Pagina 3 di 4 PrimaPrima ... 234 UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 32
  1. #21
    email non funzionante
    Data Registrazione
    01 Aug 2002
    Località
    Chieti
    Messaggi
    6,461
     Likes dati
    13
     Like avuti
    36
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Alexandri Magni Visualizza Messaggio
    Poi il giudizio su come vengano spesi i soldi secondo me non ha molto senso, o almeno se fosse una differenza di pochi miliardi di $ il distinguo è doveroso ma quando parliamo di una cifra dieci volte superiore alle spese russe non credo che li buttino tutti in beneficenza.
    Devo essermi espresso male nel post precedente. comunque il concetto che volevo esprimere è abbastanza semplice, vale a die che 27 apparati militari distinti replicano 27 necessarie strutture organizzative o comunque componenti inattive(vedi solo le strutture ministeriali e burocratiche), che assorbono molti fondi.

    Miles Insulae

  2. #22
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    27 Apr 2009
    Messaggi
    7,558
     Likes dati
    197
     Like avuti
    1,508
    Mentioned
    43 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo Visualizza Messaggio
    Parlavo di qualità e quantità, le aerenautiche europee sono incomparabili a quella russa, non hanno mezzi di generazioni successive, se non in sviluppo(accezionati Svezia e Marine Nationalle). Vogliamo parlare dei caccia della RAF, dell'AMI, della FAE, della Luftwaffe? Stiamo parlando degli F-4, di F-16 presi a prestito dagli USA, addirittura dei Tornado ADV!!! Vuoi che reggano il paragone con i Su-27, Su-33, Su-33, Su-29 in servizio con la VPVO?!?!
    Lorenzo
    Miles Insulae
    I SU-27 sono appena 452 poi gli altri modelli sai molto bene che si contano appena a decine, poi una superiorità netta la Russia la raggiungerà con i PAK-FA però cominceranno a produrli in massa solo dal 2012 e per allora vediamo, poi scusa ho già detto che con Eurofighter e Rafale avremo solo con Francia e IT-UK-DE-ES tra Rafale e Eurofighter più di 600 di questi e sono modernissimi, contiamo anche i Mirage francesi e gli F-16 e con l'arrivo dei F-35 avremo forze di tutto rispetto niente da invidiare ai russi. Poi non so perché ce l'hai tanto con i Tornado visto che i Russi hanno ancora vagonate di SU-24 e SU-25.

    A proposito ti consiglio di aggiungere anche la Turchia :-) http://en.wikipedia.org/wiki/Turkish_Air_Force

  3. #23
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    27 Apr 2009
    Messaggi
    7,558
     Likes dati
    197
     Like avuti
    1,508
    Mentioned
    43 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo Visualizza Messaggio
    Francia KC-135 14
    UK VC-10 9
    Italia B-707 T/T 4
    Spagna B-707 2
    Totale delle aereocisterne attive 29, per 6.000 velivoli(la Germania ne ha ordinate 5, si passrebbe a 34).
    Passiamo alla Russia:
    38 Il-78
    15 M-6
    Totale 53 aerocisterne per 3.700 velivoli.
    UK VC-10 sono 11 sono 7 C1K, 4 K3, 2 K4
    Poi ci sono i Tristar:
    2 TriStar K.MK 1 come puri Tanker
    4 KC1 hanno un ruolo sia di Tanker sia di trasporto truppe
    in totale sono 17 di questi
    Francia è a posto
    Italia a posto
    anche Spagna ma aggiungiamoci anche 7 Boing AC-135 Turchi che tra poco saranno accanto a noi
    Totale 49 con quelli tedeschi, dai mica siamo messi così male, e poi guardando dal lato strategico la cosa abbiamo ormai basi a ridosso della Russia con Svezia Finlandia Paesi Baltici e in futuro con la Turchia, quindi ne abbiamo bisogno relativamente del supporto dei Tanker e se la Russia prova a stabilire una superiorità numerica sui nostri cieli con così pochi aerei la vedo dura per lei, a meno che non sostituisca le centinaia di SU-24 e SU-25 con qualcosa di meglio.

    Provo a vedere anche gli altri dati dopo perché già ci ho messo tempo a revisionare questi.
    Ti farò sapere.

  4. #24
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    27 Apr 2009
    Messaggi
    7,558
     Likes dati
    197
     Like avuti
    1,508
    Mentioned
    43 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo Visualizza Messaggio
    Passiamo alla Russia:

    38 Il-78
    15 M-6

    Totale 53 aerocisterne per 3.700 velivoli.
    Questo dato dove l'hai preso? Qua http://www.globalsecurity.org/milita...a/av-equip.htm ne da 30 tanker e per quanto riguarda wiki ne da 20 di Il-78.

  5. #25
    email non funzionante
    Data Registrazione
    01 Aug 2002
    Località
    Chieti
    Messaggi
    6,461
     Likes dati
    13
     Like avuti
    36
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Vorrei ricordare che la Turchia non è parte dell'UE(e sinceramente mi auguro non lo diventi). A parte questa notazione la RAF possiede attivi 9 VC-10, lo dichiara l'annuario della forza aerea stessa(il mio è datato 2002, ma non ne sono entrati in servizio altri). Per ciò che concerne, le forze aeree russe, ho tratto il dato dalla rivista Air forces monthly numero 7 anno 2006.

    A parte queste insignificanti precisazioni, i Su-27(e derivati) in servizio nella VVS sono 536, ma ammettiamo anche che fossero 452 non mi sembrano certo pochi, soprattutto se li sommiamo ai poco di 600 Mig-29, ai 300 Mig-31(in realtà qualcosa in meno) ed 85 Mig-25. Totale 1.400 aerei da caccia mi sembrano davvero tanti anche data l'integrazione, reale che essi hanno, a differenza dei caccia europei(per altro sovente a minor contenuto tecnico e tecnologico). L'unico reale paragone è con i 1.500-1.600 caccia statunitensi, questo si. Fare un parallelo fra una forza armata e la potenzialità di unione fra forze, in fin dei conti piccole, e non armonizzabili, mi sembra davvero un'assurdità comunque credo che il concetto di fondo sia riuscito ad esprimerlo anche con degli esempi calzanti.

    Cordiali Saluti

    Lorenzo
    Miles Insulae

  6. #26
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    27 Apr 2009
    Messaggi
    7,558
     Likes dati
    197
     Like avuti
    1,508
    Mentioned
    43 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo Visualizza Messaggio
    Vorrei ricordare che la Turchia non è parte dell'UE(e sinceramente mi auguro non lo diventi). A parte questa notazione la RAF possiede attivi 9 VC-10, lo dichiara l'annuario della forza aerea stessa(il mio è datato 2002, ma non ne sono entrati in servizio altri). Per ciò che concerne, le forze aeree russe, ho tratto il dato dalla rivista Air forces monthly numero 7 anno 2006.
    Potrei sbagliarmi con i numeri ma non posso sbagliarmi sul fatto che oltre al VC-10 come ho già detto ci sono anche i Tristar: http://www.raf.mod.uk/equipment/tristar.cfm
    Per la Turchia be ormai la sua entrata la vedo imminente presto o tardi

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo Visualizza Messaggio
    A parte queste insignificanti precisazioni, i Su-27(e derivati) in servizio nella VVS sono 536, ma ammettiamo anche che fossero 452 non mi sembrano certo pochi, soprattutto se li sommiamo ai poco di 600 Mig-29, ai 300 Mig-31(in realtà qualcosa in meno) ed 85 Mig-25. Totale 1.400 aerei da caccia mi sembrano davvero tanti anche data l'integrazione, reale che essi hanno, a differenza dei caccia europei(per altro sovente a minor contenuto tecnico e tecnologico). L'unico reale paragone è con i 1.500-1.600 caccia statunitensi, questo si. Fare un parallelo fra una forza armata e la potenzialità di unione fra forze, in fin dei conti piccole, e non armonizzabili, mi sembra davvero un'assurdità comunque credo che il concetto di fondo sia riuscito ad esprimerlo anche con degli esempi calzanti.
    Sul fatto che le nostre aviazioni non siano integrabili non credo che sia vero, di fatto la NATO ha già fatto scuola in questa materia e credo che gli Europei ne siano abbondantemente esperti in materia, poi Eurofighter, Tornado, F-16 e molti altri operano adesso assieme in molte aviazioni europee e inoltre sono stati creati da consorzi paneuropei.
    Poi per la forza dei caccia russi bisogna confrontarli uno a uno per modello con i caccia europei uno a uno per modello e sarebbe troppo lungo, comunque in sintesi credo che una Russia schiacciasassi non esiste, magari può avere certi vantaggi in molti campi ma non in tutti, vedi solo Galileo che in futuro sarà il principale rivale del GPS, poi metà della aviazione europea è di fatto made in USA e con le eccellenze europee come Eurofighter, Rafale e Mirage non credo che siamo poi sotto, comunque in effetti è assurdo fare confronti perché non ce ne sarebbe bisogno ma più che altro adesso io lo faccio per dire che non bisogna avere tanta paura della Russia dal punto di vista militare.

  7. #27
    email non funzionante
    Data Registrazione
    01 Aug 2002
    Località
    Chieti
    Messaggi
    6,461
     Likes dati
    13
     Like avuti
    36
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Alexandri Magni Visualizza Messaggio
    Potrei sbagliarmi con i numeri ma non posso sbagliarmi sul fatto che oltre al VC-10 come ho già detto ci sono anche i Tristar: http://www.raf.mod.uk/equipment/tristar.cfm
    Per la Turchia be ormai la sua entrata la vedo imminente presto o tardi


    Sul fatto che le nostre aviazioni non siano integrabili non credo che sia vero, di fatto la NATO ha già fatto scuola in questa materia e credo che gli Europei ne siano abbondantemente esperti in materia, poi Eurofighter, Tornado, F-16 e molti altri operano adesso assieme in molte aviazioni europee e inoltre sono stati creati da consorzi paneuropei.
    Poi per la forza dei caccia russi bisogna confrontarli uno a uno per modello con i caccia europei uno a uno per modello e sarebbe troppo lungo, comunque in sintesi credo che una Russia schiacciasassi non esiste, magari può avere certi vantaggi in molti campi ma non in tutti, vedi solo Galileo che in futuro sarà il principale rivale del GPS, poi metà della aviazione europea è di fatto made in USA e con le eccellenze europee come Eurofighter, Rafale e Mirage non credo che siamo poi sotto, comunque in effetti è assurdo fare confronti perché non ce ne sarebbe bisogno ma più che altro adesso io lo faccio per dire che non bisogna avere tanta paura della Russia dal punto di vista militare.
    Essere dipendenti dagli USa non mi sembra una nota di merito per la difesa europea. Poi ti ricordo che esiste GLONASS nell'ambito del discorso costellazioni. comunque il concetto l'ho espresso e credo si tratti di fatti, poi ti ripeto puoi credere che le Forze armate europee siano integrate, ma di fatto non lo sono.

    Cordiali Saluti

    Lorenzo
    Miles Insulae

  8. #28
    Utente
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Impero Romano
    Messaggi
    11,966
     Likes dati
    10
     Like avuti
    1,298
    Mentioned
    9 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Comunque è interessante notare una cosa: dopo il disfacimento nell'URSS, mentre l'Aviazione e l'Esercito hanno sostanzialmente conservato la loro potenza, la Marina è in caduta nel più totale degrado e tutt'ora stenta a riprendersi (finché non saranno varate in masse le nuove unità).

    Che l'URSS sia caduta proprio quando la Marina doveva essere ammodernata?

    Ad ogni modo evidentemente la Marina non era un priorità di Eltsin, o meglio non gli interessava proprio e gli tagliò completamente i fondi.

  9. #29
    Forumista senior
    Data Registrazione
    14 Nov 2006
    Messaggi
    4,763
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Una mazza nucleare per la Marina Russa
    Vasil Stoyanov Dimitrov
    Nel numero di marzo-aprile 2006 l’autorevole rivista americana Foreign Affairs, organo del noto «Council on Foreign Relations» («Consiglio per relazioni internazionali») publicò l’articolo «The Rise of US Nuclear Primacy» («La crescita della superiorità nucleare degli Stati Uniti»).
    In questo scritto i due studiosi Keir A. Lieber e Daryl G. Press, facendo un esame comparativo delle forze nucleari strategiche russe e americane, arrivano alla conclusione che il sistema equilibrato della deterrenza è in via di scomparsa ed è ormai prossima l’era dell’assoluta supremazia americana. In base alle grandi difficoltà economiche della Russia negli anni Novanta del secolo scorso anche altri Autori americani (come pure alcuni russi) ritengono che fra cinque-sette anni essa non sarà in grado di mantenere il livello quantitativo di testate nucleari a cui ha diritto secondo l’Accordo START-2.
    Com’è noto, questo accordo fu sottoscritto il 3 gennaio 1993 a Mosca dai presidenti Boris Elzin e George Bush (padre) e, secondo quanto previsto nel documento, al 31 dicembre 2012 ciascuna delle due nazioni potrà disporre di 1.700-2.200 testate nucleari. La risposta di Mosca non si è fatta aspettare. In una conferenza stampa il 13 aprile Yurij Solomonov, l’attuale numero uno dell’industrìa missilistica russa, senza fare riferimento concreto all’articolo del Foreign Affairs, dichiarò che la parita strategica con gli Stati Unità verrà mantenuta e ciò sarà possibile con lo spiegamento di nuovi missili russi le cui ogive porteranno sei testate nucleari. Solomonov precisò che la creazione del rinnovato schieramento delle forze strategiche continuerà fino al 2020. «Possiamo dire con certezza che questo schieramento esisterà fino al 2040, anzi fino al 2045», aggiunse Solomonov.
    La nascita di «Bulavà»

    Alcuni chiamano Yurij Solomonov «padre» del rinnovato potenziale missilistico russo. Rinnovato nel senso qualitativo e non numerico. Nato nel 1945, Solomonov si è laureato presso il prestigioso Istituto aeronautico di Mosca «Sergo Ordzhonikidze» e ha fatto il servizio militare nelle Forze missilistiche strategiche (FMDS).
    Durante il periodo sovietico le FMDS costituivano la quinta Forza Armata con Esercito, Marina, Aeronautica e Difesa Antiaerea. Con decreto del presidente Vladìmir Putin del 24 marzo 2001 esse furono trasformate in arma indipendente subordinata direttamente allo Stato Maggiore Generale. L’organico delle FMDS comprende i missili intercontinentali terrestri, mentre l’Aviazione strategica (missili di crociera a lungo raggio) dipende dall’Aeronautica e i sommergibili nucleari con missili intercontinentali, tutti appartenenti alla Flotta del Nord, sono inquadrati nella Marina. Nel 1971 il giovane ingegnere Yurij Solomonov iniziò la sua carriera di progettista presso il MIT (Istituto di termotecnica di Mosca) e nel 1997 ne divenne suo direttore e progettista generale. Il MIT è componente fondamentale di un articolato sistema di circa 150 unità: uffici di progettazione, centri di ricerca e sperimentazione, laboratori, impianti e stabilimenti industriali, ecc., la cui attività consiste nella creazione, la realizzazione, la produzione e l’ammodernamento dei missili intercontinentali per le FMDS. Nel 1986 al KB (1) (Uffico progetti) «Accademico V.P. Makèjev» con sede a città di Miàss (Regione di Celjàbinsk) fu assegnato il compito di creare un nuovo mìssile intercontinentale a combustìbile solido denominato «Bark» per i sommergìbili nucleari della quarta generazione (classe «Borej» o Progetto 955) (2), alla cui progettazione si stava pensando in quel momento.
    Bisogna precisare che per la Marina il KB «Makèjev» disimpegna lo stesso ruolo come quello del MIT per le FMDS.
    Esso dispone perciò di impianti adeguati. Per esempio esiste un laboratorio speciale con gigantesco bacino dove possono essere sperimentati anche lanci subacquei di mìssili. Il lavoro iniziò nel momento in cui l’industria sovietica stava entrando in una profonda crisi economica e, successivamente, di grave turbolenze politiche. Le risorse finanziarie assegnate al progetto risultavano sempre insufficienti. Quando l’Unione Sovietica si dissolse un buon numero di stabilimenti industriali che producevano il 60 % dei componenti del «Bark», rimasero fuori della Federazione Russa. A causa di queste circostanze i lavori avanzavano molto lentamente; il primo lancio fu realizzato appena nel 1994, cioè otto anni dopo l’inizio del progetto.
    Furono effettuati in totale solo tre lanci tutti falliti, l’ultimo nel 1997 e il progetto perciò fu abbandonato. Quasi contemporaneamente veniva presa in considerazione una proposta del MIT intesa alla realizzazione di un sistema unificato di missili terrestre e navale che consentisse di risparmiare delle risorse e abbreviare i tempi di progettazione e produzione.
    La proposta fu ritenuta accettabile e per la sua realizzazione si decise formare una rete di cooperaziòne tecnologica e industriale in cui entrarono, fra le altre unità, il MIT e lo stabilimento meccanico nella città di Vòtkinsk (Repubblica Autonoma di Mordovia). Su proposta dell’allora ministro della Difesa, maresciallo Igor Sergèjev (già comandante in capo delle FMDS), il Consiglio di Sicurezza decise di sospendere i lavori sul progetto «Bark» e di affidare la creazione del nuovo missile navale al MIT. Così l’istituto diretto da Yurij Solomonov è diventato responsabile della realizzazione sia del missile terrestre «Topol-M» (3) che di quello navale «Bulavà». Il progetto iniziale del «Bulavà» fu presentato e approvato nella prima metà del 2000 e il 23 settembre 2004 fu effettuato il primo lancio di prova nel quale ha funzionato solo il sistema automatico di lancio del sommergìbile mentre il missile era rappresentato da un simulacro sagomato e delle stesse misure di quello vero. Mediante un accumulatore di pressione il modello è stato lanciato a una altezza di 30-40 m, quando avrebbe dovuto essere avviato il motore del primo stadio del missile.
    Siccome il primo sommergìbile della suaccennata quarta generazione, destinatario del nuovo missile, si trovava (e si trova ancora) in fase di costruzione, il primo collaudo, come quelli successivi, furono eseguiti nelle acque del Mare Bianco, dal bordo del sottomarino Dmìtrij Donskoj, appartenente, secondo la denominazione della NATO, alla classe «Typhoon».
    La prima prova reale fu effettuata il 27 settembre 2005, con il sommergibile Dmìtrij Donskoj in navigazione in superficie. Lanciato alle 17.20 (ora di Mosca), in soli 23 minuti «Bulavà» ha percorso la distanza di più di 11.000 km fino al polìgono Kura nella penìsola di Kamciatka e le sue testate hanno colpito i bersagli assegnati. È riuscito pure il lancio successivo, eseguito il 21 dicembre 2005. Questa volta il Dmìtrij Donskoj navigava in immersione e la prova è stata effettuata senza che il battello si fermasse. Il programma delle prove, comprendente una decina di lanci in totale, deve concludersi nel 2007 e nello stesso anno «Bulavà» dovrebbe entrare in dotazione alla Marina. Così il processo di realizzazione del nuovo mìssile sarà completato in soli 7 anni, un primato mai raggiunto neppure nell’epoca sovietica

    Nella classificazione della NATO questo missile russo porta il codice «SS-NX-30».
    In Russia esso viene menzionato come «P-30», «Bulavà-30», «Bulavà-M» e «Bulavà-47». La sigla ufficiale per uso nei negoziati internazionali è «PCM-56» (4). «Bulavà» (5) significa «mazza» che è un arma bianca, composta da manico di legno o metallo di 50-80 cm di lunghezza, terminante con una pesante testa metallica che abitualmente ha delle spine o altri elementi pungenti. È stata più diffusa all’Est dove si trovava in dotazione agli eserciti durante il periodo dal XIII al XVII secolo. Armato con bulavà un guerriero fìsicamente robusto era capace di uccidere con un sol colpo il suo avversario, persino se era provvisto di elmetto protettivo. Più tardi la bulavà veniva usata in Polonia, Turchia e fra i cosacchi di Ukraina quale simbolo del potere dei comandanti militari, come una specie di scettro. A differenza dei precedenti missili navali sovietici in dotazione a sommergibili, il «Bulavà» può essere lanciato da tubi di lancio orizzontali. Il battello può navigare in immersione, senza che sia necessario fermarsi. Tale metodo è da tempo usato dai sottomarini missilistici americani.
    Ma non è questa la novità più rilevante. L’aspetto principale è la capacità di «Bulavà» di superare qualunque sistema di difesa antimissilisica. Ciò è stato sottolineato anche dal presidente Vladìmir Putin. Nel corso della conferenza stampa annuale avvenuta a Mosca il 31 gennaio 2006, rispondendo alla domanda di un giornalista della televisione francese TF-1, ha detto: «Questi sono complessi (missilistici - nda) molto seri che (...) in termini più espliciti non sono una risposta al sistema di difesa antimissilistica; per i «Bulavà» è indifferente se esiste o meno tale sistema, poiché essi volano a velocità ipersonica e possono cambiare la traiettoria sia in direzione che in altezza». Secondo Putin tali complessi missilistici sono in corso di realizzazione, ma è poco probabile che appaiano nelle forze armate di altri Paesi prima che in Russia (6). Il Presidente russo non ha parlato di alcun modello, ma tutti gli esperti sono unanimi che le sue parole si riferivano al «Bulavà» e al «Topol-M».
    L’unificazione del progetto del terrestre «Topol-M» e del navale «Bulavà» (le loro masse son leggermente diverse; 46 t per «Topol-M» e 37 t per «Bulavà») ha consentito, come ha spiegato lo stesso Yurij Solomonov, di applicare tecnologie adatte per entrambi i missili. Queste riguardano, innanzitutto, i sistemi motori e le ogive nucleari. Il missile «Bulavà» è a tre stadi. I primi due hanno motori a combustìbile solido, mentre il terzo funziona a combustìbile liquido. I motori a combustìbile solido sono più sicuri ed ecologici, mentre quelli a combustìbile liquido sono in grado di attribuire al missile la supermanovrabilità necessaria per il superamento dello «scudo protettivo» del potenziale avversario, cioè il suo sistema di difesa antimissilistica. È noto che i missili balistici sono più vulnerabili nella fase immediatamente dopo il lancio quando essi non hanno ancora raggiunto la velocità di crociera. Per il «Bulavà», gli esperti russi affermano, senza riportare particolari tecnici, che il motore a combustibile solido è in grado di attribuire immediatamente dopo il lancio tale velocità al missile che rende la sua intercettazione e distruzione praticamente impossibile. E ciò è ancora meno possibile nei successivi tratti della traiettoria. Sia «Bulavà» che «Topol-M» sono muniti di decine di piccoli motori ausiliari che consentono una elevata manovrabilità lungo tutto la loro traiettoria. Pertanto alcuni analisti chiamano questa traiettoria «quasi balistica». Per di più, entrambi i missili possono lanciare, assieme alle testate vere, dei bersagli «falsi», destinati a ingannare i radar del sistema antimissilistico dell’avversario. Grazie a tutte queste accorgimenti, secondo quanto pubblicato sulla stampa russa, il nuovo missile navale «Bulavà» e il suo «fratello» terrestre «Tòpol-M» sono praticamente invulnerabili da qualunque sistema antimissilistico. I dati sulla velocità non sono ufficialmente annunciati, ma i risultati dei primi lanci sperimentali (più di 11.000 km in 23 minuti) danno una idea abbastanza precisa della velocità media. Questi lanci superano anche la gittata di 8.000 km ufficialmente annunciata. Le testate, a puntamento individuale, sono sei, sebbene alcuni Autori parlino di otto o dìeci. Anche le testate potranno, una volta staccatesi dal corpo del missile, volare a velocità ipersonica e manovrare in rotta e in altezza.

    I nuovi sommergibili

    I missili «Bulavà» saranno dati in dotazione, innanzitutto, ai sommergibili della IV generazione.
    In Russia questa nuova serie è chiamata classe «Borej» o Progetto 955. Per il momento di essa sono previste tre unità, ma alcuni osservatori russi non escludono la probabilità di che il loro numero salga a sei, se verranno assegnate le risorse finanziarie. Alla fine del 2006 verrà varato il primo sottomarino di nome Yùrij Dolgorùkij che nel 2007 sarà seguito da Aleksandr Nèvskij e nel 2010 a loro si affiancherà il terzo Vladìmir Monomach, impostato il 19 marzo 2006.
    Questi tre battelli portano nomi di noti personaggi storici che suscitano nei russi sentimenti di orgoglio patriottico (7).
    Tutte le unità vengono costruite nei cantieri navali di Severodvinsk, una città sul Mare Bianco, dove si trova anche la principale base navale della Flotta del Nord. La costruzione del sommergibile Yùrij Dolgorùkij iniziò il 2 novembre 1996, alla presenza del sindaco di Mosca (8) Yùrij Luzhkov, il battello doveva entrare in servizio all’inizio del XXI secolo. Il ritardo è dovuto agli stessi problemi che hanno afflitto il già menzionato missile navale «Bark». La fine del progetto del «Bark» e la sua sostituzione con il «Bulavà» ha reso necessaria la trasformazione di alcuni componenti dell’impianto di lancio che erano già montati.
    Delle caratteristiche operative e tecniche di questi sommergibili si sanno tuttavia poche cose. È noto che Yùrij Dolgorùkij e gli altri battelli avranno una stazza di 14.720/24.000 t. La lunghezza è di 170 m e la larghezza 13,5 m. La profondità massima d’immersione sarà 450 m. Il battello avrà una autonomia di circa 100 giorni.
    L’equipaggio di ogni unità della classe «Borej» sara composto da 107 uomini.
    Oltre i 12 missili strategici «Bulavà», i sommergibili avranno in dotazione anche lanciasiluri e complessi di missili antiaerei per autodifesa. Fra le caratteristiche più rilevanti viene sottolineata la loro silenziosità. Secondo i progettisti questo sarà il sottomarino più silenzioso nel mondo. Con «Bulavà» sarà riarmato anche il sommergibile Dmìtrij Donskoj (9) con il quale furono realizzati i primi lanci del missile. Questa unità è stata sottoposta ad un completo ammodernamento. Dmìtrij Donskoj è l’ultima unità della classe «Akula» («Squalo») o Progetto 941 (classe «Typhoon» secondo la classificazione della NATO), rimasta in dotazione alla Marina. Per poter valutare meglio il grande progresso registrato con i nuovi battelli dotati del missile «Bulavà», è utile fare una breve presentazione retrospettiva di Progetto 941. Le unità di questa serie rappresentavano la risposta sovietica ai sommergibili americani classe «Ohio», dotati di missili a combustibile solido «Trident». Ma l’analogo missile sovietico (SS-N-20 «Sturgeon» secondo la NATO) risultò troppo pesante, 96 t ed era inferiore al «Trident» anche in ciò che riguarda la precisione e la gittata. Per poter assicurare a questo «mostro» missilitico lo spazio necessario a bordo, i progettisti fecero ricorso a una scelta tecnologica molto originale: in pratica il battello classe «Typhoon» è una specie di catamarano a due corpi, fra cui sono dislocati i missili. Così concepito, il sommergibile era troppo costoso e pesante: 49.800 t di stazza in superficie e 28.500 t in immersione. Per il suo azionamento erano necessari due reattori nucleari aventi una potenza complessiva di 100.000 cavalli. Per di più, il sommergibile era molto rumoroso e il sistema per raffreddamento dei reattori era progettato in modo tale che per il sottomarino era impossibile lasciare le fredde acque nordiche . Questo confronto fra le unità delle classi «Akula» e «Borej» e fra i loro missili evidenzia la netta superiorità dei nuovi sommergibili.
    NOTE
    (1) Cioè Ufficio per studi e progetti .
    (2) Borej è il nome dato dagli antichi greci al gelido vento nordico (o nord-orientale) e da loro immaginato come un brutto uomo alato.
    (3) «Tòpol» significa «pioppo», mentre la «M» sta per «Modernizzata».
    (4) Che si traduce come «Missile Strategico Navale».
    (5) L’origine etimologica della parola è incerta. Alcuni cercano la sua radice nella latina bulla, cioè sfera, altri la trovano nella tartara bulav - bastone, randello, terzi ritengono che deriva dalla slava bula - pomo o bernoccolo.
    (6) La citazione è ripresa dal sito russo forum.rc-mir.com
    (7) Yùrij Dolgorùkij (Yùrij della mano lunga), principe di Suzdal e grande principe di Kiev, è ritenuto fondatore di Mosca e oggi nel centro della capitale russa esiste un monumento con sua statua equestre. Aleksandr Nèvskij (Alessandro di Nevà), 1220-1263, principe di Nòvgorod, noto per le sue vittorie contro i svedesi (15 Luglio 1240) vicino al fiume di Nevà e, innanzitutto, contro i cavallieri teutonici sul ghiaccio del lago Ciudskoe (5 Aprile 1242). È santificato dalla Chiesa ortodossa russa.
    Vladìmir Monomaco (1053-1125), grande principe di Kiev, genero dell’imperatore bizantino Costantino Monomaco, è noto come energico lottatore per l’unità delle terre russe e protettore della letteratura russa medievale.
    (8) Il Comune di Mosca ha assunto il patrocinio su questa unità.
    (9) Dmìtrij Donskoj (1350-1389), grande principe di Mosca, rimasto nella storia russa innanzitutto con l’importante vittoria dell’8 settembre 1380 contro i tartari sul campo di Kulikovo, vicino al fiume di Don, da cui deriva il suo soprannome (Demetrio di Don).
    http://www.marina.difesa.it

    Reputo che la sfida attuale per la Russia sia il riammodernamento del proprio
    arsenale nucleare, ora che l'era Eltsin è un ricordo.

  10. #30
    email non funzionante
    Data Registrazione
    01 Aug 2002
    Località
    Chieti
    Messaggi
    6,461
     Likes dati
    13
     Like avuti
    36
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Lucas86 Visualizza Messaggio
    Comunque è interessante notare una cosa: dopo il disfacimento nell'URSS, mentre l'Aviazione e l'Esercito hanno sostanzialmente conservato la loro potenza, la Marina è in caduta nel più totale degrado e tutt'ora stenta a riprendersi (finché non saranno varate in masse le nuove unità).

    Che l'URSS sia caduta proprio quando la Marina doveva essere ammodernata?

    Ad ogni modo evidentemente la Marina non era un priorità di Eltsin, o meglio non gli interessava proprio e gli tagliò completamente i fondi.
    I realtà nel periodo Eltsin la marina fu l'unico comparto a ricevere nuove unità, vale a dire:

    Cacciatorpediniere classe Admiral Chabalenko(1999)
    Cacciatorpediniere classe Sovremennyy, unità: Bezuderzhanyy(1991), Bespokoynyy(1991), Nastoychibyy(1993), Besstrashnyy(1994).
    Fregate classe Neustrashimyy(1993)
    Sottomarini classe Delta IV, unità Kareliya(1991), Novomoskovsk(1992)
    Sottomarini classe Oscar II, unità: Vilyuchinsk(1991), Orel(1992), Omsk(1993), Kursk(1994), Tomsk(1997)
    Sottomarini classe Akula II, unità Volk(1992), Morzh(1992), Leopard(1993), Tigr(1994), Vepr(1995).
    Sottomarini classe Sierra II, unità Pskov(1993)
    Sottomarini classe Viktor III, unità Tambov(1992)

    Miles Insulae

 

 
Pagina 3 di 4 PrimaPrima ... 234 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 08-04-13, 09:13
  2. Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 24-07-12, 12:47
  3. Armi Non Convenzionali A Gaza (2)
    Di AldoVincent nel forum Politica Estera
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 14-01-09, 17:57
  4. Putin non firma il trattato sulle armi convenzionali
    Di resistente71 nel forum Politica Estera
    Risposte: 31
    Ultimo Messaggio: 18-07-07, 12:25

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito