2/7/2007
Unipol, la verità di Consorte

Il memoriale a puntate su Libero


Inizia su Libero la pubblicazione, a cura di Oscar Giannino, dell'intera ricostruzione della vicenda Bnl da parte dell'ex presidente Unipol, Giovanni Consorte. A due anni di distanza, dopo tutto quello che è stato scritto sui giornali a proposito delle intercettazioni telefoniche e a margine di tutto quello che i magistrati hanno ritenuto di vedervi collegato, Consorte in persona racconta la sua verità.


Consorte ribatte colpo su colpo ai magistrati che lo indagano con la stessa determinazione con cui ha portato la sua Unipol a essere il terzo gruppo assicurativo italiano. L'ex presidente Unipol combatte ora su un altro fronte, quello giudiziario. Ai pm di Milano e Roma, che lo indagano per la vicenda della scalata a Bnl nell'estate del 2005 e che sondano tutte le piste per ricondurre le vicende di Bnl, Rcs e Antonventeta a un'unica regia, oppone una determinazione ferrea.
Il problema è uno solo al di là della presenza degli interessi delle cooperative "rosse". Quando si è accusati di reati come l'aggiotaggio, il riciclaggio e l'appropriazione indebita, ciò che deve valere è solo se i reati abbiano un fondamento o meno, e nient'altro. In ogni caso è stato chiesto a Giovanni Consorte se fosse disponibile a fare insieme il punto generale delle vicende che lo hanno investito, soprattutto dopo che sui giornali sono infuriate le polemiche sulla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche e della pubblicazione di brani di interrogatori degli indagati, e Consorte ha accettato.
Gli inquirenti pensano ancor oggi che la scalata ad Antonveneta di Fiorani, quella di Rcs di Ricucci, e quella su B nl di Unipol siano stati il frutto di un'unica regia, violando il codice penale. Consorte è diventato così il sospetto numero uno. Pesa il legame con l'asse storico Pci-Pds-Ds e il confronto con il "Compagno G", quel Primo Graganti che ai tempi di Tangentopoli fece discutere sui possibili legami della sinistra con la pratica delle tangenti. Senonchè, del compagno G nessuno sapeva niente. Consorte invece ha guidato Unipol per 15 anni, l'ha risanata, condotta a produrre utili, fino a renderla un protagonista della finanza italiana.
Quindi il dilemma che dalla pubblicazione del memoriale di Consorte Libero offre ai suoi lettori è il seguente: Consorte è stato davvero per anni alla testa di una rete di malaffare? Oppure, oltre a far grande Unipol, ha salvato decine e decine di coop, con migliaia di posti di lavoro a rischio e creandone altrettanti? E' questo che si tenterà di capire per dipanare uno dei mosaici più intricati e velenosi della storia finanziaria italiana dell'intero dopoguerra.


perchè PAOLO MIELI ha detto che CONSORTE deve pagare perchè si prestava a operazioni finanziarie per conto di MASSIMO D'ALEMA?

perchè in un'incontro con MIELI,GIULIANO AMATO disse,alla presenza di ANDREA MANZELLA e CESARE ROMITI,che lo riferì a COSSIGA,che CONSORTE era il terminale di operazioni finanziarie per conto del presidente DS?


il pranzo è arrivato a metà!