Ha perfettamente ragione Berlusconi nel rimarcare che chi fa politica da 40 anni, come Veltroni, non può essere giudicato nuovo.
Ma il fatto che il sindaco della Capitale non sia un principiante della politica, per noi di sinistra è un pregio non un difetto.
Già la scelta di Prodi nel 1996, uno che aveva appena 3 striminziti mesi di esperienza attiva nella politica (ministro dell' Industria nel 1978), a me parve un azzardo. Ma si trattava di opporre a un tizio con la fama di abile imprenditore, qualcuno che fosse altrettanto abile e a suo agio nel mondo delle imprese. E comunque l' azzardo andò a buon fine.
Ora è tempo di tornare ai politici professionisti.
Quelli che, come disse un giorno Cossiga citando Fini e D' Alema, hanno iniziato la carriera attaccando i manifesti del loro partito.
Quelli che hanno solide esperienze di amministratori locali o conduttori di ministeri alle spalle, come Veltroni appunto.
Lasciamo a F.I. l' affannosa ricerca di facce nuove, di gente che ha fatto di tutto, da donnino di casa a cantante da crociera a palazzinaro, buona ultima la Brambilla: modella per calze da donna, meno che la politica.
Non vedo perché la mancanza di esperienza debba considerarsi un atout, una medaglietta da esibire, dal momento che la carica che si andrà eventualmente a ricoprire, presidente del Consiglio, è squisitamente politica.
Per adeguarsi al trend antipolitico che, ci raccontano, avrebbe conquistato molti italiani?
Ma l' antipolitica è un sentimento che a lungo può portare a soluzioni autoritarie. Meglio non vellicarlo troppo.
E poi i veri leader guidano il popolo, non lo rincorrono.
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