: ESTRANEO AI FATTI
ROMA - "Ho appreso poco fa dal sito internet del settimanale Panorama di essere stato iscritto sul registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro. Pur non avendo ricevuto alcun avviso di garanzia o informazione al riguardo, non posso che testimoniare, come sempre, la mia totale fiducia nel lavoro dei magistrati che hanno voluto tutelare la mia persona, se l'avviso di garanzia sarà effettivamente confermato, con un atto che permetterà di dimostrare la mia totale estraneità a qualsiasi eventuale accusa". E' quanto afferma in una dichiarazione diffusa da Palazzo Chigi il premier Romano Prodi.
BERLUSCONI, PRODI SPERO ESCA CON ONORE DA INCHIESTA "Non faccio alcun commento, mi limito ad augurare a Romano Prodi di uscire presto con onore da questa situazione". Così Silvio Berlusconi, in una conferenza stampa a Lucca, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano di commentare la notizia data da 'Panorama.it', secondo cui il presidente del Consiglio sarebbe iscritto nel registro degli indagati della Procura di Catanzaro.
PROCURATORE, NON SO DI ISCRIZIONE PRODI "Non sono a conoscenza dell'iscrizione nel registro degli indagati del presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi". Lo dice all'ANSA il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi, in merito alla notizia pubblicata sul sito di Panorama in cui di afferma che Prodi è stato iscritto nel registro degli indagati per abuso d' ufficio nell' ambito dell' inchiesta della procura catanzarese su un presunto comitato d'affari. "Ritengo - ha aggiunto Lombardi - che se il sostituto De Magistris avesse deciso o avesse iscritto il presidente del Consiglio nel registro degli indagati, avrebbe dovuto informarmi. Il che non è avvenuto. Non sono quindi in grado di fornire in merito alcun chiarimento". E' invece, irrintracciabile, su tutto le utenze telefoniche, fisse e mobili, il sostituto procuratore della repubblica titolare dell' inchiesta, Luigi De Magistris.
SITO 'PANORAMA', PRODI INDAGATO A CATANZARO Il sito di 'Panorama' ha annunciato che il presidente del Consiglio Romano Prodi sarebbe iscritto sul registro degli indagati dalla procura di Catanzaro. 'Panorama' informa nella sua edizione on line che il reato ipotizzato è l'abuso d'ufficio. Per la procura si tratta di un atto dovuto, anche a tutela delle garanzie della difesa, che permetterà di chiarire i rapporti tra il premier e altri personaggi sotto inchiesta per la cosiddetta loggia di San Marino.
"Da mesi - si legge nella notizia diffusa dal sito del settimanale Mondadori - il sostituto procuratore Luigi De Magistris sta indagando su un presunto comitato d'affari che, sull'asse San Marino-Bruxelles, si sarebbe arricchito incassando finanziamenti dell'Unione europea in modo illegale. Al centro dell'inchiesta, oltre a numerose società sospette, ci sono alcuni uomini considerati dagli inquirenti molto vicini a Prodi e che sono già stati iscritti sul registro degli indagati per i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Come l'onorevole Sandro Gozi, ex funzionario dell'Unione europea, già 'assistente politico' di Prodi a Bruxelles e attualmente suo sostituto in commissione Affari Costituzionali della Camera". Secondo 'Panorama', "per De Magistris uno degli uomini chiave a San Marino sarebbe, invece, un'altra vecchia conoscenza del Professore: Piero Scarpellini, 57 anni, impiegato in una società con sede nella Repubblica del Monte Titano e definito dal pm nel decreto di perquisizione 'consulente di Prodi' ('consulente non pagato dell'ufficio del consigliere diplomatico della presidenza del Consiglio per i paesi africanì, ha precisato di recente palazzo Chigi)". "I personaggi in questione - prosegue la notizia del settimanale - sarebbero tra i principali interlocutori dell'utenza telefonica 32074... intestata alla Delta spa e che De Magistris ipotizzerebbe essere riconducibile al 'presidente del Consiglio dei ministri, o a qualche diretto collaboratore del suo staff'. Adesso la procura vuole capire se ci sia un nesso tra la perfetta conoscenza da parte dell'entourage del premier della macchina comunitaria e di tutti i suoi ingranaggi (Prodi è stato presidente della commissione dal 1999 al 2004) e le presunte truffe euromilionarie ai danni dell'Unione europea". "Gli inquirenti - scrive il sito di 'Panorama' - non escludono che il Professore fosse all'oscuro delle operazioni sospette realizzate intorno a lui e sulla cui illegalità gli investigatori avrebbero già trovato nelle ultime settimane riscontri, documentali e testimoniali". "Dall'inizio dell'inchiesta uno degli strumenti investigativi più utilizzati dall'accusa sono stati i tabulati telefonici. Ora, per poter valutare la posizione dell'onorevole Prodi - conclude il settimanale - gli inquirenti potranno chiedere l'autorizzazione al Parlamento per l'acquisizione del traffico telefonico del premier, in base alla legge numero 140 del 20 giugno 2003".