lo ha annunciato il partito in seguito alla candidatura di Tonino alla segreteria del Partito Democratico, visto anche che lo scioglimento dei partiti pre-esistenti è condizione necessaria alla candidatura
lo ha annunciato il partito in seguito alla candidatura di Tonino alla segreteria del Partito Democratico, visto anche che lo scioglimento dei partiti pre-esistenti è condizione necessaria alla candidatura
Strano. Che Di Pietro si candidi è cosa nota, ma in rete non si trova nessun comunicato ufficiale sullo scioglimento dell'IDV.
in realtà è storia vecchia, e in pi in questi giorni di Pietro ha ribadito la cosa, invitando anche altri partiti. è un discorso molto ampio, a senso unico, parla anche del referendum, e del coraggio dei piccoli partiti di sacrificarsi pe ril nuovo sistema politico. l'IdV confluirà nel PD, è il segreto di pulcinella
Che il leader del futuro PD sia e sarà Weltrone l'Africano non ci sono dubbi...
E allora perché tutte queste candidature?
Per dare più vitalità al futuro partito? per "arricchirlo" di nuove potenzialità?
E se invece si andasse alla conta delle preferenze e tutto questo servisse a delineare i futuri rapporti di forza all'interno del partito?
Per far sì che il PD sia una specie di "partito pigliatutto".
Il PD nasce all'insegna di un compromesso minimo. Non ha un'identità politica, sia essa socialista democratica, liberale progressista o cristiano-sociale, e nessuno può prevedere quali posizioni assumerà su una questione qualunque, dalla politica estera alla scuola, dai diritti individuali alle pensioni. Questo apre una serie di spazi agli altri partiti che possono intaccarne il consenso.
La strategia contraria è far sì che nel PD chiunque possa trovare quel che cerca: i laici il candidato laico, i cattolici il candidato cattolico, i "liberali" il candidato "modernizzatore", i giovani il candidato giovane, i tecnocrati il candidato tecnocrate, gli scontenti il candidato guastafeste e così via. In questo modo tutti gli elettori di sinistra, anche quelli scontenti e diffidenti nei confronti del PD, saranno tentati di aderire nella speranza di "far pesare" le loro idee, di renderlo, a seconda dei casi, più laico, più cattolico, più "giovane" e così via.
Tutto questo però è solo un'illusione. Quando un partito non fa riferimento ad una tradizione politico-culturale e non definisce in questo modo valori da propugnare ed interessi da rappresentare, la sua maggiore o minore laicità, il suo maggiore o minore socialismo, il suo maggiore o minore liberalismo sono questione di mera opportunità e convenienza. Sono gli apparati che fanno la politica del partito, non la base.
Comunque sono state respinte le candidature di Pannella e Di Pietro
Non si può essere leader di un partito e candidarsi a diventare segretario di un altro partito
Forse non hanno capito che il PD non è l'Unione...del resto ci vuole un certo QI che nè Pannella nè Di Pietro possiedono