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Usa/ Da Lynch alla star del football. Così l'America inventa gli eroi
Da star del football americano a soldato in Afghanistan. Pat Tillman aveva 27 anni quando è stato ucciso dal fuoco nemico nel paese che fu governato dal mullah Omar. E' andata meglio alla coraggiosa soldatessa Jessica Lynch, ferita e sequestrata durante la guerra in Iraq, poi liberata dalle teste di cuoi in un blitz spettacolare. Cos'hanno in comune queste due storie? Semplice, sono false gesta militari. Pura propaganda Usa.
E ora l'amministrazione Bush ha deciso di darci un taglio netto, stop ai finti eroi. Il Congresso ha aperto un'inchiesta e il Pentagono punirà chiunque divulghi versioni fasulle di gesta militari.
L'ultima è quella di Pat Tillman, stella del football americano che dopo l'11 settembre decise di abbandonare la sua milionaria carriera professionale negli Arizona per arruolarsi come volontario nell'esercito degli Stati Uniti d'America. Diventato un "rangers" fu destinato in prima linea nelle operazioni speciali in Afghanistan, ma fu colpito a morte il 22 aprile 2004.
Alla famiglia fu detto che il giovane 27enne morì eroicamente lottando contro il nemico, versione riproposta durante il suo funerale con tanto di onori militari e medaglia. Un storia esemplare di valore e sacrificio. Peccato però che sia stata inventata ad hoc. Perché la verità è che il giovane fu ucciso da un fuoco "amico".
Ma ora è tempo di fare i conti. Nel mirino è finito il generale condecorato con 3 stelle, Philip Kensinger. Il Dipartimento della Difesa ha fatto sapere che il generale sarà punito ma non sarà processato. E proprio pochi giorni fa il Pentagono al completo ha dovuto dare la sua versione dei fatti al Congresso e sotto accusa è finito l'ex segratario Donald Rumsfeld, che però ha smentito una cospirazione per nascondere la verità.
L'altro caso emblematico fu quello della soldatessa Jessica Lynch. Ferita e finita nelle mani del nemico durante la guerra in Iraq. Nella sua deposizione parlamentare, Jessica rivelò che le fonti militari l'avevano dipinta come una eroina, coraggiosa e patriottica che fino all'ultimo si battè per la sua incolumità prima di essere catturata. In realtà, però, fu ferita e non potè opporre alcuna resistenza.
L'ex soldatessa, che durante la guerra in Iraq divenne il simbolo dell'eroismo dell'America nella lotta a tutto campo contro il terrorismo, accusò il Pentagono di aver sfruttato ed esagerato la sua storia a scopi di propaganda. "Mi hanno usato per fare di me un simbolo. Non è giusto. Non so perché abbiano filmato la mia liberazione, perché hanno detto le cose che hanno detto", rivelò in un'intervista. Ma come si suol dire in guerra (come in amore) tutto è lecito...