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Discussione: Sul "Card." Kasper

  1. #11
    Amore vince la morte
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    Citazione Originariamente Scritto da Augustinus Visualizza Messaggio
    Forse è bene che dia qualche chiarimento. Personalmente ho cominciato a dis-prezzare l'allora "teologo" Kasper allorchè fu pubblicata quasi vent'anni fa - sul settimanale 30 Giorni - una sua intervista sul Pelagio ed il tema della Grazia. Senza mezzi termini, egli concludeva che sarebbe stata auspicabile una riabilitazione dell'eretico già condannato da S. Agostino e da S. Girolamo.

    una posizione teologica sempre più di moda questa..
    in effetti, la cosa è preoccupante.
    io personalmente non credo né nella bontà né nella utilità alcuna di questa operazione di recupero del pelagianesimo o semipelagianesimo, anche se ne capisco la necessità (o forse bisogno) ahimé.





    Nel saggio segnalato vi sono chiare esemplificazioni, dove il "teologo" Kasper, oltre a dimostrare di non conoscere sino in fondo le Scritture, tende, sull'onda di Bulthman, a darvi una lettura fideistica e tipicamente modernista. Insomma, non c'è nulla di storico; ma i Vangeli sarebbero solo pii racconti, senza alcun fondamento nella realtà, elaborati dalle primitive comunità allo scopo soltanto di fondare la loro fede. E questo non ne fa un "cardinale" eretico?

    in effetti, l'influenza della teologia di Bultmann mi pare ci sia tutta nelle posizioni del cardinale, e questo è un problema, lo ammetto.


    Del resto non deve stupire che possa esistere un cardinale eretico. Non dimentichiamo che il legato al Concilio di Trento, Giovanni Morone, fu rinchiuso da Paolo IV in Castel S. Angelo per eresia e per poco il card. Reginald Pole, vicino alle posizioni riformate (della sola fides di Juan de Valdès), rischiò persino di diventare Papa. Lo stesso capitò al Morone. Tutto ciò indusse Gian Pietro Carafa, il quale divenne, appunto, Papa Paolo IV, a promulgare la celebre Bolla Cum ex Apostolatus officio del febbraio 1559.
    si, capisco la tua posizione Augustinus, però non dimentichiamoci che fu proprio quel Morone (l'"eretico"), a "salvare" il concilio di Trento dal fallimento totale una volta liberato dal successore di Carafa, mediando in maniera geniale tra le esigenze dell'episcopato spagnolo, e non solo (nello specifico riguardo alla questione di residenza), e la curia. Se fosse stato davvero "eretico", non sarebbe stato liberato dal papa Medici, e non sarebbe diventato il suo legato nella terza e conclusiva fase dei lavori conciliari.
    Dicendo questo voglio solo ribadire che dobbiamo guardarci dalle troppo facili e automatiche condane dei prelati.
    Insomma, il cardinale in questione dispone di tutto il tempo necessario al fine di rivedere alcune sue discutibili posizioni, non credi?

    amichevolmente

  2. #12
    Amore vince la morte
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    Citazione Originariamente Scritto da joseph floribus Visualizza Messaggio
    evidenziavo che non è vero che nei sinottici N.S. non si definisce mai "Figlio di Dio"
    certo, capisco.
    Le chiedo tuttavia se davvero crede che non vi sia una diversa autocoscienza della propria figura, del proprio ruolo di Figlio, del Messia che Gesù ha di se stesso nei sinottici (lei si è concentrato sul vangelo di Matteo), e in quello di Giovanni?

    Lei davvero non ammette (o non vede), alcuna differenza in tale autocomprensione o autocoscienza che il Figlio ha della propria "divinità" tra i sinottici e il vangelo di Giovanni?

  3. #13
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    Diversa autocoscienza?

    Gesù Cristo ha sempre saputo anche con la sua conoscenza umana di essere il Messia, il Figlio di Dio e lo ha anche dimostrato con i suoi miracoli, con le sue profezie e soprattutto con la sua Resurrezione dai morti.
    Solo l'esegesi più deteriore, più modernista attualmente in voga, afferma che Gesù ebbe coscienza di essere il Figlio di Dio solo al momento del Battesimo nel Giordano oppure che la figliolanza divina vera e proprio è solo un mito delle prima comunità cristiane. Tale interpretazione è da respingere, è erronea e del tutto fuorviante (cfr. DS 3645-3647).

    Riporto un brano tratto dal Denzinger-Schönmetzer, in latino e francese. Scusate, ma non ho trovato la versione italiana.

    3645 Qu.: Utrum tuto doceri possint sequentes propositiones: 1. Non constat, fuisse in anima Christi inter homines degentis scientiam, quam hanbent beati seu comprehensores. (D.2183)

    3646
    2. Nec certa dici potest sententia, quae statuit, animam Christi nihil ignoravisse, sed ab initio cognovisse in Verbo omnia, praeterita, praesentia et futura, seu omnia quae Deus scit scientia visionis. (D.2184)

    3647
    3. Placitum quorumdam recentiorum de scientia animae Christi limitata, non est minus recipiendum in scholis catholicis, quam veterum sententia de scientia universali. (D.2185) Resp. (Cfirm a S. P'ce, 6 juin): Negative.

    Francese:

    3645
    Question : peut-on enseigner en toute sûreté les propositions suivantes ?
    1.- Il n'est pas sûr qu'il y avait dans l'âme du Christ, pendant qu'il vivait parmi les hommes, la science que possèdent les bienheureux dans la vision.

    3646
    2.- On ne peut déclarer certaine l'opinion qui affirme que l'âme du Christ n'a rien ignoré, mais que, dès les débuts, elle a connu toutes choses dans le Verbe, passées, présentes, et futures, c'est-à-dire tout ce que Dieu connaît par la science de vision.

    3647
    3.- La doctrine de certains modernes sur la science limitée de l'âme du Christ n'est pas moins recevable dans les écoles catholiques que l'opinion des Anciens sur sa science universelle.
    Réponse (confirmée par le souverain pontife le 6 juin) : non.


    Riporto un brano tratto dalla "Somma di Teologia Dogmatica" del Casali che chiarisce il concetto:

    ************************************************** *********************************************


    LA SCIENZA DEL CRISTO

    È di fede contro gli Apollinaristi che Gesù ha un’anima veramente razionale e perciò fornita di
    intelletto.
    Quale la scienza di questo intelletto umano?

    ERRORI - Gli Ariani, negata la consostanzialità del Verbo col Padre, gli negano conseguentemente
    la scienza divina.
    Gli Apollinaristi al contrario, negando l’anima umana, gli attribuiscono solo una scienza divina.
    Così i Monofisiti.
    I Nestoriani dividendolo in due Persone, assegnano una scienza divina alla Persona divina, e una
    imperfetta a quella umana.
    I Monoteliti ammettendo in Cristo una sola volontà e operazione, gli ammettono una unica
    scienza: quella divina.
    Gli Agnoeti lo dicono soggetto alla ignoranza.
    Molti Protestanti gli riconoscono una scienza limitata.
    Gunther e Shell dicono che come Uomo, non ebbe la visione beatifica fin dall’inizio.
    I Modernisti affermano che non ebbe sempre nemmeno la scienza della sua dignità Messianica.
    Contro questi errori poniamo le due seguenti:

    TESI I - Oltre la scienza divina che gli compete come Dio Cristo ebbe una perfettissima scienza umana immune da ogni errore e da ogni ignoranza.

    É DI FEDE DEFINITA ALMENO IMPLICITA,
    riguardo la prima parte

    É CERTO
    per la seconda.
    Dal Decreto «Lamentabili» (D. B. 2032 s.) e da quello del S. Officio (5 giugno 1918) vengono condannate tre proposizioni che negano la perfetta scienza del Cristo. La dottrina degli Agnoeti fu condannata dal Conc. Laterano (a. 649 - D. B. 271), confermato dal Conc. di Costantinopoli III.

    PROVA:

    A) - dalla Scrittura. Cristo è pieno di «grazia e di verità» (Gv. 1,14); in Lui sono «i tesori della sapienza e della scienza» (Col. 2,3; Ef. 3,19) «scruta i cuori» (Mt. 9,4; 12,25); le turbe, i dottori e gli stessi avversari restano meravigliati della sua dottrina (Mt. 7,28; (Lc. 11,27; Gv. 7,46): è chiamato «la verità, la luce del mondo» (Gv. 1,4-5-9; 8,12; 12,46). Questi ed altri passi ancora ci dicono la sua perfettissima scienza e chi lo segue «non cammina nelle tenebre» (Gv. 8,12).
    Ma ci sono altri punti che non si possono riferire altro che alla scienza umana: Egli prega, resta ammirato (Mt. 8,10), conosce le cose in modo comune (Gv. 4,1; 4,22) anzi impara coi patimenti, l’obbedienza (Ebr. 5,8).

    B) - dai Padri. Prima del V secolo ne parlano incidentalmente. Origene dice che Cristo interrogava gli altri non perchè non sapeva, ma perchè si voleva adattare ai modi degli uomini. (Comm. in Matt.).
    Più tardi, contro gli Ariani, asseriscono che come Dio, ha scienza divina e come uomo è immune da errore.
    S. Agostino (De fide 5) afferma «In quel Bambino non è in nessun modo l’ignoranza».
    Più tardi diventa sentenza comune che «Cristo non ignorava nulla di ciò che spetta al suo ufficio, il quale si estende a tutto, compreso il giorno del giudizio», finchè poi gli Scolastici determineranno meglio distinguendo nella triplice scienza, di cui parleremo nella seguente tesi.

    C) – ragione teologica. S. Tommaso (3 q. 9) dice che essendo perfetta l’umana Natura del Verbo, dovevano essere perfette le facoltà fra cui l’intelletto; che non sarebbe ragione sufficiente la creazione dell’anima intellettiva se poi le mancasse l’atto proprio di intendere e che la scienza creata appartiene alla integrità nella natura umana. Negando perciò la scienza creata in Cristo, si negherebbe l’integrità della sua Natura Umana.
    E ancora «Come in Cristo la pienezza della grazia e della virtù esclude il fomite del peccato, così la pienezza della scienza esclude l’ignoranza, che si oppone alla scienza; per cui come in Cristo non ci fu il fomite del peccato, così non ci fu in Lui l’ignoranza» (S. Th. 3 q. 15 a. 3).

    NOTA - La frase riguardo al giorno e all’ora del giudizio, che «non sa nessuno, nè gli Angeli in cielo, nè il Figlio, ma il Padre» (Mc. 13,32) portò incertezza nella spiegazione di alcuni Padri nei primi secoli e fu interpretata negativamente dagli eretici. Il senso da darsi è che Gesù, nella sua missione di Redentore aveva una scienza comunicabile e un’altra incomunicabile agli uomini, per il loro bene, secondo i disegni divini. Quindi il Figlio sapeva il giorno e l’ora, ma non era opportuno che la comunicasse. S. Ireneo la spiega come un insegnamento di umiltà, con cui Gesù fa vedere il Padre sopra tutti (Ad. Haer. 2,28) e S. Agostino dice «che non era nel suo magistero che per mezzo suo fosse conosciuto da noi», e per la sua bontà verso i discepoli... «preferì che sembrasse ignorarlo, piuttosto che negano» (De fide 5).

    TESI II - In Cristo c’è una triplice scienza: beata, infusa, acquisita.

    É DOTTRINA COMUNE E CERTA
    anzi riguardo alla visione beatifica molti Teologi la ritengono di fede.

    SPIEGAZIONE E PROVA (per parti).

    I - SCIENZA BEATA o visione beatifica è la visione intuitiva di Dio, colla quale si vede faccia a faccia come egli è, e in Lui si vedono tutte le cose. S. Tommaso (S. Th. 3, q. 7, a 12) dice: «Cristo, in quanto Uomo, fu vero e pieno comprensore (Comprensori si dicono coloro che, come i Santi nel cielo, hanno la visione intuitiva di Dio) fino dal primo istante della sua concezione».

    A) – La Scrittura, sebbene non in modo del tutto esplicito, pure fa vedere questa verità «La legge fu data per Mosè, la grazia e la verità fu fatta per Gesù Cristo. Nessuno mai vide Dio: l’Unigenito Figlio di Dio che è nel seno del Padre, Egli ce lo ha narrato» (Gv. 1,17). Dunque il Cristo, a somiglianza di Mosè per la legge, e cioè anche come uomo, ha visto la verità. Egli che è «pieno... di verità» (ivi 114) l’attesta come uomo. «Diciamo ciò che sappiamo e attestiamo ciò che abbiamo visto» (ivi 3, 11).
    Gesù attesta pure che conosce e sa il Padre. «Io lo conosco e se dicessi che non lo so, sarei bugiardo simile a voi» (ivi 18, 54). Chi è comprensore, non è più via tore sulla terra, mentre Gesù era comprensore e viatore.

    B) - I Padri indirettamente dicono della visione beatifica quando asseriscono che in Lui non vi è aumento di scienza.
    S. Agostino (De diversis quaest. 83,60) parlando della RISURREZIONE di Lazzaro dice che Gesù non vedeva come in uno specchio e in un mistero nel modo degli uomini. Non gli era nascosto nulla di Lazzaro,
    sebbene chiuso nel sepolcro e involto nei lini.
    I Teologi dal sec. XII ad oggi sono unanimi nel consenso, cosicchè il Suarez dice: «Stimo la sentenza contraria erronea e prossima all’eresia» (Disp. 15,1).

    C) – ragione teologica. L’unione ipostatica è la più elevata in senso assoluto, non è quindi capace di ulteriore innalzamento o perfezionamento.
    Non è perciò maggiore della visione di Dio la quale non è una conseguenza: quindi la deve comprendere. Inoltre Cristo Dio-Uomo è capo degli uomini e degli Angeli e sarebbe sconveniente che mancasse in Lui Capo, ciò che è negli Angeli, sue membra. Ancora: gli uomini sono in potenza alla visione beatifica, alla quale saranno condotti da Cristo Redentore. Ciò che è in potenza, perviene all’atto per mezzo di un ente in atto. Dunque il Cristo deve aver sempre posseduto in atto la visione beatifica (Cfr. S. Th. ivi a. 2, q. 9).

    II - SCIENZA INFUSA è la conoscenza per mezzo di specie che Dio infonde nell’anima. In altre parole è la conoscenza data da Dio per conoscere le cose fuori di Dio, in sè stesse, nella loro essenza.
    Essa si dice infusa per sé quando si riferisce a cose che l’uomo non potrebbe conoscere con le sue forze, come per esempio la conoscenza dei futuri contingenti; e infusa accidentalmente quando si riferisce a cose che si potrebbero conoscere anche con le sole forze naturali, ma che di fatto viene infusa da Dio, come la conoscenza di una lingua che non si sia studiata.
    Secondo l’unanime consenso degli Scolastici e dei Teologi successivi in Cristo ci fu pure la scienza infusa.

    A) – Lo esige la sua dignità. Qualcuno ha obiettato che siccome la visione beatifica è superiore alla scienza infusa e completamente perfetta, l’avere la scienza infusa sarebbe qualche cosa di inferiore e di imperfetto. Si risponde che è vera questa superiorità, ma che Gesù, essendo anche vero Uomo, doveva possedere una Natura umana cui non mancasse niente di ciò che perfeziona questa nel suo ordine. La scienza infusa la perfezione. Dunque Gesù aveva la scienza infusa.
    Inoltre è differente la ragione delle due scienze: nell’una le cose si vedono in Dio, nell’altra si vedono in sè stesse. Perciò non si escludono a vicenda e se la scienza infusa è connaturale agli Angeli e ai Beati, a maggior ragione si deve attribuire a Cristo, che ne è il Capo.

    III - SCIENZA ACQUISITA o sperimentale è quella che si acquista mediante i sensi, attraverso i quali la intelligenza forma le idee.

    A) – La Scrittura, come abbiamo visto nella tesi precedente, porta vari passi che ci parlano dell’obbedienza, della ammirazione di Gesù. Ci dice pure che colla età progrediva nella sapienza. Questo progresso non poteva avvenire nella scienza beatifica ed infusa, che aveva fin dall’inizio. Dunque aveva ancora la scienza acquisita.
    La conoscenza acquisita non portava un progresso interiore nella scienza del Cristo. Solo vi aggiungeva un esperimento esteriore. Per portare un esempio: Gesù nato a Betlemme, non aveva ancora veduto cogli occhi Nazareth che pure conosceva già nell’altra sua scienza; sapeva perfettamente il dolore delle spine e della croce, ma quando li ha subiti vi si è aggiunta ancora questa straziante esperienza esteriore.

    B) – ragione teologica. Gesù essendo perfetto uomo, doveva avere pure quella scienza senza cui la natura umana sarebbe stata imperfetta.

    ************************************************** *********************************************

    CIAO

  4. #14
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    A proposito del Kasper, che dire che ha affermato che i c.d. ortodossi sono veri cristiani, che hanno una fede vera e che nei loro confronti non deve farsi opera di proselitismo? Egli ha abdicato chiaramente alla missione fissata da Cristo prima di salire al Cielo, di far discepoli tutti i popoli della terra, compresi gli ortodossi, che non avendo l'integrità della fede solo impropriamente possono definirsi "cristiani", giacché non hanno più la fede di Cristo. E quindi, quel comando vale anche per loro. Ma Kasper, l'eretico, non lo sa o finge di non saperlo Cfr. Il cardinale Kasper da Mosca: no ad una deliberata strategia di proselitismo.

  5. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da Augustinus Visualizza Messaggio
    A proposito del Kasper, che dire che ha affermato che i c.d. ortodossi sono veri cristiani, che hanno una fede vera e che nei loro confronti non deve farsi opera di proselitismo? Egli ha abdicato chiaramente alla missione fissata da Cristo prima di salire al Cielo, di far discepoli tutti i popoli della terra, compresi gli ortodossi, che non avendo l'integrità della fede solo impropriamente possono definirsi "cristiani", giacché non hanno più la fede di Cristo. E quindi, quel comando vale anche per loro. Ma Kasper, l'eretico, non lo sa o finge di non saperlo Cfr. Il cardinale Kasper da Mosca: no ad una deliberata strategia di proselitismo.
    prendo atto di questa tua risposta.

    ps. nessun commento sulla vicenda del card "eretico" Morone?

  6. #16
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    Diversa autocoscienza?

    Gesù Cristo ha sempre saputo anche con la sua conoscenza umana di essere il Messia, il Figlio di Dio e lo ha anche dimostrato con i suoi miracoli, con le sue profezie e soprattutto con la sua Resurrezione dai morti.

    questo tuo sempre ha un che di sospettoso.
    ad ogni modo, non sarò io a toglierti le presunte certezze amico Eugenius.

    Solo l'esegesi più deteriore, più modernista attualmente in voga, afferma che Gesù ebbe coscienza di essere il Figlio di Dio solo al momento del Battesimo nel Giordano oppure che la figliolanza divina vera e proprio è solo un mito delle prima comunità cristiane. Tale interpretazione è da respingere, è erronea e del tutto fuorviante (cfr. DS 3645-3647).

    non hai affatto capito il mio quesito precedente;
    vi è o no una diversa lettura (rappresentazione o narrazione, insomma chiamala come ti pare), del Figlio (e della sua consapevolezza della propria messianicità), nei sinottici e nel Vangelo di Giovanni?
    quando dico diversa, intendo in temini teologici.

    si o no?

    domanda è semplice

    sai qual' è il vero problema che sta sotto questa domanda?
    è il modo di concepire la Sacra scrittura; ce chi la vede come una opera eterna e quasi "piovuta dal cielo" (è un pò il rapporto che i mussulmani hanno con il Corano), e ce chi si rende conto della sua piena storicità, e ovviamente, la storia presuppune una dinamica (in senso di evoluzione ma anche di involuzione).

    CIAO [/quote]


    ciao a te

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da joseph floribus Visualizza Messaggio
    21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
    (Mt 7, 21-23)

    32Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
    (Mt 10,32-33)

    25In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. 27Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
    (Mt 11, 25-27)

    49Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: "Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; 50perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre".
    (Mt 12, 49-50)

    12Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: "Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?". 13Ed egli rispose: "Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. 14Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!".
    (Mt 15,12-14)

    17E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
    (Mt 16,17)

    27Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. 28In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno".
    (Mt 16,27-28)

    10Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 11È venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era perduto.
    (Mt 18,10-11)

    19In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro".
    (Mt 18,19-20)

    35Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello".
    (Mt 18,35)

    23Ed egli soggiunse: "Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio".
    (Mt 20,23)

    27Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, 28perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. 29Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio".
    (Mt 26,27-29)

    39E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!".
    (Mt 26,39)

    42E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: "Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà".
    (Mt 26,42)

    52Allora Gesù gli disse: "Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. 53Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? 54Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?".
    (Mt 26, 52-54)

    ...solamente in Matteo
    nell'attesa della sua risposta gentile Floribus, le vorrei chiedere se ha mai riflettutto sulla differenza tra le due espressioni: Figlio di Dio (che in effetti non compare nei sinottici, in effetti io non l'ho trovata, e lei?), e Figlio dell'uomo che compare eccome nei sinottici?

    grazie

    mi scuso per OT

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da pfjodor Visualizza Messaggio
    prendo atto di questa tua risposta.

    ps. nessun commento sulla vicenda del card "eretico" Morone?
    A me, come cattolico, basta la considerazione che di questo eretico aveva il grande santo pontefice S. Pio V.
    Solo la morte del Papa impedì che si aprisse un nuovo processo contro quel cardinale, nonostante la mole di documenti raccolti dall'Inquisizione contro di lui dal domenicano Camillo Campeggi.
    I successori di Papa Ghislieri non vollero pronunciarsi sulla eterodossia del Morone, preferendo utilizzare, pragmaticamente, la sua capacità di intrallazzo per sistemare alcuni affari politici (e quella gli va senz'altro riconosciuta) .... .

  9. #19
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    si o no?
    No, è la stessa. I brani riportati da Floribus confermano questo. Gesù ha affermato di essere il Figlio di Dio come riportato nei Sinottici, in maniera del tutto identica a quella riportata nel Vangelo di San Giovanni. Seconda Persona della Santissima Trinità: vero Dio e vero Uomo.
    Quando si parla di Ispirazione si intende che Dio è l'Autore principale della Sacra Scrittura, pertanto è esente da qualunque errore di qualsiasi tipo. Tutta la Sacra Scrittura, in tutte le sue parti, ha Dio come autore.

    CIAO

  10. #20
    Amore vince la morte
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    Citazione Originariamente Scritto da Augustinus Visualizza Messaggio
    A me, come cattolico, basta la considerazione che di questo eretico aveva il grande santo pontefice S. Pio V.
    Solo la morte del Papa impedì che si aprisse un nuovo processo contro quel cardinale, nonostante la mole di documenti raccolti dall'Inquisizione contro di lui dal domenicano Camillo Campeggi.
    I successori di Papa Ghislieri non vollero pronunciarsi sulla eterodossia del Morone, preferendo utilizzare, pragmaticamente, la sua capacità di intrallazzo per sistemare alcuni affari politici (e quella gli va senz'altro riconosciuta) .... .
    comprendo.

    ad ogni modo, per quel poco che conosco la vicenda Morone (poco lo ammetto), devo dire che per la Chiesa queste figure di "eretici" sono più che salutari.
    riguardo al nostro Kasper invece, sospendo la discussione, bene o male, è ancora una figura di primo ordine nella vita della Chiesa.
    Piuttosto che condannarlo, preghiamo e poi si vedranno gli effetti, magari il Signore vede quello che noi non possiamo.

    stammi bene

 

 
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