Cari amici qui e riportato il contenuto della lettera inviata a tutti i quotidiani locali e nazionali sul rapporto tra Giovani e Politica:
Caro direttore, sono Roberto Aiello un giovane calabrese di 25 anni, vivo in una paese bellissimo Montalto Uffugo in provincia di Cosenza. Il motivo di questa lettera e nato spontaneamente, perché spesso mi trovo a parlare con miei coetanei è chiedere a loro cosa ne pensano delle politica? Caro direttore non stupitevi e la risposta di circa il 95% dei giovani di oggi “Non mi interessa” o “Non ci capisco niente” o “ e sporca”. La realtà è purtroppo questa: i giovani si sentono sempre meno coinvolti o forse non vogliono essere coinvolti. La situazione è indubbiamente preoccupante, visto che la nuova generazione dovrà essere in parte la nuova classe dirigente di questo paese. I giovani come noi rappresentano il futuro del nostro paese.
Ma che prospettive offre loro la politica attuale? Quali valori e principi è in grado di trasmettere?
Noi, a differenza delle generazioni passate, abbiamo l’opportunità di decidere il nostro destino attraverso una scelta libera. Una scelta che, qualunque essa sia, non comporta una rinuncia ai propri valori o alla propria identità. Possediamo diritti civili e politici, diritti di cui però non siamo pienamente consapevoli.
Questo per un motivo semplicissimo: non sappiamo che cosa significhi veramente possederli, perché non ci rendiamo conto che molte persone hanno sacrificato la propria vita affinché oggi noi potessimo manifestare liberamente le nostre scelte e idee. L’ingresso dei giovani nella società quindi non è accompagnato da una vera “coscienza” politica. Anzi, addirittura non si riconosce il proprio ruolo all’interno della “macchina” di cui noi stessi siamo i legittimi proprietari. La politica si presenta come un universo a sé e spesso lontano dal mondo giovanile. Innanzitutto perché è incapace di trasmettere l’importanza della possibilità di votare. I giovani si sentono spesso quasi più “realizzati” a fare le proprie nomination, per escludere l’uno o l’altro concorrente dei reality show. Sconcertante o no è questo il paradosso che stiamo vivendo.
Ma fino al momento in cui non si sentiranno parte attiva e protagonisti a tutti gli effetti della vita politica, la situazione non cambierà molto. Il loro è un disinteresse che deriva dalla delusione per una politica poco attenta alle aspettative e alle esigenze dei giovani, al punto che quasi arrivano a chiedersi:
Penso che sia necessario attuare un cambio di rotta non indifferente. A partire da un nuovo modo di proporre la politica stessa. Risulta indispensabile proporre un rinnovamento non solo dei valori, ma anche generazionale. Ad esempio, traducendo la passione politica e sociale in una partecipazione effettiva già a livello di amministrazioni locali, dando un importante slancio a nuovi ideali e a progetti concreti. Nel periodo che precede le elezioni veniamo bombardati senza pietà dai buoni propositi espressi nei programmi dei partiti, negli scontri televisivi tra Destra e Sinistra, nei manifesti propagandistici affissi un po’ ovunque. Obiettivi e promesse tra i più disperati, che poi stentiamo a vederli, in secondo luogo, creano confusione. Così, anche il solo fatto di farsi una propria opinione, diventa una vera e propria impresa per qualsiasi giovane. Il rapporto tra giovani e politica è quindi un rapporto incrinato da tempo, che va rivisto e anche in fretta . I politici hanno il dovere di rientrare in contatto con noi giovani, misurandosi in un confronto “alla pari”, perché non si tratta più di investire per noi, bensì con noi.