DURA PRESA DI POSIZIONE DI FORZA NUOVA - FIRENZE CONTRO IL NUOVO BRIGATISMO ROSSO

Solidarietà a Lorenzo Conti e alle famiglie delle vittime.

La Federazione Provinciale di Firenze di Forza Nuova esprime la propria netta condanna, politica e morale, per le minacce di morte ricevute da Lorenzo Conti da parte delle Brigate Rosse - Partito Comunista Combattente.
A Lorenzo Conti, figlio dell’ex Sindaco di Firenze Lando Conti, barbaramente assassinato dalle Brigate Rosse il 10 Febbraio del 1986, va tutta la nostra piena solidarietà.
Di Lorenzo Conti abbiamo particolarmente apprezzato le incessanti battaglie condotte negli ultimi anni per fare piena luce sui reali mandanti dell’assassinio del padre, la sua mobilitazione per la difesa dei diritti dei familiari delle vittime del terrorismo rosso, e soprattutto le sue coraggiose denunce nei confronti di un’amministrazione politica, quella fiorentina e toscana, colpevole di inquietanti coperture e connivenze verso ex terroristi rossi condannati per fatti di sangue.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito con grande preoccupazione a fatti di una gravità inaudita.
Lo scorso 3 Giugno, all’Aquila, si è visto sfilare un corteo promosso dal Movimento OLGA (Ora di Liberarsi dalle Galere) e dai CARC, per protestare contro il regime del carcere duro e per portare solidarietà alla brigatista Nadia Desdemona Lioce, detenuta nel carcere aquilano delle Costarelle. Centinaia di manifestanti hanno impunemente sfilato per le vie del centro storico esibendo stelle rosse a cinque punte e scandendo vergognosi slogan contro le forze dell’ordine, contro i nostri militari caduti a Nassiriya, contro Marco Biagi, Massimo d’Antona e altre vittime delle Brigate Rosse. Ha destato particolare preoccupazione il fatto che, fra i partecipanti al corteo, siano stati identificati dalle forze dell’ordine ben sei noti esponenti del Centro Popolare Autogestito di Firenze Sud.
Sabato 23 Giugno si è vista una nuova inaudita manifestazione, questa volta a Padova, organizzata dal Centro Popolare Occupato “Gramigna”, un covo di irriducibili dai quali ha preso le distanze persino la maggior parte dell’ambiente dell’antagonismo e dei centri sociali a livello nazionale. In questo corteo, fra l’altro non autorizzato, si sono di nuovo sentiti slogan contro Biagi, d’Antona, e deliranti proclami di solidarietà con i brigatisti rossi arrestati negli ultimi anni. Anche in questa occasione non sono mancate pesanti offese nei confronti dei nostri militari caduti a Nassiriya e del Tricolore (“l’unico tricolore da onorare è quello steso sulle vostre bare”).
Anche alla manifestazione di Padova, come hanno riportati i giornali, è stata appurata la presenza di esponenti del C.P.A. di Firenze Sud, come del resto anche di altri centri sociali come il “Vittoria” e il “Leoncavallo”, fatto che avvalora la tesi di una rete sempre più organizzata di complicità e connivenze fra le frange più estreme dell’antagonismo e il nuovo terrorismo rosso.
Sicuramente non casuale la scelta di Padova come luogo della manifestazione. Proprio a Padova, infatti, il 17 Giugno 1974, un commando di due brigatisti rossi fece irruzione nella sede cittadina del M.S.I., uccidendo due camerati che si trovavano all’interno, Graziano Giralucci, di 29 anni, padre di una bambina di 3, e Giuseppe Mazzola, carabiniere in congedo di 60 anni, padre di quattro figli. Si trattò del primo attentato compiuto e rivendicato in Italia dalle Brigate Rosse, l’inizio di una scia di sangue che pare non essersi ancora arrestata.
Di fronte a fatti di una tale entità e gravità, indice di un pericoloso clima destinato ad aprire la strada a una nuova stagione di sangue, violenza ed eversione, di fronte all’inquietante silenzio, intriso di imbarazzi e complicità, del Governo di centro-sinistra, ormai succube della sinistra radicale, e di fronte alle blande denunce dell’opposizione, Forza Nuova non può non reagire.
Siamo particolarmente preoccupati per il clima che si respira in questi giorni a Firenze e in Toscana. Come Fiorentini siamo indignati per la presenza di esponenti del C.P.A. di Firenze Sud ai cortei dell’Aquila e di Padova e per il vergognoso silenzio dell’amministrazione comunale a riguardo. Forse per certi nostri amministratori si tratta soltanto di “compagni che sbagliano”, ma è evidente che non è così. Qui si tratta semplicemente di ribadire il concetto che chi difende le Brigate Rosse ed inneggia ai brigatisti di fatto ne giustifica i crimini ed istiga i giovani all’odio, alla violenza, all’omicidio.
Ma il silenzio della nostra amministrazione non ci stupisce più di tanto. Come ha più volte denunciato Lorenzo Conti, diversi ex terroristi e brigatisti rossi, condannati per fatti di sangue, hanno trovato agevolmente lavoro nella pubblica amministrazione, in società partecipate e in fondazioni e cooperative sostenute con fondi pubblici. Inoltre la giunta comunale, per bocca dell’Assessore al Bilancio Tea Albini, ha pubblicamente espresso piena solidarietà e amicizia ad ex terroristi rossi come Corrado Marcetti e Nicola Solimano. Tutto questo mentre il Sindaco Leonardo Domenici ha sempre taciuto sulle battaglie per l’affermazione della giustizia e la certezza della pena portate avanti coraggiosamente dal figlio dell’ex Sindaco di Firenze assassinato dalle Brigate Rosse.
Come si è chiesto Lorenzo Conti, è moralmente corretto ed educativo prestare massima attenzione al “reinserimento degli ex terroristi” e contemporaneamente mostrare il massimo disinteresse per le vittime del terrorismo e per le famiglie degli Agenti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza assassinati sul campo?
Noi stiamo dalla parte dei familiari e dei parenti delle vittime, che, non tutelati dalle amministrazioni, devono subire l’affronto di vedere infangata in certi cortei la memoria dei propri cari, caduti sotto il piombo del terrorismo rosso. Noi stiamo dalla parte delle forze dell’ordine, che con scarsi mezzi, poche risorse e stipendi inadeguati, vivono in trincea rischiando ogni giorno la vita, con a casa una famiglia che li attende.
Noi di Forza Nuova non possiamo permettere che si abbassi la guardia di fronte al risorgere del terrorismo rosso. Non possiamo accettare che nella Città che è stata la culla del Rinascimento, la Città che è stata di Giovanni Gentile e di Alessandro Pavolini, si possa impunemente difendere e sostenere il terrorismo rosso e i suoi portatori di morte.

Nicola Bizzi
Responsabile Pubbliche Relazioni della Federazione di Firenze di Forza Nuova.