Contro la nomina c'era stata una mobilitazione di vip e cittadini romani

Il giornalista si fa da parte dopo le polemiche che lo vedevano contrapposto a Gigi Proietti. Veltroni: «Atto di responsabilità»



Maurizio Costanzo con Giulio Scarpati e Gigi Proietti (Ansa)
ROMA - Maurizio Costanzo rinuncia alla direzione artistica del Teatro Brancaccio dopo soli sei giorni dalla proposta. «Rinuncio - ha spiegato il giornalista in un comunicato all'agenzia Ansa - a conferma che non c'è stato mai complotto o scippo e così nessun mio interesse economico». «A Proietti - ha poi aggiunto Costanzo - auguro il meglio».
L'ANNUNCIO - La decisione era stata annunciata nella notte dallo stesso Proietti, al termine della recita di Sogno di una notte di mezza estate, al Globe Theatre di Villa Borghese, di cui Proietti è direttore. L'attore è salito in palcoscenico e ha annunciato: «Pare vi sia una notizia, pare Costanzo rinunci al Brancaccio, la città di Roma ha vinto, avete vinto voi con le vostre firme». La sera prima sullo stesso palcoscenico Proietti, addolorato, aveva detto altre cose, invitando tutti lunedì alla serata di addio che preparava per il Brancaccio e per il suo pubblico. A sostegno di Poietti come direttore artistico c'era stata una mobilitazione generale, del mondo dello spettacolo come di tanti anonimi romani.
IL COMMIATO - «Desidero fare molti auguri alle compagnie in cartellone - ha detto ancora Costanzo -, in buona parte da me incontrate e nei confronti delle quali cercherò, nelle mie possibilità, di fare promozione. Mi occuperò della associazione Voglia di Teatro che riunisce più di 25 esercenti di grandi teatri privati. La mia attività in teatro parte dal 1965. Perciò ognuno ha la sua storia».
VELTRONI: «ATTO DI RESPONSABILITÀ» - La decisione di Maurizio Costanzo «è un atto di responsabilità e di realismo che per quanto mi riguarda chiude un episodio che ha destato amarezza e preoccupazione». Lo afferma il sindaco di Roma Walter Veltroni. «Il teatro Brancaccio - aggiunge Veltroni - è diventato in questi anni una grande realtà dela vita culturale di Roma. Il lavoro che abbiamo fatto con Gigi Proietti e da noi con lui ha restituito alla città un teatro di essere capace popolare e di qualità. I grandi risultati di questi anni sono d'altra parte testimoniati dalla bellissima manifestazione di solidarietà che si è espressa in queste ore da parte di cittadini e del mondo del teatro. Ora ci sono le condizioni perchè la bellissima esperienza di Gigi continui laddove si è fermata. Il comune è impegnato come è stato in questi anni per questo obiettivo così come per lo sviluppo dell'intero sistema teatrale e del teatro in periferia».
22 luglio 2007