Costi politica. via libera del cdM al DDL

[ossoduro]

++ COSTI POLITICA: VIA LIBERA DEL CDM AL DDL ++

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Il Consiglio dei ministri ha dato il

via libera al disegno di legge sui costi della politica.(ANSA).



COSTI POLITICA: LANZILLOTTA, PATTO TRA ISTITUZIONI PER TAGLI

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - "Abbiamo affrontato il tema come

sistema, con un patto tra le istituzioni politiche agendo su due

piani: la riduzione degli sprechi e dell'allargamento

ipertrofico delle istituzioni governative e elettive; e la

razionalizzazione dell'apparato amministrativo". Lo ha detto il

ministro Linda Lanzillotta nella conferenza stampa al termine

del Consiglio dei ministri, che ha approvato il disegno di legge

sulla riduzione dei costi della politica.(ANSA).




COSTI POLITICA: LANZILLOTTA, TAGLIO DI CIRCA 20% ELETTI

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - "La riduzione degli eletti e dei

componenti delle giunte avverrà con un ddl approvato dal

Consiglio dei ministri perché è legge statale. La riduzione

sarà di circa il 20 per cento sulla base dell'intesa con il

sistema delle autonomie". Lo ha detto il ministro Linda

Lanzillotta nella conferenza stampa al termine del consiglio dei

ministri.(ANSA).



COSTI POLITICA:SANTAGATA,IN MINISTERI TAGLI AUTO E IMMOBILI

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - "Si prevede una razionalizzazione

delle spese dei ministeri nell'uso di immobili, telefonini e

auto e norme per favorire l'uso della posta elettronica e del

sistema telefonico Voip". Sono i tagli, elencati dal ministro

Giulio Santagata nella conferenza stampa al termine del

consiglio dei ministri per illustrare il ddl sui tagli ai costi

della politica.(ANSA).


COSTI POLITICA: SANTAGATA, CON DDL VERSO 1,3 MLD DI RISPARMI

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - I risparmi che potrebbe garantire il

ddl sui costi della politica si aggirano intorno a 1,3 miliardi:

lo ha detto il ministro dell'Attuazione del Programma Giulio

Santagata nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Le cifre esatte devono ancora essere messe a punto dalla

Ragioneria dello Stato, ha spiegato il ministro, ma in linea di

massima si dovrebbe trattare di "800 milioni di risparmi per

quanto riguarda lo Stato e 500 milioni per gli Enti locali".

(ANSA).

[ossoduro]

COSTI POLITICA: LANZILLOTTA, MONTAGNA INIZIERA' A 600 METRI

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - "Abbiamo introdotto una nuova

nozione di montanità, per cui la montagna inizierà a partire

da 600 metri": lo ha detto il ministro degli Affari Regionali

Linda Lanzillotta nel corso della conferenza stampa a Palazzo

Chigi, proposito del ddl sui costi della politica.

Un comune, dunque, "per essere montano dovrà avere l'80%

del suo territorio a una altitudine superiore di 600 metri - ha

spiegato Lanzillotta - ovvero il 50% del territorio al di sopra

di tale quota ma con un dislivello di almeno 600 metri".

Inoltre, ha proseguito il ministro, è previsto un taglio

del 50% dei numero dei consiglieri". Nel complesso si otterrà

una riduzione di circa "100 milioni di euro". (ANSA).



COSTI POLITICA:IN DDL LIMITE CUMULO INCARICHI E PAUSA 1 ANNO

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Nel ddl sui costi della politica "é

stato posto un limite ai cumuli di incarichi per evitare

potenziali conflitti di interessi tra più incarichi ma anche

per evitare la duplicazione di incarichi". Così il ministro

Giulio Santagata illustra uno degli aspetti del provvedimento

approvato dal consiglio dei ministri.

Nel disegno di legge è stato inserito anche quello che

Santagata definisce "periodo di raffreddamento": un anno di

pausa tra la fine del mandato di governo e l'assunzione di altri

incarichi. (ANSA).

[Lollo87Lp]

Beh buono dai, non risolve tutto (nel senso che servirebbe una grande riforma politico-istituzionale, degli enti locali, del federalismo e degli appalti) ma sicuramente una misura positiva.

[C@scista]

Dalla Stampa

Il taglio dei costi della politica presentato dalla sinistra? e' tutto un bluff
Di Luca Ricolfi
Qualche tempo fa, mentre divampavano le polemiche sui privilegi e sui costi della «casta», ossia di coloro che vivono di politica (circa 400 mila persone), al ministro Santagata venne affidato il compito di preparare una proposta che rimettesse un minimo di ordine e di decenza in quella delicata materia. La proposta avrebbe dovuto essere pronta per il 15 giugno. Alla scadenza la proposta non era pronta e quindi la scadenza stessa venne rimandata di un paio di settimane, al 30 giugno. Ma anche in quella data la proposta non era pronta e venne indicato un nuovo termine, ossia il Consiglio dei ministri del 6 luglio. In effetti per quella data una proposta c’era, ma il Consiglio non ha ritenuto di doverla approvare. Pare che qualche ministro l’abbia trovata insufficiente e qualche altro demagogica. Risultato: se ne discuterà «nei prossimi Consigli dei ministri». È facile immaginare che la montagna partorirà il topolino: nella migliore delle ipotesi, il disegno di legge Santagata sarà limato e corretto durante i preparativi per le vacanze estive, dopodiché - in un giorno più o meno lontano - inizierà stancamente la navigazione nel labirinto delle procedure parlamentari (sempre che il Parlamento non sia già in disarmo causa la fine precoce della legislatura). La proposta del ministro non è certo esaltante, ma non è neppure completamente vuota, visto che qualche intervento concreto lo prospetta: ad esempio, la riduzione del numero di componenti degli organismi più pletorici, limiti vari alla costituzione di enti inutili (a partire dalle comunità «montane»... al livello del mare), norme più stringenti in materia di incompatibilità e trasparenza. Il fatto stesso che le proposte governative incontrino vari tipi di resistenze - soprattutto negli enti locali, che dovrebbero farsi carico della maggior parte dei tagli - indica che qualcosina si sta provando a fare. E
tuttavia, se si guarda all’insieme degli interventi prospettati, è difficile non scorgere il filo rosso di opportunismo e di furberia che ispira l’insieme delle proposte formulate in queste settimane. Prendiamo, per cominciare, la proposta di ridurre il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200: è chiaramente uno specchietto per le allodole, visto che nessun governo può attuarla senza cambiare la Costituzione (e per colmo di ironia giusto un anno fa fu proprio l’Unione ad affossare una riforma costituzionale che comportava una drastica riduzione del numero di parlamentari). Ancora più furbesche tutte le proposte circolate in questi mesi, e in parte incorporate nel disegno di legge Santagata, di ridurre i costi della politica partendo dagli enti locali, ovvero Comuni, Province, Regioni. Qui, a parte i dubbi di costituzionalità, non si possono non sollevare due obiezioni fondamentali. Primo, che razza di federalismo è mai quello in cui è il governo centrale a garantire la moralità della politica locale? E secondo, ben più importante: anche ammesso che sia compito del governo dettare regole generali vincolanti per qualsiasi membro della «casta», che autorità morale può esercitare un governo che ha il record assoluto del numero di poltrone (102 fra ministri, viceministri e sottosegretari) e si guarda bene dal cominciare i tagli da lì?

[Curioso]

++ COSTI POLITICA: VIA LIBERA DEL CDM AL DDL ++

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Il Consiglio dei ministri ha dato il

via libera al disegno di legge sui costi della politica.(ANSA).



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COSTI POLITICA: SANTAGATA, CON DDL VERSO 1,3 MLD DI RISPARMI

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - I................................................. ....................in linea di

massima si dovrebbe trattare di "800 milioni di risparmi per

quanto riguarda lo Stato e 500 milioni per gli Enti locali".

(ANSA).

1,3 miliardi di euro di risparmi? Magari passasse questo DDL.....
Speriamo che il Parlamento non lo affossi o, peggio, non lo snaturi del tutto.

Il prossimo passo, se il governo dura, è il contenimento e la ristrutturazione della spesa pubblica, tema spinosissimo.....Padoa Schioppa secondo me già non ci dorme la notte, al pensiero di quello che lo attende, dopo agosto.....

[Lollo87Lp]

Il bananas Ricolfi non si smentisce, è una quinta colonna degna del Riformista o del Foglio.

Anche un bambino (e persino Ricolfi) sa che per ridurre il numero dei parlamentari ci vuole una legge di revisione costituzionale, che quindi non può rientrare in un ddl ordinario del Governo, ma si può sapere che cosa c'entra questo con il resto? Senza dimenticare che la "riforma costituzionale" approvata dal CD e poi bocciata al referendum l'anno scorso era un pasticcio unico, di cui la riduzione dei parlamentari (peraltro non "drastica" e diluita nel tempo fin verso il 2016) era uno dei pochi aspetti positivi. Ma se anche mi piace l'olio extravergine non lo mangerei mai assieme al caffè o a una mousse al cioccolato, perché ne verrebbe fuori una schifezza.

[ossoduro]

E secondo, ben più importante: anche ammesso che sia compito del governo dettare regole generali vincolanti per qualsiasi membro della «casta», che autorità morale può esercitare un governo che ha il record assoluto del numero di poltrone (102 fra ministri, viceministri e sottosegretari) e si guarda bene dal cominciare i tagli da lì?

ma il Sig. Ricolfi, per es. , sa se per caso il Governo di 102 membri costa, sempre ad es., meno dei precedenti di berlusconi?

[Curioso]

Dalla Stampa

Il taglio dei costi della politica presentato dalla sinistra? e' tutto un bluff
Di Luca Ricolfi
...............tuttavia, se si guarda all’insieme degli interventi prospettati, è difficile non scorgere il filo rosso di opportunismo e di furberia che ispira l’insieme delle proposte formulate in queste settimane. Prendiamo, per cominciare, la proposta di ridurre il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200: è chiaramente uno specchietto per le allodole, visto che nessun governo può attuarla senza cambiare la Costituzione (e per colmo di ironia giusto un anno fa fu proprio l’Unione ad affossare una riforma costituzionale che comportava una drastica riduzione del numero di parlamentari). Ancora più furbesche tutte le proposte circolate in questi mesi, e in parte incorporate nel disegno di legge Santagata, di ridurre i costi della politica partendo dagli enti locali, ovvero Comuni, Province, Regioni. Qui, a parte i dubbi di costituzionalità, non si possono non sollevare due obiezioni fondamentali. Primo, che razza di federalismo è mai quello in cui è il governo centrale a garantire la moralità della politica locale? E secondo, ben più importante: anche ammesso che sia compito del governo dettare regole generali vincolanti per qualsiasi membro della «casta», che autorità morale può esercitare un governo che ha il record assoluto del numero di poltrone (102 fra ministri, viceministri e sottosegretari) e si guarda bene dal cominciare i tagli da lì?

Le obiezioni di Ricolfi mi sembrano alquanto astratte, perchè basate su principi, obiezioni di natura etica.

Insomma, il problema non è avere l'autorità morale o meno, ma il fatto che il Parlamento approvi o non approvi il DDL Santagata, magari ponendo la fiducia su alcuni articoli chiave.

In questo articolo, sinceramente, Ricolfi da prova di uno dei vizi degli intelettuali di sinistra (e spesso anche dei politici): la carenza di pragmatismo, di orientamento alle cose da fare, senza farsi pippe mentali.

[C@scista]

Le obiezioni di Ricolfi mi sembrano alquanto astratte, perchè basate su principi, obiezioni di natura etica.

Insomma, il problema non è avere l'autorità morale o meno, ma il fatto che il Parlamento approvi o non approvi il DDL Santagata, magari ponendo la fiducia su alcuni articoli chiave.

In questo articolo, sinceramente, Ricolfi da prova di uno dei vizi degli intelettuali di sinistra (e spesso anche dei politici): la carenza di pragmatismo, di orientamento alle cose da fare, senza farsi pippe mentali.

A me sembra che invece Ricolfi avanzi obiezioni molto pragmatiche smascherando per bene l'astrattezza del disegno di legge Santagata pieno di rinvii. se si dice di voler ridurre il numero dei parlamentari con un disegno di legge ordinaria nel migliore dei casi si fa soltanto un bel rinvio a tempi futuri e ipotetici (nel peggiore si tratta di una presa in giro dell'elettorato) visto che occorrerà una riforma costituzionale con una maggioranza speciale e qualificata (numeri che tra l'altro il centrosinistra assolutamente non ha)

[Demogorgon]

20% in meno e' un ottimo inizio!