una grande gioia per molti, perché essi sono una ricchezza per la comunità: i santi nascono per il bene di tutti. La giustizia (la santità) infatti è una virtù sociale, vantaggiosa per tutta la comunità: e quindi nella nascita di un giusto viene quasi anticipata una prova della vita futura e viene indicata la grazia della virtù che seguirà, prefigurata nella letizia dei vicini.
    Senso morale: i vicini sono figura degli angeli, parenti del giusto, i quali si rallegrano con l'anima che dà alla luce opere buone. Infatti Gabriele dice: «Molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti» (Lc 1,14-15). Sono proprio molti quelli che si rallegrano: infatti si rallegra Cristo, si rallegra l'angelo e si rallegra il prossimo. Si rallegra Cristo; dice Luca: «E trovata la pecora, se la carica sulle spalle tutto contento» (Lc 15,5). E la Glossa: Le spalle di Cristo sono le braccia della croce. Lì ha caricato i miei peccati, su quel patibolo ha riposato. Si rallegra l'angelo: «Io vi dico: c'è grande gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte» (Lc 15,10). E la Glossa: Gli angeli, esseri intelligenti, si rallegrano che l'uomo sia riconciliato anche con loro; e questo ci stimola all'onestà, ci stimola a fare ciò che è gradito a quegli spiriti, dei quali dobbiamo desiderare la protezione e temere l'offesa. Si rallegra il prossimo, a quanto dice l'Apostolo nella seconda lettera ai Corinzi: «Godo della vostra tristezza, perché essa vi ha portati alla penitenza» (2Cor 7,9).
    «Egli sarà grande». Osserva che il termine lat. magnus (grande) si riferisce all'animo, mentre se si dice grandis (grande) ci si riferisce al corpo. Se la tua opera è piccola ai tuoi occhi, sarà grande davanti al Signore. Egli deve crescere, io invece diminuire (cf. Gv 3,30). Quando tu ti fai piccolo con l'umiltà, cresce in te la grazia con la fortezza dell'animo.
    «Davanti al Signore», non davanti agli uomini, che ingannano e sono ingannati, che chiamano male il bene e bene il male. L'uomo è ciò che è davanti a Dio, e niente di più. Se vuoi che la tua opera buona sia consacrata a Dio, guàrdati dal bere il vino della vanagloria o altra bevanda inebriante che produce un'allegria sconveniente. Dice il Signore ad Aronne: «Non bevete vino o altra bevanda inebriante, né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del convegno, perché non moriate» (Lv 10,9); e «Quando l'uomo o la donna faranno voto di santificarsi e vorranno consacrarsi al Signore, si asterranno dal vino e da tutto ciò che può ubriacare» (Nm 6,23).
    Chi desidera che la sua opera sia consacrata al Signore e venga accettata nella tenda della celeste Gerusalemme, si guardi dall'ebbrezza della vanagloria e da ogni indecorosa allegria. Amen. (...)”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b4&oe=5BA638CF





    “NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (22 - 30 Giugno).”






    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “Dimanche de la Nativité de Saint Jean-Baptiste.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...5d&oe=5BB07643





    “Cinquième Dimanche après la Pentecôte.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...5b&oe=5BA20660





    “Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Cinquième Dimanche après la Pentecôte : du véritable amour de Dieu.
    http://prieure2bethleem.org/predica/...uin.mp3”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...41&oe=5BEC7F29





    https://liguesaintamedee.ch/saint-du...-jean-baptiste
    “24 juin : Nativité de Saint Jean-Baptiste.”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...n_baptiste.jpg





    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Giovanni Battista, Precursore del Signore, e figlio dei santi Zaccaria ed Elisabétta, il quale fu ripieno di Spirito Santo, mentre era ancora nel seno di sua madre. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Profeta, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Giovanni Battista possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

    «24 giugno, Natività di san Giovanni Battista.
    Clicca qui: https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-118.html per gli ultimi articoli leggibili gratuitamente sul nostro sito:
    - Comunicato numero 118. Il tramonto di Giovanni Battista;
    - Preghiera alla Madonna della Consolata;
    - Anteprima «Storia d’Italia» di San Giovanni Bosco;
    - Dizionario biblico. Giovanni detto il battezzatore;
    - Preghiera a San Luigi Gonzaga, Confessore;
    - Dizionario biblico. Il Battesimo;
    - Preghiera a San Giuseppe Cafasso, Confessore;
    - Gli anatemi del Concilio di Costantinopoli II, numeri 13 e 14;
    - Preghiera a Sant’Efrem, Dottore;
    - San Tommaso: il Re ed il Governante devono attendere al culto divino;
    - Vita e detti dei Padri del deserto: Isacco delle Celle (parte 2);
    - Teologia Politica 107. Breve dissertazione sulla cosiddetta “immigrazione” (parte 1);
    - Racconti miracolosi n° 66. Santa Elisabetta d’Ungheria ed il Crocifisso.
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-118.html - SVRSVM CORDA® n° 118 del 24 giugno 2018.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4d&oe=5BE5C2C2





    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...87&oe=5BEA7F8A





    “24 giugno 1893.
    Alle più lontane regioni d’Oriente, esplorate con successo dai valorosi portoghesi, alle quali tanti cercano di giungere ogni giorno per esercitarvi i loro ricchi commerci, Noi pure, mossi da una speranza assai più alta, fin dall’inizio del Nostro pontificato abbiamo rivolto la mente e il pensiero. Si presentano al Nostro animo e suscitano in Noi un sentimento di amore quegli immensi spazi delle "Indie", nei quali, da tanti secoli ormai, si esercita la fatica degli annunciatori dell’evangelo, E fra i primi viene in mente il beato apostolo Tommaso, che a buon diritto è considerato l’autore della prima proclamazione dell’evangelo agli indiani; e così pure Francesco Saverio che, per lungo tempo, si dedico con ardore alla medesima opera gloriosa, riuscendo, grazie alla sua incredibile costanza e carità a convertire centinaia di migliaia di indiani dai miti e dalle superstizioni impure del bramanesimo alla fede della retta religione. Successivamente, seguendo le tracce di quel grande santo, molti appartenenti ad entrambi gli ordini del clero, inviati con l’autorità della sede apostolica, hanno tentato con dedizione e tentano tuttora di difendere e promuovere le sacre verità e le istituzioni cristiane che Tommaso portò laggiù e che Saverio rinnovò. Tuttavia, in una così vasta distesa di terre quanto grande moltitudine di mortali è ancora lontana dal vero, immersa nelle tenebre di una deplorevole superstizione! Quanto terreno vi è, soprattutto verso settentrione, che potrebbe accogliere il seme dell’evangelo, ma che non è stato ancora in nessun modo predisposto.
    Da SS Leone XIII Ad extremas Orientis oras.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...01&oe=5B9E1C7B





    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b9&oe=5BB4FF07










    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “24 GIUGNO 2018: NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA (Doppio di prima classe con Ottava comune - Memoria e ultimo vangelo della V domenica dopo Pentecoste).”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...25&oe=5B9F5C83





    “Il 24 giugno 1950 Pio XII canonizzava Maria Goretti, vergine e martire, alla presenza della madre e dello stesso assassino.
    "Ed ora, o voi tutti che Ci ascoltate, in alto i cuori! Sopra le malsane paludi e il fango del mondo si stende un cielo immenso di bellezza. È il cielo che affascinò la piccola Maria; il cielo a cui ella volle ascendere per l'unica via che ad esso conduce: la religione, l'amore di Cristo, la eroica osservanza dei suoi comandamenti".
    (Dal Discorso di Pio XII Tradidi quod et accepi: Santa Maria Goretti nelle parole di Pio XII )”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...40&oe=5BAF7FC9






    "I quattro fini della Santa Messa."
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...9d&oe=5BEC93A5








    24 giugno
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../24-giugno.htm
    “LA PACE
    24° GIORNO
    Pater noster.
    Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
    Intenzione. - Riparare i peccati di odio.
    LA PACE
    Una delle promesse che il Sacro Cuore ha fatto ai suoi devoti, è: Metterò la pace nelle loro famiglie.
    La pace è un dono di Dio; può darla soltanto Dio; e noi dobbiamo apprezzarla e custodirla nel nostro cuore e nella famiglia.

    Gesù è il Re della pace. Quando mandava i discepoli in giro per le città ed i castelli, raccomandava loro di essere portatori di pace: Entrando in qualche casa, salutatela con dire: Pace a questa casa! - E se la casa ne è degna, verrà la vostra pace sopra di essa; se invece non è degna, la vostra pace ritornerà a voi! (Matteo, XV, 12).
    - La pace sia con voi! (S. Giovanni, XXV, 19). Questo era il saluto e 1'augurio che Gesù rivolgeva agli Apostoli, quando appariva ad essi dopo la risurrezione. - Va' in pace! - diceva ad ogni anima peccatrice, quando la licenziava dopo averle perdonato i peccati (S. Luca, VII, 50).
    Allorché Gesù disponeva gli animi degli Apostoli alla sua dipartita da questo mondo, li confortava con dire: Vi lascio la mia pace; vi dono la mia pace; ve la do, non come suole darla il mondo. Non si turbi il vostro cuore (S. Giovanni, XIV, 27).
    Alla nascita di Gesù, gli Angeli annunziarono al mondo la pace, dicendo: Pace in terra agli uomini di buona volontà! (San Luca, II, 14).
    La S. Chiesa implora di continuo la pace di Dio sulle anime, mettendo sulle labbra dei Sacerdoti, nella Messa, questa preghiera:
    Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, donaci la pace! -
    Che cosa è la pace, tanto prediletta da Gesù? È la tranquillità dell'ordine; è l'armonia della volontà umana con quella divina; è una profonda serenità dello spirito, che può conservarsi anche. nelle prove più dure.
    Non c'è pace per gli empi! La godono solamente coloro che vivono nella grazia di Dio e si studiano di osservare la legge divina meglio che sia possibile.
    Il primo nemico della pace è il peccato. Lo sanno per triste esperienza coloro che cedono alla tentazione e commettono una grave colpa; subito perdono la pace del cuore e ne hanno in cambio amarezza e rimorso.
    Il secondo ostacolo alla pace è l'egoismo, l'orgoglio, la detestabile superbia, per cui si brama di eccellere. Il cuore degli egoisti e dei superbi è senza pace, sempre inquieto. I cuori umili godono la pace di Gesù. Se ci fosse più umiltà, dopo un rimprovero o un'umiliazione, quanti rancori e desideri di vendetta si eviterebbero e quanta pace resterebbe nel cuore e nelle famiglie!
    L'ingiustizia è soprattutto la nemica della pace, perché non conserva l'armonia nei rapporti col prossimo. Chi è ingiusto, pretende i propri diritti, sino all'esagerazione, ma non rispetta i diritti altrui. Questa ingiustizia porta la guerra nella società e la discordia nella famiglia.
    Custodiamo la pace, dentro di noi e attorno a noi!
    Sforziamoci di non perdere mai la pace del cuore, non solo evitando il peccato, ma anche tenendo lontano ogni turbamento dello spirito. Tutto ciò che porta turbamento nel cuore ed irrequietezza, viene dal demonio, il quale suole pescare nel torbido.
    Lo spirito di Gesù è spirito di serenità e di pace.
    Le anime poco esperte nella vita spirituale, facilmente sono preda del turbamento interiore; un nonnulla toglie loro la pace. Siano perciò vigilanti e preghino.
    Santa Teresina, provata in tutti i modi nel suo spirito, diceva: Signore, provatemi, fatemi soffrire, ma non privatemi della vostra pace!
    Custodiamo la pace nella famiglia! La pace domestica è una grande ricchezza; la famiglia che ne è priva, è simile ad un mare in tempesta. Infelici coloro che sono costretti a vivere in una casa, ove non regna la pace di Dio!
    Questa pace domestica si mantiene con l'ubbidienza, cioè col rispettare la gerarchia che Dio vi ha messa. La disubbidienza turba l'ordine familiare.
    Si mantiene con l'esercizio della carità, compatendo e sopportando i difetti dei congiunti. Si pretende che gli altri non manchino mai, non facciano sbagli, insomma che siano perfetti, mentre noi commettiamo tante mancanze.
    La pace nella famiglia si conserva col troncare all'inizio qualunque motivo di discordia. Si spenga subito il fuoco, prima che diventi incendio! Si smorzi la fiamma della discordia e non si metta legna al fuoco! Se sorge in famiglia un disaccordo, un dissapore, si chiarisca tutto con calma e con prudenza; si faccia tacere ogni passione. E’ meglio cedere in qualche cosa, anche con sacrificio, anzichè turbare la pace della casa. Fanno bene coloro che ogni giorno recitano un Pater, Ave e Gloria per la pace nella propria famiglia.
    Quando sorgesse in casa qualche forte contrasto, apportatore di odio, ci si sforzi di dimenticare; non si richiamino alla mente i torti ricevuti e non se ne parli, perchè il ricordo e il parlarne riaccendono il fuoco e la pace si allontana sempre più.
    Non si dissemini la discordia, togliendo la pace a qualche cuore o a qualche famiglia; ciò avviene specialmente con il parlare imprudente, con l'intromettersi negli affari intimi del prossimo senza esserne richiesti e col rapportare alle persone ciò che si sente dire contro di loro.
    I devoti del Sacro Cuore custodiscano la loro pace, la portino ovunque con l'esempio e la parola e s'interessino a farla ritornare in quelle famiglie, di parenti o di amici, da cui è stata bandita.
    ESEMPIO
    Ritornò la pace
    A motivo dell'interesse, ebbe origine uno di quegli odi che mettono a soqquadro le famiglie.
    Una figliuola, da anni accasata, cominciò ad odiare i genitori e gli altri familiari; il marito ne approvava l'agire. Non più visite al padre ed alla madre, né saluto, ma ingiurie e minacce.
    La tempesta durò a lungo. Il genitore, nervoso ed intransigente, in un dato momento ideò la vendetta.
    In quella casa era penetrato il demonio della discordia ed era sparita la pace. Solo Gesù poteva rimediare, ma invocato con fede.
    Alcune anime pie della famiglia, la madre e due figliuole, devote del Sacro Cuore, stabilirono di ricevere molte volte la Comunione, perchè non capitasse qualche delitto e perchè presto ritornasse la pace.
    Si era nel corso delle Comunioni, quando all'improvviso cambiò la scena.
    Una sera la figlia ingrata, toccata dalla grazia di Dio, si presentò umiliata alla casa paterna. Riabbracciò la madre e le sorelle, chiese perdono della sua condotta e volle che tutto si dimenticasse. Era assente il padre e si temeva qualche temporale appena fosse rientrato, conoscendosi il suo carattere focoso. Ma non fu così! Rientrando questi a casa calmo e mansueto come un agnellino, abbracciò la figlia, si sedette in serena conversazione, come se nulla fosse capitato precedentemente.
    Chi scrive, testimonia il fatto.
    Fioretto. Custodire la pace nella famiglia, nella parentela e nel vicinato.
    Giaculatoria. Dammi, o Gesù, la pace del cuore!
    (Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


    24° giorno: Cuore leale - Cuore falso
    http://www.stellamatutina.eu/24-gior...e-cuore-falso/
    “24° giorno: Cuore leale – Cuore falso
    CUORE LEALE

    Un cuore leale è un cuore nobile e forte. Merita fiducia e lode. «Il Signore si compiace, in quelli che camminano con schiettezza» (Pro 11,20).
    Il cuore leale si riconosce subito, perché non ha paura di soffrire a causa della verità, per la sua sincerità. Anzi, tanto più è leale, quanto più è pronto a rimetterci persino la vita piuttosto che mentire.
    Nella persecuzione di Diocleziano, un drappello di soldati venne mandato a catturare sant’Antimo, Vescovo di Nicomedia. Senza saperlo, entrarono proprio nella casa di sant’Antimo, per chiedere da mangiare. Il Vescovo stesso si mise subito a servirli, senza che i soldati sospettassero che fosse proprio lui il Vescovo da catturare.
    Appena rifocillati, i soldati gli chiesero qualche notizia sul vescovo Antimo.
    «Ma sono io!» – rispose tranquillamente il Santo.
    I soldati rimasero sbalorditi e imbarazzati. Non avrebbero mai avuto il coraggio di imprigionare chi li aveva rifocillati e serviti. Gli proposero, perciò, di fuggire a destra, mentre essi lo avrebbero cercato a sinistra, in modo da non trovarlo. «No no… – rispose serenamente il Vescovo –. Non voglio essere complice della vostra bugia. Io non mentirò né permetterò che voi mentiate per salvare a me la vita. Conducetemi pure dove vi è stato imposto».
    I soldati dovettero condurlo, e il Vescovo perse la vita, per non aver voluto mentire.
    Quante volte Gesù stava per essere lapidato perché diceva la verità? «Non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma… perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (Gv 10,33).
    Leggendo il Vangelo notiamo subito che il parlare di Gesù manifesta sempre un pensiero lucido e schietto, rivelatore di una sincerità di cuore che non ammette riserve.
    «Il vostro parlare sia: sì sì, no no. Il di più è dal maligno» (Mt 5,37). I farisei avevano paura di Gesù, perché si sentivano smascherati nella loro perfida ipocrisia: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti» (Mt 23,14). La falsità e l’ipocrisia sono figlie del diavolo, che è «il padre della menzogna» (Gv 8,44).
    Un cuore leale ispira ammirazione e soprattutto fiducia.
    Sul Cuore di Gesù noi possiamo poggiare il capo e riposare tranquilli. «In verità vi dico, il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai» (Mc 13,31).
    CUORE FALSO
    «Il cuore doppio è in abominio al Signore» (Pro 11,20).
    Quanto piace al Signore il cuore sincero, tanto gli dispiace il cuore falso. Un cuore falso è un cuore nemico. Impossibile fidarsi.
    È capace di ingannare, di abbandonare, di tradire.
    Il bacio di Giuda è il simbolo del cuore falso. Dietro il segno dell’amore più fraterno, espresso dal bacio, c’è il pugnale del tradimento che ti colpisce a rovina. «Con la bocca benedicono, nel loro cuore maledicono» (Sal 61,5).
    Quando i compagni di università si accorsero che Contardo Ferrini era un giovane virtuoso in maniera eccezionale, si misero con gusto perfido a tendergli insidie dietro le false apparenze dell’amicizia. Ma il beato Contardo si accorse presto dei tranelli in cui volevano farlo cadere, e si allontanò subito da quei falsi amici.
    «Quante volte non ho trovato fedeltà, ove credevo che ve ne sarebbe stata!», esclama l’Imitazione di Cristo (III, 45,1). L’inganno e la falsità sono le armi tenebrose del cuore sleale. «Più untuosa del burro è la sua bocca, ma nel cuore ha la guerra» (Sal 54,22).
    “Dagli amici mi guardi Dio”, dice un detto antico.
    Perché? Perché è molto frequente avere amici dal cuore doppio, che si tirano indietro proprio nel momento della prova di fedeltà.
    Quante volte facciamo così anche noi con il Signore!
    È facile sentir dire che si è devoti del Sacro Cuore. Ma è difficile voler capire che si è sinceri devoti del Sacro Cuore, quando si è fedeli agli impegni presi. Non si ha il cuore leale se si prende l’impegno di fare la Confessione e Comunione nei nove primi venerdì del mese, e poi, non si mantiene l’impegno fino alla fine. Non si ha il cuore leale se si vuole essere devoti del Sacro Cuore, e poi ci si disinteressa del tutto del culto da diffondere dovunque sia possibile. «Fratelli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità» (Gv 3,18).
    Animiamoci, quindi, con cuore leale e schietto ad amare e a far amare il Sacro Cuore, ricordando quella promessa di Gesù che dice: «Le persone che propagheranno questa mia devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato».
    È possibile una promessa più consolante di questa?
    Proposito: Sforzarsi di introdurre il culto al Sacro Cuore in qualche famiglia.
    FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




    Guéranger, L'anno liturgico - 24 giugno. Natività di san Giovanni Battista
    http://www.unavoce-ve.it/pg-24giu.htm
    «24 GIUGNO NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA.»





    COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
    COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!

    Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 

Discussioni Simili

  1. 24 giugno - Solennità della natività di S. Giovanni Battista
    Di Augustinus nel forum Tradizionalismo
    Risposte: 21
    Ultimo Messaggio: 24-06-18, 23:51
  2. San Giovanni Battista
    Di robdealb91 nel forum Chiesa Ortodossa Tradizionale
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 25-06-08, 01:06
  3. Solennità della Natività di san Giovanni Battista
    Di Colombo da Priverno nel forum Cattolici
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 24-06-08, 00:22
  4. Ven. Giovanni Battista Trona
    Di arduinus nel forum Tradizionalismo
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 04-10-06, 18:14
  5. Ven. Giovanni Battista Rubino
    Di arduinus nel forum Tradizionalismo
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 04-10-06, 17:34

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito