io sono uno che delle diatribe tra destra e sinistra mi stufo presto, poiché sono semplicemente la versione per il popolino di questioni più complesse e di ampio respiro che andrebbero afforntate con maggiore onestà intellettuale. Credo pertanto che un bel tema bipartisan sia bello da affrontare, anche perché ho una opinione personale che volevo confrontare con tutti voi.
Sempre più spesso per le piazze e perle vie di tutte le città italiane spuntano banchini, gazebo e ombrelloni con simpatici ragazzi, ragazze, signori e signore che reclamano un piccolo obolo per aiutare la ricerca contro questa o quella malattia, che sia cancro, leucemia, fibrosi cistica, sclerosi multipla etc. etc. etc.
La televisione periodicamente diventa poi una enorme cassa di risonanza per iniziative volte alla raccolta di fondi per la ricerca medica, peraltro con ottimi risultati; concerti, partite e quant'altro, poi, sono sempre più spesso ottimi sistemi per recuapre qualche fondo a favore di questa o quella fondazione che si occupa di ricerca, cure, sviluppo.
Organizzazioni, leghe e movimenti sorgono come funghi per perorare cause giuste e dimenticate, per cercare di ottenere i fondi per sconfiggere mali che sembrano incurabili e spesso devastanti non solo epr le vittime ma anche per le famiglie di coloro che soffrono.
Non voglio fare la solita, sterile polemica sullautoreferenzialità di molte organizazioni, né accusare certi movimenti di sfruttare il dolore altrui per proprio tornaconto, sia esso di ritorno di immagine o monetario, consideriamo solo il fatto che alla fine una certa quantità di denaro arriva ad essere impiegata per la ricerca prelevandola dalle tasche degli italiani, il popolo più tassato d'europa e fra i più tasstai del mondo.
A cosa servono le tasse? A garantire servizi da parte dello Stato. E' impensabile che con il 42% dei guadagni degli italiani lo Stato non riesca a garantire fondi a sufficienza per la ricerca e che si debba ricorrere ad iniziative di giullari e sportivi, di massaie e studenti per ottenere i preziosi fondi volti a cercare di ottenere un mondo migliore. Lo Stato Italiano rivolge alla RIcerca, che peraltro non è solo quella medica ma in qualunque campo, una quantità risibile di risorse. Spende in ricerca la metà della media dei paesi europei. Ma non solo le risorse sono poche, sono anche mal gestite. Per questo sarebbe bene istitutire una Agenzia per la ricerca scientifica. Con il compito di essere un elemento di stimolo, di rinnovamento e di qualificazione della ricerca scientifica italiana. Dovrebbe essere una struttura agile e organizzata con modalità multidisciplinari. I progetti di ricerca prescelti dovrebbero essere finanziati per il loro effettivo costo, evitando finanziamenti a pioggia. E valutati anche in itinere.
Io sono stufo di dover aggiungere ale tasse che pago centinaia di euro l'anno, goccia goccia, per ripianare le manchevolezze dello Stato volte alla Ricerca in qualunque campo. Il 5 per mille alla Ricerca non basta, voglio un impegno concreto, al di là delle destre e delle sinistre, al di là di ogni pregiudizio ideologico.