Palermo, nomade arrestata. Il piccolo, tre anni, nascosto sotto la gonna
La donna messa in fuga dalle urla dei bagnanti e poi fermata dai carabinieri
Tenta di rapire bimbo sulla spiaggia
Sventato sequestro a Isola delle Femmine
La banda era stata vista aggirarsi per lo stabilimento già nei giorni precedenti
Secondo i testimoni aveva tre complici, uno dei quali aspettava in strada su un'auto
di MASSIMO LORELLO
PALERMO - Emanuele stava giocando sulla spiaggia di Isola delle Femmine (comune a tre chilometri da Palermo), era il tardo pomeriggio di sabato. Una donna nomade si è avvicinata a lui, gli ha sorriso, lo ha abbracciato, poi lo ha nascosto sotto la gonna lunga quasi fino ai piedi. Emanuele non ha fiatato, è rimasto in silenzio e la donna ha cercato di raggiungere rapidamente l'uscita dello stabilimento balneare provando a portarlo via con sé.
Ma una bagnante che ha assistito alla scena si è messa a urlare e, stando alla ricostruzione di alcuni testimoni, ha aiutato il bambino a liberarsi. La nomade è sfuggita, mentre altri bagnanti hanno cominciato a rincorrerla ma senza riuscire a fermarla. L'hanno presa, pochi minuti dopo, i carabinieri della stazione del paese: stava provando a nascondersi nei pressi di un passaggio a livello alle porte di Capaci. Fosse stata bloccata sulla spiaggia avrebbe rischiato il linciaggio.
Condotta in caserma, la donna, una rumena di 45 anni che farebbe base in un campo nomadi del Trapanese, è rimasta con la bocca chiusa. Da ieri è in una cella del carcere palermitano di Pagliarelli. Su di lei pesa l'accusa pesantissima di tentato sequestro e sottrazione di minore.
Il pubblico ministero Ennio Petrigni, che coordina le indagini, sta cercando adesso di fare luce sui possibili complici. I bagnanti e gli addetti al salvataggio del lido del ferroviere, lo stabilimento dov'è avvenuto il tentato rapimento, raccontando di almeno due uomini e un'altra donna che erano con lei: una seconda nomade che girava fra le sedie a sdraio, un ragazzo con l'organetto, probabilmente incaricato di distrarre i bagnanti, e un basista che aspettava in strada a bordo di un'auto blu di grossa cilindrata.
"Si sono presentate da me in due - racconta Vincenzo Inzirillo, 41 anni, gestore del lido del ferrovieri - Una aveva circa cinquant'anni, l'altra era un po' più giovane. Mi hanno chiesto se potevano andare in spiaggia per farsi dare qualche spicciolo dai bagnanti. Mi sono impietosito e ho detto loro di sì". Ma poco dopo Inzirillo si è reso conto che le intenzioni delle due nomadi erano completamente diverse: "Una delle bagnanti - aggiunge - si è accorta di quanto stava avvenendo e, gridando, ha liberato il bambino che è tornato finalmente tra le braccia della madre". Quel gruppo di nomadi sarebbe stato notato anche prima di sabato: sempre sulla stessa spiaggia, sempre intorno allo stesso stabilimento balneare.
Ieri al lido del ferroviere non c'era bambino che non fosse tallonato da almeno un adulto. "Abbiamo avuto paura e ne abbiamo ancora", è la sensazione comune espressa dai bagnanti. Anche perché l'incubo del rapimento dei bambini, soprattutto in vacanza, soprattutto d'estate è presente da quando, il primo settembre di tre anni fa, a Mazara del Vallo è sparita nel nulla la piccola Denise Pipitone. Al momento del probabile rapimento, pure lei aveva tre anni. La stessa età che aveva Angela Celentano quando, il 10 agosto del 1996, scomparve sul monte Faito, in Campania, dov'era andata in gita con i genitori.
"Non è tollerabile che sulla spiaggia, cioè dove i nostri bambini si dovrebbero divertire, si nascondano pericoli così gravi. Ci sentiamo minacciati. Vogliamo sicurezza, vogliamo poter essere tranquilli almeno quando andiamo al mare", afferma Giuseppe Tarantino, uno dei bagnanti di Isola delle Femmine. E c'è chi chiede alla magistratura provvedimenti che lascino il segno. "Il grave episodio di Isola delle Femmine deve far riflettere sull'opportunità di comminare pene esemplari e certe alla donna romena - afferma Luigi Camilloni, presidente dell'Osservatorio sociale - Di fronte a certi comportamenti non ci sono giustificazioni o parole che tengano".