Questo è ciò che compare nel sito della BBC sul punto specifico.
Hamas 'implicitly accepts Israel'
Palestinian militant group Hamas has agreed to a document backing a two-state solution to the conflict with Israel, officials say.
The initiative, devised by Palestinian prisoners held in Israeli jails, implicitly recognises the Jewish state.
Hamas's charter currently calls for Israel's destruction by force and rules out peace negotiations with it.
The deal comes amid heightened tension with Israel following the capture of an Israeli soldier by militants on Sunday.
[...]
Palestinian officials said the agreement would be unveiled later on Tuesday by Prime Minister Ismail Haniya of Hamas and President Mahmoud Abbas, of the rival Fatah faction.
"We can announce that we have agreed on the document," Rawhi Fattouh, an aide to Mr Abbas, said. "We can say that all the barriers have been removed."
"We agreed on all the points of the prisoners' initiative," Hamas spokesman Sami Abu Zuhri was quoted by AFP as saying.
The two factions have been locked in an intense power struggle since Hamas gained control of the Palestinian parliament in elections in January.
The BBC's Alan Johnston in Gaza says that the document that Hamas and Fatah have been negotiating for weeks talks of working to end the Israeli occupation and establish a Palestinian state in the West Bank, east Jerusalem and Gaza, which would live alongside Israel.
Hamas has, up until now, always rejected any recognition of Israel, which it regards as having been founded on stolen Palestinian land.
It is not yet clear what movement Hamas may have made on this crucial issue, our correspondent says.
When the agreement is made public, the wording and the details will need to be scrutinised to see if there has been any really significant shift in Hamas' position, our correspondent says.
The US held back on praising the agreement saying that it lacked substance.
"Let's wait until we see something for real," White House spokesman Tony Snow said, insisting that if Hamas wanted to be recognised it had to renounce terror."
http://news.bbc.co.uk/go/pr/fr/-/2/h...st/5121164.stm
Questo l'articolo corrispondente a quello di RAINews
Poche ore dopo...
Hamas resists Israel recognition
Rival Palestinian political factions Fatah and Hamas have reached agreement on a common political strategy to try to end a damaging power struggle.
However, Hamas negotiators have denied earlier reports that the deal meant the militants would implicitly recognise Israel - a major policy shift.
The full text of the accord has not yet been released. A Hamas minister said it did not have "one word" on the issue.
[...]
Palestinian statehood
Palestinian minister Abdel Rahman Zeidan told the BBC the Hamas-Fatah document did not in any way recognise the state of Israel.
"There is no agreement between the Palestinians on specifically this phrase. You will not find one word in the document clearly stating the recognition of Israel as a state. Nobody has agreed to this. This was not on the table. This was not in the dialogue," he said.
However, a Hamas member who helped negotiate the agreement, Ziyad Dayeh, said Hamas support for a two-state solution was nothing new for Hamas.
"When talking about a Palestinian state in the occupied territories of 1967, it means there would be another state on the other part of Palestine. It means, yes, practically, a two-state solution, and it's not a new thing - it has been offered by Sheikh Ahmed Yassin before," he said.
'No room for Jewish state'
The BBC's James Reynolds in Gaza says that the central point of the joint manifesto is the creation of a Palestinian state on the West Bank and the Gaza Strip.
Traditionally that is one half of a two-state solution, but the existing drafts of the deal make no mention of the second half of this solution - the state of Israel.
This omission is deliberate, our correspondent says.
While some have argued that this means Hamas tacitly accepts Israel's right to exist, it is becoming clear that that is not how Hamas sees it.
Hamas negotiators have told the BBC that the entire state of Israel has been built on occupied Palestinian land.
They believe that a Palestinian state on the West Bank and Gaza is a first step - not a final step.
They believe that future generations of Palestinians will reclaim all their historic homeland. And that, in the end, there will be no room for what is now the Jewish state of Israel, our correspondent says.
Mr Zeidan did say, however, that the Palestinian factions had agreed that the Palestinian state would be established inside the 1967 borders - and to delegate Palestinian Authority President Mahmoud Abbas "to negotiate with Israel on an agreement, a peace agreement".
[...]
Story from BBC NEWS:
http://news.bbc.co.uk/go/pr/fr/-/2/h...st/5122822.stm
Published: 2006/06/27 20:45:14 GMT
Le sottolineature sono mie.
Quindi, nessun riconoscimento.
Hai preso un granchio.
Boicottare Hamas è controproducente, dicono deputati inglesi
lunedì, 13 agosto 2007 11.40
LONDRA (Reuters) - Il rifiuto dell'Unione Europea e della comunità internazionale di parlare con il gruppo integralista di Hamas sta producendo più danni che vantaggi. Lo ha detto oggi una commissione parlamentare britannica.
La politica di privilegiare i rapporti con la Cisgiordania -- che consiste nel favorire il partito di Fatah del presidente Abu Mazen e al contempo isolare Hamas -- renderà ancora più difficoltosa la costruzione del processo di pace nella zona, si legge in un rapporto sul Medio Oriente della commissione per gli Affari esteri della Camera dei comuni.
"Il governo dovrebbe considerare seriamente l'ipotesi di intrattenere rapporti politici con gli esponenti moderati di Hamas", si legge nel rapporto della commissione, composta da membri di tutti i partiti del parlamento inglese.
Secondo la commissione, l'ex primo ministro britannico Tony Blair dovrebbe impegnarsi personalmente per la riconciliazione tra i due partiti nel suo nuovo ruolo di inviato del quartetto per la pace nel Medio Oriente, composto da Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite.
La commissione critica anche la posizione assunta da Blair durante la guerra dello scorso anno tra Israele e il partito islamico libanese Hezbollah.
Secondo i parlamentari britannici, il rifiuto da parte di Blair di richiedere un cessate il fuoco immediato ha prodotto "un danno significativo alla reputazione della Gran Bretagna".
Londra partecipa con le principali potenze europee e occidentali all'embargo nei confronti di Hamas, un partito islamico dotato di un braccio armato e considerato organizzazione terrorista da Israele, l'Unione Europea e gli Stati Uniti.
Ieri il presidente del Consiglio Romano Prodi ha detto che Hamas è una realtà che va aiutata a crescere in senso politico.
"Hamas esiste, ed è una struttura complessa che dobbiamo aiutare ad evolvere, ma questo deve essere fatto con trasparenza. Bisogna spingere al dialogo perché questo avvenga e non chiudersi al dialogo connessuno", ha detto il premier.
A fne luglio il ministro degli Esteri Massimo D'Alema aveva ribadito la necesità di non isolare politicamente Hamas, per non spingerla nelle braccia di al Qaeda.
http://today.reuters.it/news/newsArt...P-HAMAS-GB.XML
Prodi a Olmert: con Hamas nessun accordo separato
Il primo ministro italiano Romano Prodi chiarisce la sua apertura su Hamas espressa domenica scorsa durante il suo intervento al seminario a Castiglione della Pescaia, promosso nell'ambito del campo scuola internazionale di Giorgio La Pira. Martedì sera Prodi ha avuto una lunga telefonata chiarificatoria con il premier israeliano Ehud Olmert in cui ha ribadito che l'Italia con questa posizione più aperta riguardo a una possibile evoluzione politica dei radicali islamici palestinesi non intende però uscire dall'ambito della politica estera comunitaria della Ue e quindi non intende siglare accordi separati con Ismail Haniyeh. Prodi ha quindi inviato una lettera al Corriere della Sera in cui spiega la posizione del governo italiano. Ribadisce le scelte di dialogo e di interposizione e il ruolo che l'Italia svolge in Medioriente, sia in Libano con la missione Unifil, sia favorendo un disgelo nei rapporti tra Israele e Siria. Prodi ricorda la recente visita in Israele, anche nella cittadina di Sderot bersagliata dai missili palestinesi. E riconosce i "coraggiosi sforzi" per cercare di riformare l'Autorità nazionale palestinese intrapresi dal primo ministro Fayyad. Prodi ribadisce dunque le condizioni poste nel 2006 dal Quartetto di riconoscimento dell'esistenza di Israele, di rifiuto della violenza e di riconoscimento degli accordi sigliati tra Olp e Israele. Ma continua a ritenere possibile che Hamas "ritorni nel gioco politico". Una frattura perdurante tra due stati palestinesi sarebbe, a suo dire, il contrario dell'innesco di un processo virtuoso di pace e sicurezza per Israele. Le aperture di Hamas sono timide, e lento sembra l'innesco del proceso di evoluzione politica, ammette. Ma tocca "con pazienza" stimolarle. Chiedendo anzitutto il ripristino di condizioni di legalità e di piena agibilità politica di Fatah a Gaza.
Del resto Prodi non è solo a chiedere a Israele un atteggiamento meno oltranzista verso Hamas. Anche un recente documento della Commissione esteri del Parlamento britannico fa notare come l'embargo verso i territori controllati da Hamas abbia peggiorato notevolmente le condizioni di vita della popolazione senza erodere la popolarità del "movimento di resistenza islamico" fondato dallo sceicco Yassin. Anzi, secondo tutti gli osservatori mai come oggi Abu Mazen ha un livello basso di consensi persino in Cisgiordania e a Ramallah, vecchia roccaforte di Fatah. Occorre un'altra strada.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=68170