4 luglio - Sant'Elisabetta di Portogallo
Elisabetta o Isabella di Aragona (Saragozza, 1271 - Estremoz, Portogallo, 4 luglio 1336), fu una regina, moglie di Dionigi, re del Portogallo e venerata come santa dalla Chiesa cattolica che la chiama Sant'Elisabetta di Portogallo.
Conosciuta in Portogallo con il nome di Isabella, è tutt'ora una delle sante là più venerate.
Da non confondere con Elisabetta d'Ungheria che era una sua prozia, ed anch'essa francescana; tanto che entrambe sono protettrici dell'Ordine Francescano Secolare.
Vita opere e morte
Figlia del re di Spagna Pietro III di Aragona e della regina Costanza di Sicilia, nacque ad Aragona nel 1271.
Andò in sposa nel 1288 al re Dionigi del Portogallo il quale aveva fama di pessimo carattere.
Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito e successivamente dal comportamento dal più ribelle dei due figli, Alfonso.
La tradizione afferma che diede sempre esempio di carità cristiana, rivolgendo particolare attenzione ai malati di Lisbona, e si prodigò per pacificare le contese.
Si occupò anche dei figli illegittimi del marito, e assistette quest'ultimo gravemente malato fino alla morte; l'affettuosa dedizione della moglie pare ne favorì la conversione in extremis al cattolicesimo.
La descrizione delle sue opere venne assunta come prova dell'efficacia della sua testimonianza cristiana e condotta di vita.
La cosa la favorì nel processo di canonizzazione.
Morto il marito nel 1325 donò la corona al santuario di Compostela dove fece pellegrinaggio, e donò quasi tutti i suoi averi ai poveri ed ai conventi; entrò poi dopo essersi fatta francescana del terzo ordine, nel monastero delle clarisse a Coimbra, monastero da lei stessa fatto erigere.
Uscì da questo una sola volta nell'inutile tentativo di pacificare i dissidi tra suo figlio Alfonso IV e il di lui genero.
Morì a Estremoz nel 1336.
Venerazione
Il suo corpo fu riportato al monastero di Coimbra, e nel 1612 durante un'esumazione lo si trovò incorrotto; fu chiesta quindi la canonizzazione.
Già nei primi tempi dopo la morte c’erano pellegrinaggi di fedeli alla sua tomba e circolavano voci di presunti "miracoli".
Finché, nel 1625, papa Urbano VIII celebrò la solenne canonizzazione in Roma.
Si ricorda il 4 luglio; in passato l'8 luglio, ma localmente anche in altre date. Un elemento che la caratterizza è il rosario.
Il messale romano la descrive in questo modo:
«Figlia di Pietro, futuro re d'Aragona, e sposa dodicenne di Dionigi re di Portogallo, sostenne con eroica abnegazione prove e difficoltà, e agì come angelo di pace per appianare gravi dissidi sorti nell'ambito della famiglia e del regno. Rimasta vedova (1325) e divenuta terziaria francescana, visse gli ultimi anni nel colloquio con Dio e nella carità verso i poveri».
FONTE