Tra l'altro qual'è economicamente parlando il patrimionio principale di un'azienda di software se non il codice dei suoi programmi?Che patrimonio ha altrimenti?Le seggiole?Le scrivanie?I tavoli?
E' ovvio pertanto che protegga il suo unico patrimonio effettivo.
Per un'azienda manifatturiera è diverso visto che avendo patrimoni sostanzionsi è difficile che uno si alzi la mattina e dica:"Ho visto come fa le auto la FIAT: domani mi alzo e le faccio uguali".
Peccato che servano miliardi di Euro solo per comprare i macchinari.
Per un'azienda che fa software invece?
Detto molto semplicemente,una volta che uno ha il codice in mano,ne capisce,qualche PC e il gioco è fatto.
Sbagli completamente punto di vista. Per una azienda informatica moderna (anche per Microsoft) ormai il patrimonio non e' piu' tanto il codice dei programmi, ma i servizi che riesce a vendere. Hai notato che nell'informatica non si da piu' tanto peso al "programma" in senso stretto quanto alla "soluzione globale" che l'azienda e' in grado di offrire al cliente? La stessa Microsoft spinge (molto piu' in America che qui da noi) sui servizi (soprattutto online) che sulla vendita del software puro e semplice.
Anche qui secondo me non hai centrato il problema. Il movimento open source non e' nato certamente in Italia. L'idea del ragazzino brufoloso di 15 anni e' piu' simile a quella del programmatore visual basic piuttosto che a quella dello sviluppatore Linux.
Inoltre non credo che ti sia ben chiaro uno dei principi base dell'open source. Sai che all'inizio si chiamava Free Software? E sai perche' hanno cambiato il nome in Open Source? Il motivo e' semplice: Free in inglese significa sia "libero" che "gratuito". E proprio per togliere questo dubbio che si e' scelto di chiamarlo open source, per mettere in evidenza che il punto di forza non sta' nella gratuita' ma nell'accessibilita' del codice.
Nessuno vieta di fare soldi con prodotti open source. Se sviluppi un sito aziendale con Apache e MySql non devi di certo rendere disponibile agli altri il tuo codice.
Dovresti vedere l'open source come una serie di "arnesi" (tool) per fare meglio il tuo lavoro. Da questo punto di vista non c'e' niente di piu' LIBERALE. Se io e te siamo carpentieri e usiamo la stessa ascia, lo stesso martello e gli stessi chiodi si vedra' davvero chi e' il piu' bravo a fare il proprio lavoro.
Ti sembra chiaro?
Certo che le aziende gigantesche di informatica possono farlo,ma dando servizi come tu li chiami significa avere una struttura gigantesca,non facilmente copiabile e che costa tanti soldi.
Le piccole aziende,che si basano solo nella vendita dei programmi,non hanno questa struttura nè possono permettersela,pertanto se la grandissima azienda "regala" codice confidando in un ritorno in moneta sui servizi,la piccola che campa solo di codice,chiude e lascia a casa le persone.
No. Una azienda che campa solo di codice, senza vendere servizi, assistenza e tutto quello che serve a dare valore aggiunto al proprio prodotto e' destinata velocemente a scomparire. La storia e' piena di storie di questo tipo con aziende grandi e piccole.
E in questo non c'entra l'open source. Tu puoi aver creato un ottimo programma. Ma se qualcun altro ne fa uno migliore e i tuoi clienti non sono legati alla tua azienda da un "plus" (chiamalo come vuoi) perdi i clienti e basta.
La competizione si gioca su un panorama molto piu' ampio.
Rendere accessibile il codice significa che qualunque programmatore abile,cambiando qualcosina nel codice,se lo copia e lo rivende senza aver speso una lira nello sviluppo.
Insisto: perchè un'azienda dovrebbe spendere milioni di Euro nello sviluppare uno nuovo prodotto se facendo pagare il software sì,ma distribuendo il sorgente,un tizio si può alzare la mattina,cambiarlo in qualche parte e rivenderlo come suo?
Risultato: il tizio,non avendo avuto costi di progettazione,o avendoli avuti minimi,fa un prezzo bassissimo,mentre l'azienda dovendo recuperare i costi di investmento iniziale non può abbassare il prezzo,lo prende in culo e manda la gente (coders) a casa.
Insisto: qual'è il patrimonio effettivo di un'azienda che fa software se non il codice?
Ad ogni modo Io non sono contro l'open source,ma solo se divulgato a livello hobbystico ed educativo perchè dietro i "programmini" ci sono persone,programmatori che alla fine del mese devono mantenere la famiglia.
Ti stai confondendo. Utilizzare prodotti open source non significa CREARE programmi open source. Tu puoi sviluppare usando linguaggi, compilatori, framework di sviluppo open source, far girare la tua applicazione su un server con sistema operativo open source e vendere la tua applicazione come closed source. E se sei bravo fai un sacco di soldi.
La tua idea "bislacca" di cambiare "qualcosina" e vendere semplicemente non sta in piedi.
Conviene senza ombra di dubbio.
Costi iniziali di preparazione nessuno (almeno per quanto mi riguarda) mi hanno dato la qualifica di c1 informatico dopo 20 anni di servizio.
Ho fatto tre quattro corsi seri dopo una quindicina di anni che mi occupavo di informatica.
Ho fatto un percorso di riqualificazione che è iniziato nel 2000 ed è finito l'anno scorso con un esame da incubo.
Risultato 50 euro in più di stipendio.
Non mi sembra che sia molto compreso quello che giustamente sostieni.