venerdì 5 marzo 2010
Il papà di Greenpeace: «Passate al nucleare»
di Mario Alberto Cucchi
Il nucleare? «Un’energia pulita e sicura». Non lo dice uno qualsiasi, ma Patrick Moore, colui che è considerato uno dei padri di Greenpeace. Il dubbio di aver sentito male è lecito ma Moore non lascia dubbi. «Il nucleare non solo è buono ma fa anche bene, e soprattutto all’Italia - continua Moore - che non ha giacimenti di combustibili fossili». Lo ha detto ieri a Roma nell’auditorium dell’Enel.
Ma come uno dei padri di Greenpeace che parla bene del nucleare? Il movimento ambientalista si è affrettato a dissociarsi, «Patrick Moore semina spesso e volentieri informazioni false - fa sapere l’organizzazione -: si è allontanato da noi dal 1985 a causa di gravi dissensi». Insomma per Greenpeace si tratta di un ex-ambientalista.
Patrick Moore sembra però sapere quel che dice: «In questo momento storico abbiamo il livello di CO2 più basso della storia a livello mondiale e non c’è la prova che l’ambiente cambi per colpa dell’uomo. E se non abbiamo paura quando saliamo sulle nostre auto - continua - nonostante ogni anno muoia in incidenti stradali oltre un milione di persone non dobbiamo aver paura di avere una centrale nucleare vicino a casa». Parlando del Bel Paese Patrick Moore ha spiegato che l’eolico e il solare sono troppo costosi in rapporto al contributo che sono in grado di dare e che in un Paese come il nostro il nucleare è una soluzione necessaria. A sostegno della sua tesi ha spiegato che nel mondo l’85% di tutte le energie viene da fonti fossili, il 7% dal nucleare e il 7% dall’idroelettrico, tutte le altre energie rinnovabili messe insieme arrivano solo all’1%.
La replica di Greenpeace è dura: «Moore viene finanziato da molti anni dalle industrie del legname e del nucleare e i suoi calcoli sulla riduzione del CO2 grazie all’utilizzo dell’atomo sono sbagliati. Pur raddoppiando il numero di reattori che ci sono oggi sul pianeta il taglio delle emissioni non sarebbe superiore al 5 per cento».
Dopo essersi preso del venduto e del furfante Patrick Moore si leva qualche sassolino dalle scarpe: «Ho lasciato Greenpeace perché a un certo punto ha abbandonato la scienza e la logica, fino a quando si trattava di salvare le balene era semplice ma oggi l’organizzazione ha scelto la via della disinformazione, del sensazionalismo e della paura. Le loro posizioni - ha concluso Moore - sono spesso contrarie per partito preso: dicono no al nucleare che potrebbe diminuire l’inquinamento e no agli Ogm che potrebbe mettere fine alla fame nel mondo. Insomma per loro il mondo starebbe meglio se non ci fossero uomini». Insomma l’ex padre fondatore contrattacca e rinfranca i sostenitori dell’atomo scuotendo il mondo verde.
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Pienamente d'accordo. Orgoglioso di avere votato a favore del nucleare nel referendum del 1987. Per i soliti affetti da sindrome NIMBY anticipo la risposta: ci vivrei vicino ad una centrale nucleare, assolutamente sì.
Tra l'altro Moore non è l'unico ambientalista pro-nucleare, gli altri sono Stephen Tindale, ex direttore di Greenpeace; Lord Chris Smith di Finsbury, presidente dell'Agenzia sull'ambiente; Mark Lynas, autore di "Sei gradi", considerato "libro scientifico dell'anno" della Royal Society e Chris Goodall, un attivista del Green Party e futuro candidato al Parlamento. I quattro appoggiano l'idea che la costruzione di nuove centrali nucleari sia un imperativo e che ritardare la costruzione potrebbe gravemente compromettere l'impegno nella lotta alle emissioni di C02 e il traguardo di ridurle dell'80 per cento entro il 2020.
Nel silenzio degli ambientalisti nostrani (verdi fuori, rossi dentro) lo stesso Obama (che ogni tanto ne azzecca una) dice chen termini di cambiamenti climatici quella nucleare è la soluzione più "pulita", poiché "non produce emissioni inquinanti: una centrale atomica a parità di energia prodotta, in un anno, è capace di ridurre l'inquinamento che viene da 16 milioni di tonnellate di carbone. Praticamente è come togliere dalla strada 3,5 milioni di macchine".
Marko's Blog: Il papà di Greenpeace: «Passate al nucleare»