«Nelle ultime stagioni ci sono state diverse opportunità di lasciare la Sardegna ma qui sto troppo bene per pensare di andare via. Sono molto felice di iniziare il mio nono campionato con il Cagliari, il quarto di fila in serie A».

L'ultima fascia da capitano è stata sua. Daniele Conti l'ha lasciata fradicia di pioggia nello spogliatoio di Ascoli il 27 maggio scorso, con l'impegno di non rindossarla. Oggi quella fascia penzola di nuovo davanti ai suoi occhi, ma lui guarda ancora altrove: «Nel Cagliari c'è un solo giocatore che può fare il capitano, per carisma ed esperienza, e quel giocatore è Diego Lopez. Io non voglio e non posso esserlo».

NOVE ANNI ROSSOBLU'. Per Daniele Conti è un capitolo chiuso, nonostante la nona stagione in rossoblù stia per iniziare e la sua candidatura al ruolo di leader da distinta di gara e non solo sia più di una possibilità. Lopez, l'unico più anziano, ha giurato di non essere più il capitano dopo che Sonetti due anni fa gli tolse la fascia, ecco perché anche ad Ascoli ha detto no a Giampaolo. Ora il dilemma si ripropone, ma neppure Conti accetta l'investitura. «Mi auguro che Diego cambi idea». Intanto c'è un dato confortante per il tecnico rossoblù: il Cagliari avrà più di un condottiero. «Ci sono tanti giovani in questo nuovo gruppo», spiega il centrocampista, «ed è giusto che chi è in questa squadra da più tempo aiuti gli altri a integrarsi e si metta a disposizione. In alcuni dei nuovi compagni riesco a vedere me nove anni fa. Arrivai per ritagliarmi uno spazio e poi, piano piano, è venuto tutto il resto: non avrei immaginato di fermarmi tanto a lungo». Sino al 2009, stando all'ultimo contratto firmato da Conti l'estate scorsa. «Nelle ultime stagioni ci sono state diverse opportunità di lasciare la Sardegna ma qui sto troppo bene per pensare di andare via. Sono molto felice di iniziare il mio nono campionato con il Cagliari, il quarto di fila in serie A».

GIAMPAOLO. Credeva di averle viste tutte dal primo giorno dell'estate 1999 sino ad oggi, ma in realtà qualcosa ancora mancava: due ritiri per la preparazione con lo stesso allenatore non li aveva mai fatti: «È un'esperienza nuova anche per me», dice ridendo, come Conti fa spesso se non ha una telecamera puntata davanti. «Non ero abituato, ma al di là degli scherzi ribadisco l'opinione che non ho mai nascosto: Giampaolo è un allenatore importante che può farci fare definitivamente un salto di qualità». Le energie per farlo non mancheranno con tante forze giovani. I nomi di grido sono pochi, il talento però, secondo Conti, non manca. «Se la società ha ritenuto opportuno chiudere un ciclo per aprirne un altro io non posso che credere che sia la decisione migliore. Sarà dura salvarsi, più dura degli altri anni scorrendo l'elenco delle squadre che parteciperanno alla prossima serie A, ma penso che si stai formando un buon gruppo», spiega. «Quando Suazo ed Esposito sono arrivati a Cagliari non erano nessuno e qui si sono fatti una fama. Penso e spero che a ragazzi come Acquafresca e Matri, che arrivano comunque da ottime stagioni in B, possa accadere altrettanto. Un acquisto come Foggia poi lo definirei importante». L'aereo per Roma attende Conti e lui divora le parole nella sala stampa di Assemini. Non andrà ad Ascoli a riprendersi la fascia da capitano lasciata lì un mese fa, ma si riposerà a casa prima di iniziare l'ennesima clausura sulle Alpi: «Niente fascia, non per altro: la squalifica, per il capitano, vale sempre doppio».