8/3/2010 (74) - TERRORISMO
"Lula non consegnerà Battisti"
Lo rivela un sito brasiliano: il presidente ha deciso, la sentenza sarà emessa ad aprile
PAOLO MANZO
RIO DE JANEIRO
La notizia arriva come un macigno in un momento delicato nelle relazioni diplomatiche tra Italia e Brasile, dopo l’annullamento della prima visita ufficiale di Silvio Berlusconi nel paese verde oro. Cesare Battisti, per decisione del presidente Lula, non sarà estradato in Italia ma resterà libero di godersi il sole di Copacabana.
La notizia, apparsa sul portale di R7, di proprietà della Record - dopo la Globo il più grosso gruppo media verdeoro - è firmata dal giornalista Eduardo Marini. Secondo quanto pubblicato sarebbe «sicura» la decisione del governo brasiliano di mantenere lo status di rifugiato politico a Battisti.
Dunque: l’ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo condannato in Italia per 4 omicidi e in carcere in Brasile dal marzo del 2007 non sarebbe più restituito all’Italia. Il condizionale resta, perché il giornalista non rivela le fonti, ma parla solo di due membri del PT di Lula di «alto grado» che gli avrebbero «garantito che questa sarà la decisione del presidente Lula».
Ma le sue fonti potrebbero essere membri del PT legati agli avvocati difensori di Battisti, con l’evidente scopo di esercitare pressioni sullo stesso Lula o qualcuno a lui molto vicino per testare quali sarebbero, in tal caso, le reazioni dell’Italia. Secondo quanto scrive Marini la decisione del presidente di mantenere Battisti in Brasile sarà presa entro aprile, cioè dopo la pubblicazione delle motivazioni del Supremo Tribunale Federale (STF) che, al momento, sono ancora «top secret».
Bisogna ricordare che il STF (organo giuridico omologabile alla nostra Corte Costituzionale), lo scorso novembre aveva annullato il rifugio concesso a Battisti dall’ex ministro Tarso Genro ma, contemporaneamente, aveva scelto di decidere a metà, lasciando la parola finale a Lula. A tutto questo si aggiunge la strana coincidenza che poche ore prima del presunto scoop di Marini un giudice di Rio de Janeiro ha condannato Battisti in primo grado a «due anni di prigione in regime aperto», simile alla nostra semi-libertà, a causa del passaporto falso con cui era entrato in Brasile dopo la sua fuga dalla Francia. Ma «intanto a causa del regime aperto - spiega a La Stampa uno dei principi del foro di Brasilia che chiede di rimanere anonimo - assisteremo ad una serie di richieste da parte della difesa di Battisti per farlo uscire dal carcere in libertà provvisoria». Il rischio paventato da molti è un’ennesima fuga.
La decisione del Tribunale di Rio permette però a Lula di avere un motivo in più per tenere dentro Battisti in un anno decisivo per il Brasile che a ottobre rinnoverà presidente e governatori. Il presidente più pragmatico della storia del Brasile potrebbe così decidere di non decidere, lasciando la patata bollente al suo successore.
"Lula non consegnerà Battisti" - LASTAMPA.it
Intanto due innocenti (padani) sono all'ergastolo per una strage compiuta da un commando tunisino.