domenica, luglio 15, 2007
Approfittando di milioni di italiani sulla strada delle vacanze
chiede, da pochi giorni, ben 2,50 euro al momento della riscossione
Poste Italiane S.p.A. dallo scorso 1 luglio ha introdotto, ai sensi di un Regolamento Interno, una "commissione" sui vaglia, per la quale - stando alle nuove regole - al costo originario di spedizione di € 5,00 a carico di chi effettua l’invio di vaglia postali, si è aggiunto un nuovo costo forfettario a carico di chi riceve il vaglia, pari a € 2,50.
Importo quest’ultimo che viene sottratto, a titolo di spesa, dalla somma riconosciuta al beneficiario che, occorre precisarlo, sino al momento della riscossione non ha alcun rapporto contrattuale con Poste Italiane S.p.A. e che subisce quindi la decurtazione a prescindere dal valore del vaglia da incassare.
La denuncia arriva oggi dal Codacons che ha inoltrato una formale diffida nei confronti di Poste Italiane S.p.A.
"La conseguenza di tale innovazione introdotta dalla società è che, ad esempio per un vaglia di soli € 10,00, Poste percepirebbe una commissione una tantum pari al 25% del valore della transazione – afferma l’Avv. Gabriella Arcuri - Si tratta di un provvedimento abnorme ed ingiusto, che introduce un aggravio di spesa arbitrario e sproporzionato nei confronti degli utenti del servizio universale”.
Per tale motivo il Codacons ha diffidato Poste Italiane a ritirare immediatamente il regolamento interno che comporta la commissione di 2,50 euro a danno di chi riscuote un vaglia, e ha chiesto al Ministero per le comunicazioni di intervenire a tutela degli utenti dei servizi postali.
L’associazione, infine, annuncia un ricorso al Tar del Lazio se non ci sarà un immediato dietrofront da parte dell’azienda.