di Mauro De Bonis
L’implosione dell’impero sovietico, con il conseguente allontanamento delle repubbliche dell’unione e dei tanti paesi satelliti da Mosca, sommata al repentino calo demografico registrato in Russia, hanno prodotto una forte diminuzione nel numero di quanti utilizzano oggi la lingua che fu di Puškin e Dostoevskij. Ma Putin corre ai ripari, intenzionato a rilanciare il russo in chiave geopolitica.
Idioma di riferimento nell’ex mondo sovietico, oggi il russo resta lingua ufficiale nelle sole Bielorussia e Kirghizistan, mentre nella gran parte delle altre ex repubbliche è stato relegato al rango di semplice lingua straniera. Anche in quelle dove la comunità russa (e russofona) è molto numerosa, come la Lituania con oltre il 30% sull’intera popolazione.
Inoltre, non più materia obbligatoria nelle scuole, ma solo facoltativa, il russo si allontana anche dalle nuove generazioni. In Tagikistan, ad esempio, negli ultimi 15 anni i russofoni sono scesi da 500mila a 50mila.
Ma è così antico il legame linguistico-culturale tra Mosca e i paesi che ne compongono e ne componevano l’impero che non sarà così facile estirpare la lingua (e la cultura) russa.
Nella non più tanto amichevole Georgia, ad esempio, ben il 65% della popolazione comunica ancora in russo, e in Kazakistan il 32% sono russofoni. In Ucraina poi, dai 4,5 milioni di persone che vedevano il russo come lingua madre nel 1989, si è passati ai 5,5 che hanno avuto la stessa sensazione nel 2001. Senza dimenticare che il 49% della popolazione ucraina vorrebbe riconoscere al russo dignità di lingua ufficiale. (fonte: Itar-Tass, 3 giugno 2007).
Da sottolineare infine, che in più paesi ex sovietici il russo è la lingua con cui sono scritti tutti (o quasi) i testi scientifici, a cui gli studenti dovranno forzatamente gettare un occhio. Ancora in Georgia, ad esempio, si pubblicano meno libri in georgiano oggi che negli anni ’80 d’era sovietica.
Ed è su questa eredità e penetrazione secolare della lingua di Mosca che Putin gioca la sua carta, forte anche di una nuova immagine del paese, potente economicamente e portatore di valori certamente diversi da quelli sovietici. Il russo dunque come strumento di espansione economico-culturale, a cui il presidente russo ha voluto dedicare tutto il 2007, dichiarato ufficialmente: Anno della Lingua Russa.
“Saremo capaci di raggiungere i nostri obiettivi – ha dichiarato Putin nel suo discorso all’assemblea federale del 26 aprile scorso – soltanto se avremo rispetto per la nostra lingua madre, per i nostri unici valori culturali, per la memoria dei nostri antenati e per ogni pagina di storia scritta dal nostro paese”. “Questo è l’Anno della Lingua Russa,– ha continuato – ed il momento giusto per ricordare ancora una volta che il russo è una lingua di storica fraternità fra i popoli e una vera lingua di comunicazione internazionale”. E ancora: “La lingua russa… è anche lo spazio vitale per molti milioni di persone nel mondo russofono, una comunità che va oltre la Russia stessa….”
Il presidente Putin si riferisce alle cifre snocciolate nelle ultime settimane sul numero di russofoni sparsi nel mondo. Sono circa 233 milioni, di cui 164 madrelingua e 69 che utilizzano il russo come seconda lingua. In Russia per circa 120 milioni di persone il russo è madrelingua e seconda lingua per poco più di 27. La maggioranza dei russofoni non residenti si trova nelle ex repubbliche sovietiche, ma consistenti sono le comunità russe in Israele, Germania e Stati Uniti.
Cifre importanti, che il Cremlino ha intenzione di far lievitare anche attraverso la costituzione di una Fondazione nazionale della lingua russa, evocata dallo stesso Putin durante il discorso su citato. Un’istituzione con finalità e organizzazione simili al collaudato Goethe Institute di stampo tedesco.
In più il governo russo ha lanciato un sito (anche in inglese) per promuovere l’idioma cirillico: www.russian2007.ru, e con il sito www.runet.ru si è creato un ottimo strumento di diffusione della lingua (e della cultura) russa e di contatto tra russofoni nel mondo.
La Russia, abbiamo già detto, è tornata a contare, ma per capirne le sfumature occorrerà conoscerne la cultura, dunque la lingua. La prima parlata dall’uomo oltre l’atmosfera terrestre e tra le 6 ufficiali alle Nazioni Unite, solo lievemente contaminata da termini inglesi.
Fonti e approfondimenti:
Discorso di Putin
www.kremlin.ru/.../..._125494.shtml
Penetrazione di termini inglesi nella lingua russa
http://www.cdi.org/..006-220.cfm#9
Gioie e dolori della lingua russa
http://www.eurasianhome.org/xml/t/.../...=1143
http://www.russiaprofile.org/...=a1182161554
http://www.sras.org/...=973
http://www.russiaprofile.org/...=a1179149746
http://www.reuters.com/..dUSL2821441620070701
http://www.wilsoncenter.org/...=true
Infine una chicca storica
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Alla fine nelle ex repubbliche il russo è diffusissimo.....semmai le classi che non hanno un certo livello di istruzione non lo parlan bene, ma lo comprendono.Nelle aree più remote di alcuni ex stati satelliti, le nuove generazioni non lo comprendono affatto, ma in tali casi si tratta di semianalfabetismo.Se si pensa che in Azerbaijan, una delle repubbliche più fortemente nazionaliste del Caucaso, tra le classi medio-alte, i giovani tra loro parlan il russo utilizzando l'azero solo in famiglia, si capisce che l'utilizzo del russo non si limita a sola lingua veicolare.....come è stata fallimentare l'adozione dei caratteri latini in determinate ex repubbliche.