Io ci sono andato molto vicino...troppo vicino...e giovanissimo!
Ma ricordo bene quali erano le mie sensazioni al mio risveglio in ospedale.
Complice forse la quantità di medicinali propinatami in quei giorni di incoscienza,ritenevo la morte un esperienza del tutto naturale e indolore.
Una sensazione, la mia, che trovava in una sorta di strano istinto, qualcosa che poteva avere a che fare con la nascita...nonostante,chiaramente,non ricordi la mia nascita...
Una cosa però ricordo bene. Quello che pensavo quando parenti e amici dicevano qualcosa come "non sei contento?sei vivo!grazie al cielo.."
Era impossibile per loro capire che quando ti svegli da un esperienza di "quasimorte" il fatto che in realtà si è ancora vivi, è un dettaglio del tutto irrilevante..la differenza tra l'essere vivo e l'essere morto crea sofferenza solo ai tuoi cari che sono ancora in vita.
C'ho messo mesi a limare un'pò questo concetto..e oggi chiaramente sono felice di non essere morto...altrimenti non avrei potuto fare tutta una serie di esperienze vissute in questi anni...ma se ci penso bene,in fondo,che cambia...?!
Non è facile da spiegare..magari qualcun'altro è passato per la mia stessa esperienza e mi piacerebbe sapere se la mia è un idea molto distante da quella di altri...
Spero tu ora stia meglio.