Originariamente Scritto da
MrBojangles
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In realtà
Bellachioma sta al garantismo come Erode alla tutela dei bimbi.
Basti pensare alla legge antiterrorismo di tre anni fa, che dava ai servizi segreti licenza di intercettare senza autorizzazione del giudice.
Perchè allora il «rotondo garantista» vota contro l’uso delle intercettazioni?
Intanto perché
Cicu, Comincioli e Grillo, che assistevano amorevolmente Ricucci e/o Fiorani e/o Fazio, non agivano su iniziativa privata.
Ma per conto del Capo.
Gianni Letta non faceva il suggeritore di Ricucci da casa sua, ma da Palazzo Chigi.
Poi perché
le Camere dovranno occuparsi di altre telefonate che riguardano lui e i suoi cari.
A partire da
quelle tra "Lui" e Totò Cuffaro, che l’allora procuratore di Palermo Piero Grasso voleva distruggere e il suo successore Francesco Messineo ha riesumato.
La prima è quella del 12 novembre 2003, in cui l’ex premier rassicura il governatore sul suo processo per mafia:
«Stai sereno... ho notizie buone... dall’interno dell’ufficio che si sta interessando di queste cose, per cui ho notizie buone, c’è un orientamento positivo».
L’altra è quella del 10 gennaio 2004, in cui Silvio tranquillizza Totò:
«Il ministro degli Interni (Pisanu, ndr) mi ha parlato e mi ha detto che... è tutto... sotto controllo».
Telefonate profetiche, visto che
poi la Procura farà archiviare l’accusa più pesante, quella di concorso esterno in mafia.
Resta da capire chi «dall’interno dell’ufficio» informasse Palazzo Chigi e/o il Viminale su decisioni coperte dal segreto investigativo:
una fuga di notizie illecita che non ha mai allarmato i politici, sempreocchiuti su quelle (quasi sempre lecite) dei giornali.
Per fortuna la nuova Procura di Palermo ha deciso di vederci chiaro e trasmesso le telefonate a Caltanissetta e al Tribunale dei ministri.
Si spera che la Camera sia così garantista da non sabotare le indagini.
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