Dimissioni doppie per l'ex segretario radicale, che passa al gruppo misto
Capezzone lascia commissione e Rnp
Lettera a Bertinotti: «L'Unione non c'è più. Esaurita fase politica della mia elezione»
ROMA - Dimissioni doppie per Daniele Capezzone: l'ex segretario dei Radicali si è dimesso dalla presidenza della commissione Attività Produttive della Camera e, al tempo stesso, ha lasciato il gruppo della Rosa nel Pugno, la lista con la quale era stato eletto. Capezzone, in una lettera inviata al presidente della Camera, spiega di considerare «esauriti, starei per dire esausti, la fase e l'assetto politici che determinarono la mia elezione».
MAGGIORANZA IMPANTANATA - «Qualunque cosa accada infatti al Senato nelle prossime settimane o mesi - ha spiegato Capezzone nella sua lettera - il governo e la maggioranza - di fatto- non esistono più, politicamente, o comunque non sono assolutamente in condizione di svolgere alcuna funzione positiva. Lo ripeto a scanso di equivoci: non solo l'attuale governo, ma l'attuale maggioranza politico-parlamentare».
DISTANZA MARCATA - «Sin dalla legge finanziaria dell'anno scorso (drammaticamente sbagliata, a mio avviso, perchè tutta centrata su un intollerabile inasprimento della pressione fiscale, e senza alcun taglio di spesa, senza alcuna riforma strutturale) - prosegue Capezzone - ho marcato una distanza sempre più netta dall'Esecutivo; da molti mesi, dalla crisi del febbraio scorso, non voto la fiducia al governo». E poi prosegue: «Occorre che qualcuno compia atti chiari di discontinuità e di rottura, sia pure a proprie spese: di qui, la mia decisione».
LEGGE ELETTORALE - Capezzone auspica inoltre di andare presto al voto: «Aggiungo che la pur ragionevole questione della riforma elettorale non può tramutarsi in un pretesto per rinviare il momento elettorale alle calende greche. Bastano pochi giorni, al limite alcune settimane, per capire se esiste davvero la volontà politica comune di cambiare la legge». «Lascio un frutto importante di questo lavoro di commissione: è la proposta di legge bipartisan, di cui ho l'onore di essere primo firmatario, per l'apertura immediata delle imprese, per la sburocratizzazione, e per un nuovo rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione».
SPECULAZIONI SUL FUTURO - I toni della lettera spedita al presidente della Camera è destinata ad alimentare le voci che vorrebbero Capezzone vicino all'approdo in uno dei partiti d'opposizione: nei mesi scorsi lo stesso
Capezzone aveva ammesso che su alcuni punti si sentiva «vicino» ad An. Per ora l'ex segretario radicale smentisce qualsiasi passaggio di campo, confermando di essersi iscritto al gruppo misto della Camera, «sul piano parlamentare». E poi «c'è l'attività del mio network - ha spiegato -
Decidere.net».
APERTURA DI BONDI - L'abbandono di Capezzone è considerato un segnale di «speranza» per l'apertura di una «epoca nuova» nella politica da Sandro Bondi: «La decisione presa da Daniele Capezzone - dice il coordinatore di Forza Italia - rappresenta soprattutto un concreto segnale di speranza, la speranza che stia per aprirsi un'epoca nuova nella politica del nostro Paese, in cui una nuova generazione si dimostri pronta ad assumere quelle responsabilità di governo che l'attuale classe dirigente ha dimostrato di non saper meritare». Un modo per privilegiare gli interessi del Paese rispetto a quelli personali, insomma, «mentre nel centrosinistra prevale il partito delle poltrone».