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  1. #1
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    Predefinito Economia e meccanismi occulti. - Prima Parte -

    Per comprendere a fondo e nei dettagli i meccanismi palesi ed occulti che si celano dietro i fenomeni finanziari, è necessario prendere conoscenza dell’enorme divario, interno all’Occidente, tra Economia Reale (ricchezza prodotta dalle nazioni tramite il sudore dell’uomo e dalle risorse naturali) ed Economia finanziaria (ingenti disponibilità monetarie anonime e senza patria che si spostano da una parte all’altra dei mercati del pianeta e, che, tramite rapide azioni speculative, vengono investite in operazioni finanziarie mirate a determinare il massimo della redditività).

    Da questa breve premessa possiamo prendere coscienza delle costanti che muovono queste due logiche economiche.

    Da una parte troviamo l’intelligenza , il sudore dell’uomo e le risorse naturali delle Nazioni che procurano dignità, benessere economico e prospettive di lavoro futuro; dall’altra ci sono il mercato planetario e le fredde "risorse" finanziarie che generano rischio, speculazione ed instabilità per ottenere unicamente enormi vantaggi. Quindi è facile comprendere che nell’Economia Reale l’uomo e le risorse naturali sono protagonisti, mentre, in quella Finanziaria, protagonisti sono chi detiene enormi quantità di danaro e il mercato planetario.

    Purtroppo, in questa fase storica, è l’Economia Finanziaria a indirizzare la politica mondiale, a nulla vale il monito degli enormi guasti esistenziali, delle catastrofi ambientali e della povertà sociale che essa genera; infatti, il dramma è che, invece di evidenziare i limiti del modello originario, si cerca di minimizzare i difetti del sistema capitalista definendoli come fenomeni marginali e "degenerazioni controllate" . Di fatto però non si apportano quelle indispensabili correzioni alla struttura e non si eliminano gli effetti negativi: l’importante è ottenere il profitto ad ogni costo e con ogni mezzo.

    Ancora più evidente appare la sua logica ingiusta e disumana quando constatiamo il pericolo a cui le sovranità nazionali e le loro economie sono esposte.

    Infatti poche multinazionali o/e " èlite economiche" dispongono di una quantità di riserve monetarie quasi dieci volte superiore a quella accessibile a tutti gli Stati.

    Ciò sarebbe abbastanza per rendersi conto dell’assoluta mancanza di Garanzie, di Equilibrio Economico e di Controlli internazionali che difendano concretamente l’Autonomia, la Sovranità delle Nazioni e lo Sviluppo Armonico tra l ’economie delle Nazioni nel mondo.

    I problemi , sebbene gravi , non si limitano :

    1) nella nascita del mercato globale, in funzione 24 ore su 24

    2) dalla liberalizzazione dei capitali e dalla integrazione del mercato finanziario
    dalla drammatica accelerazione tecnologica dei tempi operativi, per cui, le decisioni e i trasferimenti di enormi capitali, vengono prese e fatti in tempo reale
    dall’invenzione di sempre nuovi e sofisticati strumenti finanziari (come i prodotti derivati), che pochi capiscono fino in fondo, che molti temono, ma che tutti usano nonostante i rischi devastanti.
    Il problema fondamentale è la continua trasformazione della natura e struttura dei mercati finanziari.

    E’ un fatto preoccupante che prolifichino sempre nuovi e difficilmente controllabili, "soggetti economici" potentissimi che diventano subito protagonisti del mercato a danno delle Banche Nazionali.

    Infatti, ora, queste, vengono superate per influenza economica sia dalle Banche d’affari che muovono capitali immensi, sia dagli investitori istituzionali : Fondi di Pensione (fenomeno accentuato in America, ma presente ovunque, da ricordate il recente tentativo del governo Berlusconi di liberalizzare il sistema pensionistico), Fondo d’investimento, Mutual e Trust Funds ed Assicurazioni che accedono direttamente ai mercati di tutto il mondo.

    Esiste oggi un controllo sull’operato delle banche che ne limitano gli investimenti ; infatti oramai le tradizionali operazioni delle banche non rendono più, e, le banche sono sempre più costrette a speculare sui mercati globali per fare profitti.

    Per la verità, si cerca di superare la stretta sorveglianza e mantenere un ruolo competitivo nel mercato. Infatti, è allo studio una soluzione ad effetto : ottenere riconoscimento legale da qualche paese compiacente e utilizzare la tecnologia satellitare ed informatica per creare banche con l’extra - territorialità assoluta. Si tratta di banche collocate nello spazio, su satelliti in orbita attorno la terra per permettere e favorire gli speculatori di ogni risma, i riciclatori del denaro sporco ed i trafficanti di tutto il mondo di aggirare le leggi ed agire indisturbati.

    Mentre questa ipotesi appare, per il momento, fantascientifica, al contrario, non è possibile vigilare in alcun modo sulle altre istituzioni finanziarie che fanno alle banche concorrenza.

    Queste strutture economiche, come abbiamo appurato, infatti, non sono soggette alle stesse regole e alla stessa sorveglianza delle banche. Gli affari leciti ed illeciti ,quindi, andranno a questi forti competitori che opereranno sul mercato planetario, ovvero, su giurisdizioni diverse, senza controlli prudenziali. E’ molto difficile poi sapere quel che succede nel mondo. L’anello più debole rischia di spezzarsi. Se poi si considera che nel mercato la percentuale degli investimenti riservata alle banche è stimata fra il 25% e il 30%,vigilare le banche non basta più.

    E’ facile, quindi, per queste compagnie finanziarie speculare sui mercati, condizionare l’economia, sostenere o far cadere i governi, infrangere la sovranità degli Stati, ma alla fine raggiungere quegli enormi profitti che si prefiggono. Il quadro dell’insieme è inquietante se si considera inoltre che per molte operazioni che riguardano l’andamento degli indici(di borsa, dei tassi di cambio, di tassi d’interesse o di innumerevoli altri valori) possono essere regolati con down payements irrisori senza che ci siano garanzie di solvibilità degli investitori. Sia da esempio la recente vicenda della più antica banca d’affari inglese che è stata affondata da un trader speculando sui "prodotti derivati" con un’esposizione totale di 29 miliardi di dollari, con un deposito di nemmeno un miliardo.

    E’ appurato pertanto che la libera circolazioni di capitali e l’integrazione dei mercati finanziari non controllati hanno iniziato il sovvertimento dei valori relegando l’uomo, il lavoro, il Sociale e la politica a dei ruoli marginali rispetto all ‘economia. Si è voluto vendere l’anima al mercato globale :la redditività del capitale, infatti, non è sufficiente a guidare gli investimenti verso il bene comune se non è tesa a realizzare una grande civiltà basata sui valori spirituali, su una politica solidalirista e comunitarista che tenga conto degli interessi legittimi della nazione e del suo popolo.

    I flussi internazionali diventano sempre più fiumi in piena alla ricerca della massima redditività e non ci sarà considerazione per chi non si adeguerà e farà scelte strategiche che non abbiano come unico obiettivo la massimalizzazione dei profitti e la sottomissione delle sovranità nazionali alle logiche del mercato ed al grande capitale. Non ci si rende conto che una politica economica basata solo sul massimo profitto, produce perdita di lavoro, maggiore povertà e tensione sociale.

    Lo stravolgimento dei valori da un’Economia Giusta in cui l’uomo, il lavoro, le risorse della natura e la politica sono artefici primari del proprio futuro e dell’economia, ad una in cui l’economia ha la supremazia sull’uomo, sul lavoro, sulla ambiente ci portano a pensare che società fondate su questi principi sono destinate a fallire.

    Questa è la situazione disastrosa a cui la supremazia dell’economia sulla politica ci ha condotto, questo è il futuro ricco di contrasti sociali e di nuove povertà che ci aspetta, questa la dura sfida a cui non possiamo sottrarci.

    Di Ettore Bertolini, Comunità Giovanile Militante Perugia.

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  2. #2
    OLTRE LA MORTE
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    Ottima analisi, interessante , centra alcuni problemi reali.
    Uppete continuare a postare materiali di economia.

  3. #3
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    In settembre, parallelamente alle altre iniziative, su questo tema prende inizio un ciclo di conferenze di formazione per i militanti e dibattiti con chiunque voglia partecipare.

    a breve info sul blog www.controventopg.splinder.com

  4. #4
    OLTRE LA MORTE
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    Citazione Originariamente Scritto da Lucio78 Visualizza Messaggio
    In settembre, parallelamente alle altre iniziative, su questo tema prende inizio un ciclo di conferenze di formazione per i militanti e dibattiti con chiunque voglia partecipare.

    a breve info sul blog www.controventopg.splinder.com
    Interessante. Grazie delle informazioni. Ti consiglierei di inserire questo materiale e le prossime iniziative anche sul 3d aperto da Lupa sul Signoraggio e la questione monetaria e finanziaria. Direi che sono direttamente collegate.

  5. #5
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    Combattiamo la globalizzazione delle povertà! - Seconda Parte -

    In un epoca in cui l'economia ha la supremazia sulla politica, ed i politici sono i camerieri del grande capitale, diventa di primaria importanza:



    1 - Capire le dinamiche che hanno determinato la sottomissione dei governi alla grande finanza apolide.



    2 - Far conoscere gli effetti negativi sociali ed ambientali che questo sistema ha prodotto.


    3 - Risolvere i problemi realizzando l'alternativa al sistema.

    Quindi, un approfondimento sul tema specifico dell'economia è lo strumento necessario per affontare meglio sul loro campo i nostri nemici.

    Combattiamo la globalizzazione delle povertà!
    La globalizzazione, ovvero, la diffusione su scala mondiale della povertà per molti e l’arricchimento smisurato di pochi, è il frutto amaro prodotto dal turbocapitalismo, le cui pesanti ricadute sociali ed economiche verranno pagate esclusivamente dall’ intera umanità. Una devastante deriva ultra liberista che metterà anche in serio rischio l’eco-sistema del pianeta. Questo è il modello di sviluppo economico imposto dai “vincitori” basato sulla logica del raggiungimento del massimo profitto e della creazione del mercato globale indifferenziato, cioè di un mondo senza anima, sacri valori, identità nazionali, patrie,sovranità e libertà, sta accelerando la fase degenerativa e deflagrante dell’intero sistema economico attuale. Infatti, la globalizzazione:- Fa speculare i capitali dove il tasso d’interesse è più alto e fa investire le aziende solo dove il costo del lavoro è più basso e maggiore il profitto, per cui il processo di produzione viene delocalizzato, ovvero, chiuso nel paese d’origine e aperto in aree industriali a loro più convenienti.

    - Accentua le sperequazioni perchè non ridistribuisce equamente ed in maniera giusta e diffusa la ricchezza prodotta, favorisce l’immigrazione selvaggia.

    - Crea solo due classi sociali: i super ricchi (la minoranza), e gli ultra poveri (la maggioranza).

    - Fa scivolare nella soglia di povertà la classe media borghese e va a distruggere proprio quella componente sociale che è stata il volano della crescita e del benessere di ogni nazione.

    - Aumenta la disoccupazione dove l’aziende chiudono, sfrutta i lavoratori, con salari da fame nei luoghi dove esse aprono.

    - Precarizza il lavoro, introducendo contratti temporanei che non garantiscono il futuro.

    - Produce ricchezza agli speculatori finanziari e profitto esclusivamente ai gruppi industriali che hanno attuato questa ristrutturazione aziendale , mentre genera sperequazione ed impoverisce le nazioni in cui questi processi avvengono, perché, di solito, i prodotti fatti nelle imprese delocalizzate vengono, per assurdo, importati nei paesi dove le imprese sono state chiuse e trasferite.

    - Riduce i consumi interni nel paese dove le aziende chiudono, non accresce il potere d’acquisto della popolazione dove queste aprono.

    - Compromette il tenore di vita delle famiglie dove l’imprese chiudono, per cui, la gente pur di mantenerlo come prima inizia a gravarsi di debiti.

    - Rende gli stipendi leggeri ed insufficienti a soddisfare l’esigenze mensili familiari.

    - Accresce l’indebitamento verso banche e finanziarie.

    - Incentiva la super produzione incrementando l’effetto serra e di conseguenza l’inquinamento e le trasformazioni climatiche del pianeta.Un quadro inquietante e pericoloso che fa affermare anche all’inventore della globalizzazione, noto speculatore senza scrupoli, di aver generato un mostro. A cui va aggiunto che essa è paragonabile ad una vorace bestia che, invece di sbranare il suo malvagio innaturale padre, azzanna con inusitata ferocia e riduce in brandelli particolarmente le classi più deboli, sue vittime preferite. Mentre salva e protegge le classi ultra ricche. Dunque, questa belva sanguinaria deve essere definitivamente abbattuta subito! Pena: il protrarsi dell’ indigenza, dell’insicurezza e del caos sociale. D'altronde è una verità apodittica che gli effetti negativi del turbocapitalismo sono evidenti e incontestabili, nocivi persino nelle sue premesse e devastanti nei suoi letali obiettivi. Allora, come mai tutti i governanti accettano supinamente questa profonda ingiustizia sociale? Stento a credere che la razionalità possa essere vinta continuamente dalla falsa propaganda, ma, i fatti, mi confermano, che le cose stanno purtroppo così. Però, mai disperare anche se le coscienze sono obnubilate e la gente non percepisce l’elemento distruttore della mondializzazione. Bisogna portare pazienza perché è solo una questione di tempo. Poi, i continui segnali negativi saranno presto percepibili da tutti. Per capire meglio il problema, prendiamo ad esempio la nostra Italia, segnali inquietanti ci vengono dalla dura realtà: 7 milioni d’italiani sono al di sotto della soglia di povertà, di questi un milione e cinquecentomila sono indigenti totali. Inoltre 11 famiglie su cento sono povere, il 22% dei poveri è malato cronico o infermo. In pratica, la distribuzione della ricchezza in Italia peggiora di anno in anno, mentre aumenta il numero delle famiglie povere. Questi oggettivi riscontri sono di un’enorme gravità quando poi si viene a scoprire che i dati sfavorevoli sono omogenei ovunque e che questa negatività diventa, man mano che si va avanti, una tragica costante difficile da ribaltare.Infatti, prendiamo come campione l’ Umbria, bene, in questa regione la crescita dei debiti verso le banche è arrivata in un solo anno dal 5,7% al 10,2%, la cosa è molto preoccupante. Un’esposizione debitoria considerevole che rivela le oggettive difficoltà economiche che incontrano le persone e le famiglie. Come pure è da considerare il fatto che nella nostra regione il credito al consumo nell’ultimo anno è passato da.1.141 a. 1.288 miliardi di euro. Una cifra davvero rilevante. La gente utilizza questi strumenti finanziari e si indebita sia perché vuol mantenere il livello di vita a cui è stata abituata e sia perché l’entrate, oggi, non bastano più a farla vivere dignitosamente. Senza valutare che, in queste condizioni difficili, risparmiare è quasi impossibile e che si stanno necessariamente dilapidando ed intaccando le fatiche accumulate in tanti anni di duro lavoro. Davvero strano questo sistema ultra liberista, da un lato ti ingenera falsi bisogni e fonda il suo apparato su una società consumistica, dall’altro non ti dà i mezzi economici necessari per vivere dignitosamente e ti indebita (in pratica diventi schiavo del debito usuraio) per soddisfarli. E’ abbastanza per capire che questo sistema è profondamente ingiusto e che il periodo della resa dei conti sta per arrivare. Non dimentichiamoci che in quel preciso momento, la rivoluzione deve trovarci pronti. Altrimenti tutto sarà vano ed inutile! A volte per liberare gli uomini dalla schiavitù e dall’ingiustizia basta poco. Una scintilla e le cose non saranno più come prima perchè la rivoluzione è come il vento. Arriva, travolge i mediocri e riporta l’ordine e l’armonia.Nostro dovere sarà accelerare gli eventi, fare opera di controinformazione e far esplodere le enormi contraddizioni su cui si basa la menzogna ultra liberista. Pertanto, non facciamoci convincere da nessuna lusinga ingannatrice, non esiste nessun giusto motivo per sostenere il modello di sviluppo economico imposto dai “vincitori”, invece, ce ne sono infiniti per combatterlo e spazzarlo via. Quindi, oggi, il soldato politico deve prendere atto che il mondo si divide in due inconciliabili alternative, in due blocchi contrapposti. Chi sta con Noi e crede in uno Stato etico, nella giustizia sociale e nella sovranità delle nazioni, per cui difende l’indipendenza e libertà della nostra patria e l’autodeterminazione dei popoli. Chi, invece, alleato degli gli americani e dei suoi servi, sta contro di noi e ne diventa il “degno” compagno, di chi spaccia questo mondo per il migliore dei mondi possibili. Complice, di chi, in realtà, diffonde su scala mondiale la povertà per molti e l’arricchimento smisurato di pochi!!! Per cui, oggi, come ieri, non possono esserci dubbi sulla scelta della nostra barricata e sull’identificazione del nemico principale. A sostegno dei valori social-nazionali, il grande statista Mussolini, anticipando i tempi, affermò: "Tutto nello Stato, niente contro lo Stato, nulla al di fuori dello Stato. È solo lo Stato che dà l'ossatura ai popoli. Se il popolo è organizzato, il popolo é uno Stato, altrimenti è una popolazione che sarà alla mercé del primo gruppo di avventurieri interni o di qualsiasi orda di invasori che venga dall'estero. Perché, o signori, solo lo Stato con la sua organizzazione giuridica, con la sua forza militare, preparata in tempo utile, può difendere la collettività nazionale." (Il discorso di Benito Mussolini dell'Ascensione, 26 maggio 1927. "S. e. D., vol VI, pag. 76)

    Parole chiare, principi forti che, ribadiscono e confermano la nostra totale avversità al mondialismo. Per i Camerati veri, questa battaglia rappresenta, oggi, la coerente continuazione della lotta del sangue contro l’oro!!! In fondo, un popolo è vinto solo quando smette di combattere, per cui, ieri, abbiamo perso solo una battaglia, non la guerra!!!

    Ettore Bertolini, Comunità Giovanile Militante Perugia
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  6. #6
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  7. #7
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    ..e giu!
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