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Risultati da 21 a 30 di 44
  1. #21
    Paul Atreides
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    La fine della guerra civile internazionale, della giustizia politica internazionale [su cui D. Zolo, ''La giustizia dei vincitori, Da Norimberga a Baghdad'', Laterza 2006], di ogni guerra ''di religione'' o ''di civiltà''.

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da bixio_cv Visualizza Messaggio
    ...appunto.....
    Ecco l'anti-imperialista a uso e consumo.
    Giampaolo Cufino

  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da cornelio Visualizza Messaggio
    Ecco l'anti-imperialista a uso e consumo.

    Sai che mi sembra Cornè? Che stai diventando come quelle bambine dalle trecce rosse che scendono dai lati e le lentiggini che se non hanno l'ultima parola non sono contente.

  4. #24
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    Citazione Originariamente Scritto da Sandinista Visualizza Messaggio
    Sai che mi sembra Cornè? Che stai diventando come quelle bambine dalle trecce rosse che scendono dai lati e le lentiggini che se non hanno l'ultima parola non sono contente.
    Sì, sì, hai ragione te.
    Giampaolo Cufino

  5. #25
    ghost dog
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    « Prego bensì che l'una e l'altra cosa, la vittoria e il ritorno, tu conceda, ma se una sola cosa, o Dio, darai,la vittoria concedi sola! »
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    A parte i toni patologici dell'autore di quel testo, il quale dichiara il suo morboso e delirante "amore" verso il "nazismo"(va di moda l’outing), siamo alle solite.
    La solita abitudine, tutta occidentale, e ancor di più italiana, di ricercare in un evento del "passato" un momento "magico-poietico" da cui derivare ogni male del presente: e ciò facendo con la convinzione che risolvere (come?) questo "nodo" del continuum spazio-temporale avrà salvifici effetti sulla sorte ventura.
    Come se la storia fosse una teoria, falsificabile o modificabile nelle sue premesse e quindi nelle sue conclusioni.
    Ma la storia non è "lineare", non è "progressiva" e non è una "teoria".
    E' storia, punto.
    E se è pur vero che la rimozione coatta della memoria, quand'anche di una memoria, per così dire, "negativa" è sempre un atto foriero di conseguenze deleterie, è stupido pensare che ad oggi il recupero storico di certi avvenimenti possa considerarsi come risolutivo per il futuro: questo a prescindere dal "nazismo" in oggetto.
    Se la propaganda agisce oggi ad un livello di "percezione di sé", inoculando parametri esistenziali che conducono inesorabilmente al più disgustoso nichilismo atomistico, è evidente che non si può ovviare a questo tipo di violenza psicologica ricorrendo alla riscoperta del passato novecentesco.

    In occidente lo sanno ormai tutti che l'Iraq è stato distrutto e invaso senza alcuna motivazione di ordine "umanitario". Anzi, senza uno straccio di motivazione che non fosse il petrolio.
    Lo sanno a anche i cani che gli angloamericani in Iraq si sono macchiati di reati contro l'umanità, tali da far impallidire una rediviva corte di Norimberga.
    Ma a nessuno frega niente (è la verità, poi possiamo mentirci a piacere).
    E a nessuno frega niente perché l'impostazione esistenziale fornita da media e corpi intermedi della società è tale per cui a nessuno interessa davvero della sorte di milioni di altri esseri umani; a meno che, ben inteso, non siano i media ad individuare in quella sorte un fatto dotato di qualche rilievo.

    Io davvero non capisco: c'è il fatto evidente che il sistema societario occidentale si è rivelato su più versanti come incompatibile con la vita sulla Terra: sul versante esterno al perimetro imperiale, poiché l'impero per sussistere deve "nutrirsi" delle spoglie cannibalizzate degli altri popoli del pianeta.
    A livello produttivo: perché se, per ipotesi, Cina, India e Russia entrassero "a regime" nel modello capitalistico occidentale, raggiungendo gli stessi standars conseguiti oggi in occidente, le risorse del pianeta non durerebbero dieci anni(e poi? Ci mangiamo tra di noi? E cosa respiriamo? E cosa beviamo?).
    A livello ecologico: perché il capitalismo, nella sua ultima fase tecno-cratica, è un modello di sviluppo basato sul consumo indiscriminato di ogni tipo di risorsa naturale strategica, a scapito dell'ambiente, e con ricadute così distruttive sul medio periodo da ipotizzare la fine della razza umana come specie predominante.
    A livello militare: perché ad oggi sono attive e pronte all'impiego, in dieci minuti, tante di quella armi nucleari da ridurre la Terra a gemello “brutto” di Marte.

    Invece noi qui, a baloccarci con categorie politiche che a volte, non me ne si voglia, ricordano gli alambicchi colorati di un apprendista stregone (o del "piccolo chimico", per essere più realistici).

    "Stalin era buono"; "Stalin era cattivo"; "il nazismo ne ha sterminati sei milioni"; "no, fermi tutti! il nazismo ne ha sterminato un milione solo".... e così via, in un lungo elenco che culmina con le manifestazioni settarie e para-mistiche di gruppi di contestatori che imbrigliano e condannano a morte ogni speranza della dissidenza politica occidentale (estremismo, malattia infantile degli europei).
    Visto dal di dentro ci si sta perché forse (forse) non si hanno gli strumenti per capire.
    Ma vista da un iracheno, tanto per dire, la cosa è più che ridicola.
    E' disgustosa.

    La storia serve, ma oggi serve di più insegnare ad una persona che la vita umana è sacra, e non c'è niente per cui valga la pena di calpestarla, svilirla e ridurla in catene (non c’era forse questo dietro un Marx o un Guevara?).
    Se gli occidentali avessero, non dico pietà (quella la hanno solo per gli, ormai ubermenschen, eroi dei loro telefilms), ma almeno un po' di umana "empatia" verso i bambini che muoiono di fame, o di guerra, ogni fottuto giorno, forse le cose comincerebbero a cambiare.
    Più che parlare di "borghesi" e "proletari" in disfida perenne tra loro come Ahura Mazda e Arimane, punterei sullo spiegare perché le resistenze sono legittime sul piano morale: in quanto siamo tutti uguali, e tutti abbiamo il diritto di vivere con dignità, giustizia e libertà.
    E se siamo tutti uguali, e se la vita di un individuo è correlata a quella della comunità, ne consegue che è illegittima, ingiusta ed abbattibile ogni forma di dominio di uno o più esseri umani su uno o più esseri umani.
    Suona troppo semplice per essere valido?
    Se “si”, perché allora, ogni volta, l’obiezione a questo principio viene individuata dai lobotomizzati occidentali in una presunta “natura della razza umana che tende alla prevalenza del più forte”(con a corollario la riduzione di tutta la vita ad esperienza priva di valore e di potenzialità veritativa)?
    Perché è questo il fondo, la radice dell’impalcatura ideologica sur-determinata dal capitalismo nelle coscienze degli occidentali. Scava scava, sempre questo ci trovi: un presupposto pseudo-scientifico, degno del più allucinato hitlerismo, in base al quale “l’uomo è una bestia(senza offesa per le bestie), ed è giusto che si comporti come una bestia”.
    Si può cambiare qualcosa senza aggredire, intaccare, prima di tutto, questo assioma perverso e orrendo?
    No, non si può.
    I modelli politici, che sono “mezzi”, hanno valore se concepiti in funzione di un fine: se il “mezzo” diventa fine a sé stante, vuol dire che qualcosa non va’.
    Una cosa debbo riconoscere agli anarchici: essi hanno intuito, prima di tutti gli altri “politici”, che al centro della propria visione esistenziale non vi deve essere alcun’altra categoria che non sia l’uomo, l’essere umano.
    Tutto ciò che ne consegue può valere sul piano contingente, come modulazione, per così dire, “operativa”: ma deve sempre essere una derivazione del valore primo.
    E questo valore primo è la vita umana (in tutte le sue dimensioni, materiali e non) in rapporto alla sua bio-sfera.
    PRO SA REPUBRICA DEMOCRATICA SARDA
    FINTZAS A SA BINCHIDA, SEMPER!

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Paul Atreides Visualizza Messaggio
    In realtà la questione è molto più complessa. Perché se nella dx radicale l'incapacità di fare i conti con la storia è strutturale, ciò non dovrebbe valere per la sx radicale. Se la dx radicale si è nutrita, ancora una volta strutturalmente, di ''macchine mitologiche'', ciò non dovrebbe valere per la sx radicale che della demitizzazione [semplifico] ha fatto una sua bandiera.
    Pertanto, è molto più ''strana'' la persistenza della mitizzazione negativa mentre è molto più ''normale'' quella positiva.
    Interessante sarebbe spiegarsi il perché di questa persistenza. Io avanzo un'ipotesi: in termini schmittiani si tratterebbe di teologia politica, cioè una secolarizzazione del concetto teologico di male radicale, come paradigma identitario che salva dalla generale ''crisi dei fondamenti''. Un ''porto franco'', insomma.
    E io invece non sono d'accordo.

    Per primo si deve avere ben chiaro che la "mitizzazione negativa" di sinistra non è generale, anzi come lo si capisce dalla citazione di Epifanio, c'è per cominciare tutta la sinistra comunista (e tra tutte si distingue il bordighismo) che da sempre ha rifiuatato il mito "antifascista".

    L'antifascismo è stato promosso per primo dalla merda stalinista, da quando il partito, avendo rinunciato nei fatti al comunismo, ha dovuto trovarsi una lotta di ricambio. In secondo luogo è facile capire che per uno studente, la lotta contro i Cattivi Fascisti è piu sexy che le noiose analisi anti-capitaliste.

    Stesso discorso oggi. Esempio francese: in quale modo la sinistra francese ha cercato di distanziarsi da Sarkozy e dal suo progetto politico? Risposta: insistendo tanto e più sulla retorica ben-pensante antifascista, antirazzista, etc. In altre parole, l'antifascismo è diventato un plus-valore morale e ideologico. Cos'hanno in comune 'ultimo profressorino di provincia, il più stupido dei giornalisti italiani e qualsiasi altro rappresentante della classe piccolo-borghese aspirante a funzioni di inquadramento dei poveri? Appunto i "valori" ben-pensanti, e per primo l'antifascismo.

    Ora per ogni comunista sincero e intelligente, le cose dovrebbero essere chiarissime: il capitalismo odierno non se ne frega proprio un cazzo di fascismo, Razza, Thulé, Stato, Imperio, Sacro, Tradizione, Soldato politico, e altri animali strani del museo kitsch chiamato "estrema destra". Non voglio neanche argomentare, talmente mi pare schiaccante questa evidenza.

    Dunque perché la mitizzazione negativa del fascismo?
    Perché fin quando i cretini che si credono "rivoluzionari" prendono di mira i Cattivi Fascisti, il capitale puo continuare tranquillo la sua propria rivoluzione: l'istituzione dell'individuo monadico-egoista quale dato naturale della umanità.

  7. #27
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    Una cosa debbo riconoscere agli anarchici: essi hanno intuito, prima di tutti gli altri “politici”, che al centro della propria visione esistenziale non vi deve essere alcun’altra categoria che non sia l’uomo, l’essere umano.
    (S. Ruju)

    E invece sbagliano. L'uomo in quanto tale, con i suoi attributi a-storici, universali, per dirlo in una parola METAFISICI, è una creazione occidentale scaturita dallo sviluppo dello scambio, l'invasione della merce, etc.

    E allora basta con questo umanismo da piccolo-borghese. Quando avremmo distrutto il capitale non ci sarà più l'Uomo (al posto del vecchio Dio), ci sarà solo umanità, anzi forse neanche questa che è pure essa una categoria naturalistica.

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da orkonner Visualizza Messaggio
    (S. Ruju)

    E invece sbagliano. L'uomo in quanto tale, con i suoi attributi a-storici, universali, per dirlo in una parola METAFISICI, è una creazione occidentale scaturita dallo sviluppo dello scambio, l'invasione della merce, etc.

    E allora basta con questo umanismo da piccolo-borghese. Quando avremmo distrutto il capitale non ci sarà più l'Uomo (al posto del vecchio Dio), ci sarà solo umanità, anzi forse neanche questa che è pure essa una categoria naturalistica.
    E quindi, che cosa ci sarà?
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  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da Shardana Ruju Visualizza Messaggio
    E quindi, che cosa ci sarà?

    In effetti è quello che mi stavo chiedendo anche io quando ho letto la risposta di Orkonner. E non sono ironico.

    A luta continua

  10. #30
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    torno in questo 3ad solo per dirvi che Freda ha risposto alle nostre reazioni al suo articolo(in particolare alla reazione di Merlino), la sua risposta, la potete leggere qui:

    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=363158

 

 
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