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  1. #11
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    MRE: SBARBATI, COLLOQUIO CON BOSELLI MOLTO POSITIVO
    02/08/2007 ANSA - ROMA, 2 AGO - Si sono incontrati oggi a Roma Luciana Sbarbati del Movimento Repubblicani Europei ed il segretario dello Sdi Enrico Boselli per discutere 'le prospettive politiche di laici e socialisti'. 'Avremo presto altri incontri per definire una piattaforma comune da discutere in grandi assemblee nazionali che convocheremo entro settembre aperte a tutto il mondo socialista, laico e repubblicano - dice Sbarbati - Spero che si possa andare avanti su questa linea, il colloquio di oggi e' stato molto positivo'.

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    pubblico questo resoconto dell'ansa per evidenziare che le premesse fatte da Lincoln sono,se non condivisibili, almeno lecite, anche per una persona MRE come me ma, giudico che l'evolversi e il susseguirsi degli eventi hanno appena sancito un distacco ancor più netto dalle posizioni "PD"!!!

    saluti

  2. #12
    Forumista junior
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    Ciao a tutti. Spero vivamente che l'MRE rivolga altrove il suo interesse in ambito alleanze, i socialisti di Boselli e c mi danno l'idea di uno sterile cartello elettorale falsamente riformista, il riciclaggio di personaggi discutibili reduci dalla prima repubblica non dà affatto l'idea di un partitoinnovativo. Credo che il progetto liberal democratico sia molto valido ma secondo me andrebbe allargato l'orizzonte d'azione verso quei movimenti social democratici ,civici e laico progressisti. Un grosso in bocca al lupo.

  3. #13
    laico progressista
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    Citazione Originariamente Scritto da brunik Visualizza Messaggio
    ahia, mi manca il conflitto di interessi
    No, Brunik. Leggi bene, il conflitto c'è, nel punto 1, ed è elaborato in forma ben più estesa del solo caso Berlusconi. Un tema che parte dal premier ed investe tutti i dipendenti pubblici.

  4. #14
    laico progressista
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    A quanto scritto da Lincoln e A.gi.re, aggiungo che il vero discirmine tra una rottura indiscutibile e una mossa attendista, sia l'uscita della Sbarbati dai 45.
    Quella è la prova più tangibile di una scelta definitiva. Altrimenti, siamo sempre nel solco della reversibilità.

    Inoltre, concordo con Ares: non possiamo morire socialisti, né entrare nel PSE. Con Boselli, dialogo sempre aperto, ma la gamba per dialogare va costruita altrove.

  5. #15
    Forumista junior
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    Buon giorno. Non credo che i socialisti di Boselli si possano definire riformisti( basti guardare i reduci della prima repubblica tra le loro fila) . Volevo farti una domanda Paolo ! Nella costituente liberal democratica vi é un progetto di riforma istituzionale dello stato in senso federale? Ho letto nei 10 punti programmatici l'abolizione delle province, concordo pienamente, ma non credi che questo seppur giusto provvedimento debba essere inserito in un contesto di riforme istituzionali e territoriali più ampio ed articolato ? Con stima.

  6. #16
    laico progressista
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    Ti ringrazio della questione posta, che offre spunti di discussione importanti.
    Certamente il tema di un più ampio riassetto del comparto istituzionale del Paese, e con esso di un'opzione federalista, è di fondamentale rilievo.
    Tuttavia, in questa prima fase propositiva, abbiamo cercato di individuare tematiche e soluzioni in grado di riscuotere subito un'ampia convergenza negli ambienti repubblicani e liberali. Si tratta cioè di una prima bozza di risposte utili per il Paese, che a nostro avviso rispondono anche ad un approccio precipuo di una cultura effettivamente (e non solo a parole) liberaldemocratica. Bozze, quindi emendabili e modificabili.
    Sul tema istituzionale ci siamo tenuti su un profilo più basso, perché è difficile addentrarsi senza un ampio dibattito preventivo tra tutti. Ciascuno ha le proprie sensibilità e le proprie ricette, anche perché le nostre culture non si sono mai distinte per battaglie precise ed univoche in tal senso. Macroregioni, federalismo, regionalismo, decentramento amministrativo e fiscale, equilibri tra i poteri, salvaguardia dell'unità nazionale, presidenzialismo, premierato forte. Il tema è vasto, e sarebbe stato oltremodo arbitrario optare per una soluzione piuttosto che un'altra.

    Detto questo, però, è bene che le proposte, argomentate, vengano a galla, a partire (perché no?) anche da quella federalista.
    In attesa di avviare un dibattito aperto, che potrà essere condotto anche prima durante e dopo l'assemblea del 29, credo comunque che le proposte presenti nel primo punto siano ineludibili, e rappresentino battaglie, sia pure parziali, che vale la pena di portare avanti da subito.

  7. #17
    McFly
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    Citazione Originariamente Scritto da Lincoln Visualizza Messaggio
    sul forum denominato dei "repubblicani europei",non si sfugge alla sensazione che forse qualcuno che evidentemente di politica non ne mastica molta,non ha ben capito cosa ha deciso o non deciso il CN del MRE del 31 u.s.
    [snip]
    Anni di (modestissima per carità) esperienza politica,mi hanno insegnato (anche a mie spese)che a volte, la politica bisogna saperla leggere tra le righe senza lasciarsi abbagliare dall'apparenza di certe pseudo-decisioni
    [snip]
    Qualsiasi osservatore della politica minimamente avvertito che abbia letto sia il documento uscito dal CN,sia ciò che appare sul sito ufficiale ,potrebbe dire che la Sbarbati ha chiuso una porta lasciando chiaramente intendere che una finestra rimane comunque aperta
    [snip]
    ...pur capendo la comprensibile euforia di quelli contrari al PD, al loro posto osserverei un minimo di prudenza prima di farmi prendere dall'entusiasmo anche perchè,di decisioni irrevocabili in politica ce ne sono ben poche.
    Minchia se non c'eri tu che ce lo dicevi....

    Non ti sono serviti per nulla i tuoi anni di (modestissima per carità) esperienza politica per sintetizzare in una frase un pensiero che tutti hanno capito e che tu per esplicitarlo ci hai messo 60 righe. I miei complimenti.

    In quanto all'euforia ed a tutto il resto non ti è minimamente (penso proprio di no perchè non ci arrivi) passato per il tuo neurone che tutto ciò serva a rafforzare con la massima approvazione popolare e palesare quindi una decisione che è ancora del tutto reversibile.?
    I tuoi anni di politica (modestissimi e si vede) non ti sono serviti ad un cazzo perchè è evidente che di strategia e marketing politico non ne mastichi troppo, nonostante gli anni passati a bere dal nettare di bellachioma.

    Pfui...pochi spiccioli!

  8. #18
    laico progressista
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    Le ragioni di "Noi ragioniamo"

    Amici, a due settimane dal lancio dell'iniziativa, vorrei soffermarmi un po' sul significato e sull'utilità di questo incontro, in modo aperto e confidenziale, fuori dall'ufficialità dei comunicati e dei documenti.

    Alcuni mesi fa, in occasione dell'assemblea regionale del Forum per l'Unità dei Repubblicani, l'amico Antonio Mastrangeli fece un intervento molto efficace, di cui i presenti ricordano ancora queste parole: "Siamo come quei cantanti che hanno indovinato il primo disco. Ma il successo vero arriva col secondo. Che è ben più difficile".
    Ebbene, dopo l'assemblea "Oltre la diaspora" del 30 settembre scorso, a distanza di un anno siamo appunto al secondo disco. Travagliato, sicuramente, di non facile preparazione, non privo di incognite come ogni cosa inedita. Ma in potenza sicuramente all'altezza del primo. Utile e dirompente allo stesso modo.

    Se Oltre la diaspora ha messo al centro il tema dell'unità dei repubblicani, rompendo le righe tra le componenti, abbattendo tabù, superando gli argini che tenevano i militanti repubblicani separati dall'incomunicabilità ed ha costruito una rete di contatti che ha permesso a molti di noi di interagire a 360°, Noi ragioniamo si spinge più avanti. Costruisce un terreno politico per l'unità possibile, e lo fa non in astratto, ma ancorandosi saldamente ai processi in atto, con un occhio alle scadenze e un altro alle evoluzioni del mondo politico. Inoltre non fa tutto questo con mere operazioni in salsa politichese, ma sul terreno concreto dei contenuti. Mettendo al centro 10 ragioni, dieci tematiche forti su cui convergere.
    La data del 29 settembre è solo casualmente (e non precisamente) evocativa. E' la data giusta per incidere in modo efficace sugli eventi.

    Ci sono due livelli complementari su cui si innesta la portata di questa iniziativa.

    Il primo livello è quello dell'unità (quantomeno parziale) dei repubblicani.
    Unità che diventa possibile nel momento in cui i Repubblicani Europei lasciano il Partito Democratico, e il PRI si allontana dal centrodestra. Sono processi che hanno avuto e stanno tuttora avendo un decorso lento, alquanto incerto, che abbiamo desiderato, promosso e sostenuto da tempo e per tempo. L'evento del 29 mira proprio a rafforzare ed accelerare questi due percorsi, che potranno convergere e calamitare anche le altre componenti residue.

    Il Pri lavora ad un progetto analogo, ma lo fa "da destra", in una condizione di attrattiva limitata nei confronti degli altri repubblicani, anche perché il processo è ancora tutt'altro che netto e deciso su una posizione di inequivocabile autonomia. "Noi ragioniamo" in questo senso, sarà un avamposto. Sarà il modo per dire che tanti repubblicani (interni, estranei, vicini e lontani dal PRI) sono già pronti a sostenere questo progetto, se saprà incarnare davvero una posizione liberaldemocratica di autonomia, che guardi ai problemi strategici del Paese prima che alle tattiche di schieramento, e rilanci nell'opinione pubblica i temi, gli argomenti, le battaglie su cui ci ritroviamo.
    E' un'iniziativa complementare al percorso del PRI, ma inflessibile sugli obiettivi e sulla natura di questo progetto liberaldemocratico. Il Partito Repubblicano può considerarlo come una risorsa, un ausilio ad estenderne la base politica, ma allo stesso tempo come un pungolo a non deragliare dalle buone intenzioni iniziali.

    Il Mre ha finalmente lanciato chiari segnali di rottura col Partito Democratico, e ora cerca nuove strade. "Noi ragioniamo" si propone come un punto di ripartenza solido, che esalta proprio ciò che molti militanti hanno cercato e che è finora mancato al movimento: una politica di identità repubblicana, laica e democratico-liberale con cui far sentire la propria voce, riacquistare un ruolo.
    La partecipazione del Mre all’iniziativa, anche in via ufficiale, può rappresentare l’occasione per essere tra i principali protagonisti di un nuovo progetto, che ha grande respiro in vista delle elezioni europee e che può condurre, per passi successivi, a prospettive più ampie per tutta l’area laica di ispirazione democratica e liberale.

    Il secondo livello è quello della creazione di un polo liberaldemocratico.
    “Noi ragioniamo” non è un’iniziativa solo repubblicana. E’ promossa insieme alla Federazione dei Liberali, che è stata il motore del Coordinamento dei Liberali, cioè di uno strumento di raccordo e riunione tra tutte le componenti liberali esistenti (di cui non fa parte, però, il Nuovo PLI). Repubblicani e liberali unitari pertanto, possono ritrovarsi assieme e dare vita ad un progetto comune, che rimanda anche alla stretta collaborazione nata tra il PRI e il Nuovo PLI a livello parlamentare. Non solo, ma questo nocciolo è aperto a tutte le associazioni di stampo laico che si riconoscono nel progetto, e che intendono partecipare.
    Se questo porterà in veloce progressione ad una reale ricomposizione unitaria di repubblicani e liberali, e ad una loro stretta collaborazione o comunione, sulla base di un programma forte e di tematiche incisive, avremo costruito tutti quanti un soggetto molto importante, in grado di diventare attore della scena politica.
    Una forza autonoma, in grado di vivere di luce propria, oppure di collegarsi alle forze laiche liberalsocialiste, al Partito Democratico, a quei segmenti della destra più liberale e moderata, finanche al centro cattolico in funzione tattica. Una forza che sia pungolo per l’intero sistema, che guardi allo sviluppo economico, alle questioni strategiche dell’energia, della formazione e della ricerca, alle riforme strutturali della macchina statale, alla garanzia di una giustizia più rapida e giusta, al progresso civile, alla libertà dell’individuo nella tutela dell’interesse pubblico.

    Questo serve al Paese. La destra e la sinistra non sono riuscite ad offrire risposte. E’ un problema anche di sistema. Ritrovando il ruolo che ci è sempre stato proprio, lavoriamo a cambiare il sistema e a dare queste risposte. Facciamolo dandoci la forza per partire e la voce per parlare.

    Vi raccomando non solo di esserci, a Roma il 29 settembre. Ma anche di sottoscrivere l’iniziativa. La singola sottoscrizione di ciascuno è sin d’ora un contributo molto importante.

  9. #19
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    Il progetto liberal democratico e a mio avviso molto positivo ,i dieci punti programmatici pienamente condivisibili, in più credo che questo nuovo progetto unitario sia l'unico fino ad ora che possa definirsi autonomo dai poteri forti ed estraneo dalle logiche elettoraliste che hanno favorito la creazione di costituenti varie e di partiti che solo sulla carta possono definirsi riformisti. (PD, PSI e cosa rossa). Secondo me il nostro paese ha bisogno di riforme radicali in ogni ambito, quindi a 360° ,nessuna delle forze politiche presenti nell attuale scenario e in grado di poter impostare un progetto riformista radicale e lungimirante, il legame con i poteri forti infatti limita e a volte paralizza l'autonomia partitica, la quale viene sacrificata in cambio di un maggiore peso elettorale. la costituente liberal democratica in questo contesto nasce con le più ottime premesse e con le maggiori credenziali riformiste, penso che per mantenere queste ottime premesse sia necessario rimanere totalmente al di fuori dalle grandi manovre politiche in atto. Penso che i promotori del progetto liberal democratico tuttavia debbano cercare di "ampliare" i propri orizonti ideali senza per questo cadere in contraddizione e detto questo vedo nelle restanti forze di una sinistra ancora libera possibili eventuali interlocutori; mi riferisco a : radicali , neoazionisti, social democratici autonomi, movimenti civici ecc. In sostanza credo che la piattaforma possa essere ampliata anche se queto potrebbe comportare uno sforzo collettivo che a mio avviso varrebbe la pena compiere. In riferimento al discorso federale dei post precedenti credo che : in un programma liberal democratico il federalismo si inserisca perfettamente, credo che il disavanzo pubblico sia legato in buona parte ad una logica clientelare ed assistenzialista che caratterizza negativamente l'intero apparato statale rendendolo assai oneroso e pergiunta inefficente. Nel programma liberal democratico c'é l'inserimento di una rigida logica meritocratica nell apparato pubblico, punto molto condivisibile, tuttavia credo che senza una riforma istituzionale che vada a razionalizzare le pubbliche amministrazioni la logica meritocratica sia di scarso impatto o addirittura inaplicabile, in pratica sarebbe un giusto rimedio applicato ad un contesto caotico che non lo assorbirebbe. Io credo che il riformismo nel nostro paese debba partire dall apparato istituzionale amministrativo, per questo e indispensabile un progetto federale alternativo ( non mi riferisco infatti al federalismo proposto dai leghisti perché lo trovo superficiale , incompatibile ed incoerente con la realtà nazionale e per di più privo di qualsiasi reale ed efficace logica di contenimento della spesa collegata all efficenza del servizio pubblico) . Con stima un in bocca al lupo.

  10. #20
    laico progressista
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    Sul punto federalista sono disponibilissimo ad aprire una discussione, magari con un thread apposito.
    Quanto al resto, rinnovo il ringraziamento per i tuoi apprezzamenti, che sono motivo di stimolo e di incoraggiamento.

    Una precisazione importante.
    L'incontro non rappresenta in sé la Costituente Liberaldemocratica, ma è un primo momento aggregativo che definisce linee chiare e condivise, e che chiama a raccolta tutti coloro che condividono questa impostazione programmatica e strategica, e che vogliono contribuire alla sua definizione (ricordo che fino al 20 settembre c'è tempo per proporre formalmente gli emendamenti).
    Tutto questo affinché il progetto Costituente, che sappiamo essere in cantiere e che sarà lanciato in autunno, possa davvero viaggiare su questi binari, e veda partecipe una base ben più ampia, sia sotto il fronte repubblicano e liberale, sia sotto altri fronti.

    Per quanto concerne le realtà politiche da te citate, i canali che abbiamo, e che sono anche già stati a vario titolo sondati (sia pure in via non definitiva), riguardano: Lanfranco Turci e l'Associazione per la RNP (ormai impegnata però nel progetto socialista di Boselli); Daniele Capezzone (che però è partito in quarta con un progetto neoliberista suo personale, e non sembra prestare attenzione a un discorso più corale e di base); e poi lo stesso Pino A. Quartana, con cui ho periodici contatti personali e un rapporto molto amichevole, ma che pare orientato su altri lidi.

    La cosa comunque è tutt'altro che statica e chiusa. Siamo a ferragosto. C'è un mese di tempo per attivare e proseguire la girandola di contatti. E sono previsti incontri per la fine del mese, di un certo interesse.

    Però il mio caldo invito è quello di non stare a guardare. Se la proposta vi piace, se vi interessa, se volete vederla crescere sul serio, partecipate. Ci sono due modi per farlo, entrambi importantissimi. Sottoscrivere sin d'ora l'iniziativa (anche a titolo meramente personale) e partecipare all'evento.
    Senza questi contributi, il rischio è di fare una bella cosa che resta lì da vedere. Se invece la manifestazione avrà successo, avremo ottime possibilità di incidere sulla natura della costituente, sui processi in atto nel campo liberale e repubblicano, ma credo anche, a ruota, su tutte quelle forze laiche (più facilmente nel centrosinistra, ma anche nel centrodestra) che vogliono lavorare a un discorso di autonomia.

 

 
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