Veramente conosco molti mariti che obbligano le mogli a lavorare..e le mogli sono contente di levarsi di torno da mariti uggiosi..per incornarli con il collega d'ufficio..
Poi la trentenne che si sfila l'anello..lo fa per avere titoli in più..infatti il capufficio si circonda di donne bellocce..sfruttando il fatto che gli sono cadute nel piatto..e le donne sfruttano il loro sesso per avanzare di grado e inchiappettare i maschi che rimangono al palo..
Poi..consiglierei le donne di sposare uomini che lavorano sul serio..e non spiantati..così..posono vivere col 30% dello stipendio e andare al lavoro solo per diporto..
Le donne in politica poi sono l'esempio sotto gli occhi di tutti di cosa compicciano quando lavorano..basta vedere la giudice Forleo..
Insomma..razzista è chi vuol premiare le donne perchè sono donne..e non chi cerca la professionalità a prescindere dal sesso..
La lady di ferro la Tatcher..non aveva bisogno di quote rosa per mettere gli uomini sull'attenti..e infatti nessuno la vedeva come una donna..ma come un politico..e tosto...
Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
(la via diretta non è la più breve)
Nel mio elenco ho tralasciato i luoghi comuni, che tu ti sei premurato di citare, ovvero:
la donna che lavora lo fa per uscire di casa e cornificare il marito;
la donna bella che fa carriera è andata per forza a letto con il capo, altrimenti pulirebbe i cessi;(meno male che il mio capo è una donna, altrimenti la velocità con cui sto facendo carriera desterebbe sospetti)
la donna per essere considerata tosta deve essere una cozza, altrimenti non è credibile.
allo stipendio ci deve pensare il marito, lo stipendio femminile dev'essere solo "accessorio".
Poi, per la cronaca, la Forleo è un magistrato non un politico.
Non ho mai detto che Forleo fosse un politico..poi..è inutile girarci tanto intorno..la sessualità è un'energia molto superiore alla carriera o quant'altro..e mischiare uomini e donne porta inevitabilmente a comportamenti di natura animale e prepotente..
Lo vedo dove lavoro..vedo come il capo è considerato dalle donne una specie di marito simbolico..e la lotta per compiacerlo come da tradizione islamica..trasposta in ambito professionale...
Mah..credo che le donne abbiano tutto il diritto di lavorare..se lo vogliono..ma conciliare lavoro e femminilità è quasi impossibile..e le due cose si sovrappongono..e creano quello che si dice un bel casino..
Personalmente credo che la donna si realizzi nella famiglia..nell'essere madre..e sposa..e l'uomo si realizzi nell'esser marito e lavoratore e padre..
naturalmente considero anche chi non si realizza in tutto ciò..e vive senza famiglia..senza essere padre o madre..ma seguendo altre ambizioni..religiose..mistiche..interiori...
ma conciliare tutto non credo sia possibile..e una donna che lavora..ed è madre..la considero molto sacrificata..e non emancipata...
La società che ho in mente io..è quella dove la donna lavora se vuole o è madre e sposa se vuole..seguendo le sue inclinazioni senza imposizioni tradizionaliste o moderniste...
Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
(la via diretta non è la più breve)
In effetti, anche quello che la società pretende oggi da una donna, cioè essere madre e contemporaneamente donna di carriera, il tutto senza rinunciare alla propria femminilità, può essere visto come una forma di violenza, o perlomeno una forte pressione sociale. Lo vedo nel caso di mia moglie, che ha una promettente carriera davanti, ma che continua a lavorare non perchè le piaccia, ma, oltre che per i soldi (dato che con uno stipendio solo oggi è difficile campare) perchè sente la pressione della società, che pretende che una donna debba essere emancipata e fare carriera.
Secondo me bisognerebbe riconoscere le attività di casalinga e madre come un vero e proprio lavoro, con tanto di retribuzione, giorni di ferie e, ovviamente, calcolare gli anni di attività domestica e di madre per la pensione. Perchè è questo il vero problema delle donne, per il quale sono oggi costrette a lavorare: se fai la casalinga per anni, e tuo marito ti lascia, ti ritrovi sola e senza stipendio, e senza le qualificazioni e l' esperienza lavorativa necessarie per trovare un lavoro decente. Ma solo perchè la società attuale non riconosce al lavoro domestico la stessa dignità di quella fuori casa, che ancora oggi è in mano agli uomini, e che possiede strutture gerarchiche patriarcali che male si addicono alla mentalità femminile, e che costringono le donne ad adattarsi agli uomini.
“La violenza fatta alle donne designa tutti gli atti di violenza fondati sull'appartenenza al sesso femminile, che causano o sono suscettibili di causare alle donne danno o delle sofferenze fisiche, sessuali, psicologiche e che comprendono la minaccia di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica sia nella vita privata"
(dichiarazione dell'ONU sulla eliminazione della violenza contro le donne -novembre 1993)
Questa chicca m'era sfuggita. Non molto tempo fa sono stato fermato per accertamenti, verso le tre di notte, da due CC in servizio di pattugliamento notturno. Stavo passeggiando per i cazzi miei, e ti assicuro che non corrispondo al tuo identikit...
A chi mi devo rivolgere per denunciare la violenza subìta, magari gettando discredito sulle forze dell'ordine che si spremono i coglioni nel tentativo di garantire sicurezza ad una sonnolenta società di ingrati?
Shhh
Non lo dire a nessuno.
Sai che la lettura è fatta per persone con un QI minimo?
Ecco, prova a rileggere quel post e quelli che ad esso han fatto seguito.
Di GIORNO. Al SOLE. SOBRIO.
P.S.
Di notte, mitra in mano, mi risulta che fermino quelli che somigliano
a Previti.
Piantala buffone.