a Rinascita del 27 luglio 2007 http://www.rinascita.info/
Immigrazione allogena e sensi di colpa europei
Qualche giorno fa ebbi una discussione con un collega di lavoro.Si parlava di criminalità in relazione con il fenomeno migratorio.Alla mia constatazione di come gli immigrati,che costituiscono poco più del cinque per cento della popolazione italiana siano causa del cinquanta per cento dei reati e quindi hanno un tasso di criminalità venti volte superiore il collega sbottò dicendomi che la colpa è nostra.
Nostra di noi europei di oggi,eredi del colonialismo e quindi portatori di colpa da espiare appunto subendo l'invasione silenziosa sentra troppo lamentarci.
Nonostante siano concetti già noti da parte degli ambienti cattolici e comunisti sono rimasto sorpreso da notarlo così chiaramente presente nella gente comune.
Il 5% della popolazione di origine allogena in poco più di venti anni è una crescita straordinaria.
Un tasso di criminalità venti volte maggiore anche.
Eppure pochi mettono in discussione pubblicamente la bontà dei flussi migratori.Non mi stupisce l'atteggiamento della classe padronale,che ne trae notevoli vantaggi.
Ma piuttosto quello del popolo,che pur assistendo ad un fenomeno veloce e tumultuoso,e per giunta in rapida crescita,al punto che il 20%della popolazione giovanile è di origine straniera,sembra incurante e quasi vergognosa di esprimere giudizi.
Va bene la paura di apparire razzisti,va bene la legge Mancino,ma qui assistiamo al permanere di atteggiamenti le cui radici sono più profonde.
Come mai le vittime indigene di un fenomeno che reca tanti svantaggi sul lavoro,nelle strade e nella ricerca di abitazioni sono così arrendevoli?
Censure e divieti non hanno mai fermato idee e malcontento e qui possiamo ancora votare almeno qualche partito molto critico nei confronti dei reati d'opinione..
Ma qui notiamo un'autocensura spontanea,simile a quella descritta da Orwell nel romanzo 1984.In cui le persone quando si accorgevano di stare per concepire pensieri eretici si bloccavano di colpo gridando "stopreato".E i pensieri erano bloccati ed esorcizzati.
Addirittura i cattocomunisti parlano di una sorta di colpa razziale da parte di chi è nato in Europa da genitori indigeni,colpa presente solo per il fatto di vivere e lavorare inquadrati nell'economia occidentale,e quindi complici dello sfruttamento della masse innocenti del terzo mondo.
Rendendomi presto conto di essere isolato constatai che di come questo atteggiamento sia comune anche a quelli che si lamentano ogni tanto per l'eccessiva presenta di immigrati e della criminalità straniera.
E' bene quindi chiarire quanto segue.
Ne io ne la maggior parte degli europei siamo responsabili della situazione mondiale solo per il fatto di essere nati con la pelle bianca e nella nostra terra.
Se,sulle orme di Don Milani,affermiamo che si è colpevoli solo per il semplice fatto di obbedire agli ordini o per la mancata ribellione alla società allora tale atteggiamento va esteso a tutti quelli che lavorano e obbediscono,compresi gli immigrati che vengono qui per lavorare e non certo per combattere.
Senza dimenticare le classi dirigenti del terzo mondo,che dell'occidentalizzazione sono alfieri.E i loro popoli,così uniti nel cacciare via i colonialisti europei,e così obbedienti alle elites che li guidano.
E qui veniamo al dunque.
Se noi europei dobbiamo considerarci responsabili per tutto quello che fanno e non fanno le classi dirigenti e gli operatori economici mentre i popoli del terzo mondo sono sempre vittime innocenti anche quando causano disastri al loro paeseo vengono a delinquere nel nostro è perchè una mentalità sottilmente razzista è all'opera.
Parlo del razzismo egualitario,la cui origine remota è nel monoteismo giudaico-cristiano.
Secondo cui siamo tutti uguali ,e le differenze sono sopratutto di origine ambientale.
Quindi i mali del terzo mondo risiedono in un ritardo dello sviluppo,causato da un occidente non abbastanza solidale,non sufficientemente generoso nel prodigare aiuti,insegnamenti e finanziamenti.
La storia ci insegna invece che ancora negli anni sessanta del ventesimo secolo l'Africa era autosufficiente sul piano alimentare e inoltre aveva ereditato dal colonialismo molte infrastrutture in buono stato.
Il disastro successivo è stato causato dall'applicazione dell'ideologia dello sviluppo .Che ignorando che differenze genetiche e culturali dei vari popoli pretende di instaurare uno stile di vita uguale per tutti ,standardizzato per l'umanità intera.
E abbiamo visto infatti che popoli la cui socialità era fondata sulla famiglia allargata e l'economia sul clan si sono trovati a lavorare con un modello basato su individualismo ,culto della ricchezza e diseguaglianze sociali.
Il fallimento clamoroso ha investito ambiente,società e economia.
E oltre ad essere causa di successivi indebitamenti per pagare la tecnologia occidentale importata dissennatamente assistiamo all'intossicarsi della gioventù locale a causa dei miti consumistici.Miti secondo cui è giusto cercare il successo economico negato in patria ricorrendo alla migrazione in Europa..
Alla luce di queste considerazioni possiamo dire che l'Occidente non è un paese colonizzatore in rapporto di dominio con il colonizzato,ma piuttosto una mentalità,una ideologia,comune sia all'Europa,agli USA e in definitiva a tutto il mondo che ne accetta il mito.
Che è quello del benessere legato all'edonismo individualistico.
Le multinazionali non hanno certo nulla a che vedere con una sana economia nazionale patriottica europea.Infatti non si fanno certo scrupolo di chiudere filiali da noi per delocalizzarle nei paesi in cui i costi sociali sono molto minori.
Senza poi dimenticare che l'immigrazione impoverisce di talenti giovani i paesi del sud.Talenti preziosi se restassero in loco a combattere le ingiustizie sociali e a lavorare per uno sviluppo autonomo.
Considerazioni queste che una sinistra terzomondista e un mondo cattolico solidarista potrebbero fare loro tranquillamente e sviluppare una critica alla società multirazziale vista nella sua realtà di sfruttamento e divisione.
Ma perchè questo non avviene?
Facciamo un passo indietro e guardiamo alle radici religiose e culturali remote del Sistema.
Quando gli alfieri del monoteismo giudaico-cristiano si presentano alla gente amano proclamarsi come i propugnatori di ideali positivi come amore ,perdono e solidarietà.
E quanto si compiacciono di vedersi pieni di bontà!
Ma il fatto è che quando una persona si autoconvince di essere dalla parte della bontà allora tutti quelli che non vogliono sottoporsi al suo abbraccio finiscono dalla parte dei cattivi.
Chi crede in un unico Dio vede i dissidenti come agenti del male.
I cristiani,che pure si vantano di credere in una religione che aborre la violenza,persino se usata per l'autodifesa,hanno causato infinite guerre per combattere chi aveva il solo torto di volersi sottrarre alla sudditanza nei confronti della loro verità.
Alle critiche di chi rimproverava ipocrisia hanno sempre risposto che loro non hanno mai combattuto le persone ma il male che era in loro.
Tutto a posto quindi!
La religione dell'amore non è che la relione dell'ego di chi se ne fa rappresentante..
Ego gonfiato a dismisura fino a dilatarsi al mondo intero,tanto da escludere chi rivendica la propria differenza come valore da difendere.Che viene visto come il folle che sceglie il male e verrà poi punito con l'inferno.
Prendiamo ora ad esempio il concetto di solidarietà.
Pretendere di farne un concetto assoluto,che prescinde cioè dalle situazioni e dalla scelta delle persone a cui dovremmo indirizzarla,è emblematico della sostanza totalizzante dell'ideologia dei buoni sentimenti.
Infischiarsene della sorte dei migranti e dei vari eserciti di disperati che affollano il mondo oppure sentirsi partecipi delle loro disgrazie è un diritto inalienabile di ciascuno di noi.
Diritto su cui si basa la possibilità di vivere ciascuno secondo la propria natura.
Perchè,e qui stà il punto,se io devo sentirmi obbligato a partecipare ai guai,ai dilemmi e alle scelte sbagliate di un'altra persona allora anche essa mi deve qualcosa.
Deve permettermi di entrare nella sua vita intima,e seguire indicazioni e scelte che gli fornisco onde uscire dai guai.
Non è pensabile infatti assumere responsabilità senza avere in conseguenza autorità e potere,seppure mascherati.
Il solidarismo implica infatti,anche se sottile e implicità,una mentalità totalizzante e dirigistica.Una specie di monoteismo catechizzatore e livellatore.
Ed è per questo che i razzisti totalitari egualitari,che io considero giudaico-cristiani a prescindere dal culto effettivamente praticato,si rifiutano di prendere atto della causa del fallimento delle economie dei paesi che alimentano l'invasione migratoria.
Perchè metterebbe in crisi l'impalcatura su cui si regge la loro ideologia e quindi il loro equilibrio psichico.Tipico delle personalità spezzate e frammentate ormai dominati nell' occidente odierno.E quindi tanto più bisognose di rifugiarsi attorno a parole d'ordine consolatorie come perdono,amore,pace,solidarietà ed uguaglianza.
E costruirci attorno un ego smisurato che non ammette limiti nè confini.
Propio per questo,per non mettere in crisi la bontà del sistema di sviluppo considerato illuministicamente migliore per tutti non esitano a sacrificare la propria stessa razza.
Per loro la colpa è tutta del razzismo e dell'egoismo dei bianchi.Colpevoli di sfruttare senza reinvestire in strutture ed iniziative volte ad occidentalizzare usi e costumi dei popoli in "via di sviluppo".
E quindi colpevoli loro mentre innocente è il modello di sviluppo e le sue basi etiche e culturali.
Quindi meritevoli di espiazione mediante l'invasione migratoria.A cui non bisogna opporsi in quanto realizzerà,almeno in Europa,l'agognato mescolamento delle razze e delle stirpi,la loro distruzione e la successiva ristrutturazione grazie all'utopia.
Secondo loro meglio realizzabile come ideologia grazie ai dannati della terra.
I quali però giustamente se ne infischiano,preferendo raggrupparsi in ghetti e da essi semmai partire per espandersi nella terra che gli europei non sono più in grado di difendere ,in quanto incapaci di rappresentarsi a se stessi come comunità genetica e di destino.
Ed è qui che si chiude il cerchio iniziato con l'imperatore Teodosio ,che mise fuorilegge il paganesimo e impose come unica religione il monoteismo semita.
Assolutizzando i concetti di bontà e solidarietà li si è trasformati in strumenti di dominio e morte.Di distruzione dei popoli e della loro anima.
Che l'Europa cristiana ha sparso nel mondo per poi vederli rivolti contro la propria carne,all'opera in un genocidio silenzioso che opera mediante l'infiltrazione.
Davvero buffo da parte degli europei,intossicati da decenni di propaganda colpevolizzatrice,sofferenti del complesso dell'olocausto,ritenersi colpevoli e responsabili di un processo in cui sono vittime indifese e servi scemi.