Basta con le bugie sul Venezuela!
Basta con le bugie sul Venezuela! Di Nadine Gordimer, Salim Lamrani, Adolfo Perez Esquivel*
Si è scatenata una guerra mediatica internazionale contro il Venezuela rispetto al tema del mancato rinnovo della concessione al canale privato RCTV che è scaduta il 27 maggio 2007. Nonostante il carattere perfettamente legale e giustificato di questa decisione sovrana, le multinazionali dell'informazione portano a termine una campagna di propaganda accusando il presidente Hugo Chavez di attentare alla libertà di stampa.
In realtà, niente potrebbe essere più lontano dalla verità. In Venezuela, l’80% dei mezzi di comunicazione è nelle mani dei gruppi privati, solo il 20% sono pubblici. Dei cinque grandi canali nazionali, quattro sono privati ed apertamente opposti al governo. In quanto alla stampa scritta, dei 10 quotidiani nazionali, l'attività principale di 9 di loro consiste nel denigrare la politica del governo bolivariano. Inoltre RCTV, non sparisce, come afferma mentendo l’organizzazione Reporter Senza Frontiere, perché potrà continuare ad emettere via satellite.
Dall'ascensione democratica al potere di Chavez, RCTV ha dimostrato un'ostilità fanatica contro di lui e non ha smesso di auspicare la sovversione ed una rottura dell'ordine costituzionale.
RCTV partecipò al colpo di Stato contro il presidente Chavez l’11 aprile 2002. Il suo direttore di produzione, Andres Izarra, che si è opposto al colpo di Stato, si è dimesso immediatamente per non trasformarsi in complice. In un'attestazione davanti all'Assemblea Nazionale, Izarra ha indicato che il giorno del colpo ed i seguenti aveva ricevuto l'ordine formale di Granier di “non trasmettere nessuna informazione su Chavez, i suoi seguaci, i suoi ministri o qualunque altra persona che potesse essere relazionata con lui.” RCTV, oltre alla sua partecipazione provata nel colpo di stato del 2002, è il canale di televisione che è stato più sanzionato nella storia del Venezuela. Dalla sua creazione nel novembre del 1953, le autorità hanno sanzionato questo mezzo di comunicazione sei volte (solo una sotto il governo Chavez), e cioè nel 1976, nel 1980, nel 1981, nel 1989, nel 1991 e nel 2005, per violare la legislazione del paese.
Dall'ascesa al potere di Hugo Chavez, solo un canale si è chiuso temporaneamente per ragioni politiche. Si tratta del Canale 8 ed è stato chiuso dalla…giunta fascistaresponsabile del famoso colpo di stato di 47 ore, tra l’11 ed il 13 aprile 2002, chiusura che è stata applaudita calorosamente in quel momento proprio da... RCTV .
Per questo motivo l'immensa maggioranza dei cittadini venezuelani ha approvato la decisione del suo governo di non rinnovare la concessione ad un canale golpista. Durante la campagna elettorale del 2006, Hugo Chavez ha lanciato l'idea di sottomettere il rinnovo delle concessioni dei canali privati ad un referendum popolare. Salutiamo ed appoggiamo questa iniziativa democratica.
Condanniamo con fermezza gli appelli alla violenza e alla destabilizzazione che hanno lanciato certi canali, Globovision –che ha anche partecipato particolarmente al colpo di stato del 2002–con l'obiettivo di creare una situazione di caos ed abbattere un governo eletto democraticamente.
Il caso RCTV riguarda la politica nazionale. Quindi, condanniamo fermamente le ingerenze di Washington, il Senato statunitense, l'Unione Europea, l'Organizzazione degli Stati Americani ed il senato cileno nei temi interni della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Non hanno nessuna legittimità per pronunciarsi su questa questione.
La sovranità del popolo venezuelano deve rispettarsi!
*gli autori sono: Nadine Gordimer è una scrittrice sudafricana Premio Nobel della Letteratura nel 1991; Salim Lamrani è professore, scrittore e giornalista francese, specialista delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti; Adolfo Perez Esquivel è un attivista per i diritti umani, un artista, un professore d’arte Premio Nobel per la Pace nel 1980.-traduzione di Ida Garberi
-prima di dovermi difendere da prevedibili accuse,terrei a sottolineare l'estensione esplicita del termine'fascista'in Latinoamerica con i dovuti distinguo italici.