Originariamente Scritto da
benfy
19 maggio 2006
Nel 1994 decisivi per Berlusconi tre senatori a vita
A proposito di moralità e immoralità dei senatori a vita: 18 maggio 1994, dodici anni fa.
Si vota a Palazzo Madama la fiducia al primo governo Berlusconi. I senatori sono 326, 11 quelli a vita. I presenti sono 315, 314 i votanti, 158 la maggioranza richiesta. L'esecutivo di centro destra ottiene il sì di 159 senatori, 153 i contrari e due gli astenuti, che equivalgono a voto contrario al Senato.
Il primo governo Berlusconi ottiene dunque la fiducia per un solo voto. A garantirla tre senatori a vita: Giovanni Agnelli, Francesco Cossiga e Giovanni Leone. Il voto contrario fu espresso da Giulio Andreotti, Francesco De Martino e Leo Valiani; Giovanni Spadolini e Paolo Emilio Taviani di astennero. Assenti Bo, Bobbio e Fanfani.
Nel 1996, invece, in occasione della fiducia al primo governo Prodi, avevano votato a favore Giovanni Leone, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani e Paolo Emilio Taviani, mentre Francesco
Cossiga si era astenuto. Al momento del voto erano assenti Carlo Bo, Gianni Agnelli, Norberto Bobbio, Francesco de Martino e Leo Valiani. In quell'occasione i senatori a vita non furono determinanti: Prodi ebbe molti voti in più del centrodestra: 173 contro 139.
Nel 2001, con il voto per il governo Berlusconi bis, Giovanni Agnelli votò a favore, Oscar Luigi Scalfaro contro, Francesco Cossiga e Giulio Andreotti si astennero, Giovanni Leone, Francesco De Martino, Carlo Bo e Norberto Bobbio non erano presenti. Paolo Emilio Taviani era invece morto solo due giorni prima del voto di fiducia. Anche in quell'occasione il voto non fu
determinante per la grande differenza esistemnte tra maggioranza e opposizione: il governo Berlusconi ebbe 170 voti contro i 117 del centro sinistra.
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