Neural Dust o “Polvere Neurale”, una interfaccia tra l’Uomo e il computer
settembre 01
15:162016
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Un piccolo impianto delle dimensioni di un granello di sabbia è stato creato per essere in grado di collegare i computer con il corpo umano, senza il bisogno di cavi o batterie, aprendo una serie di possibilità futuristiche.Il dispositivo, soprannominato “la polvere neurale”, potrebbe essere utilizzata per monitorare continuamente organi come il cuore in tempo reale e, se possono essere resi ancora più piccoli, impiantati nel cervello per controllare i dispositivi robotici come braccia o gambe protesiche.
Descritta sulla rivista Neuron, la polvere è stata realizzata dal gruppo coordinato da Michel Maharbiz, e Jose Carmena, dell’università della California a Berkeley. I mini sensori sono stati impiantati con successo nei muscoli e nei nervi dei ratti e possono essere alimentati con gli ultrasuoni. I dispositivi funzionano infatti grazie a un cristallo piezoelettrico che converte le vibrazioni degli ultrasuoni in energia elettrica, destinata ad alimentare un piccolo transistor.L’esperimento, secondo gli autori, apre le porte anche alla possibilità di trattare, attraverso impulsi elettrici emessi dai sensori, malattie come l’epilessia, oppure di stimolare, sempre con gli impulsi elettrici, il sistema immunitario per bloccare le infiammazioni. In prospettiva il prossimo passo sarà miniaturizzare ancora di più i sensori, fino a ridurli alla metà del diametro di un capello umano. Solo in questo modo potranno essere impiantati nel cervello per registrare continuamente la sua attività elettrica e per curare l’epilessia, senza usare elettrodi collegati a fili.
Secondo Maharbiz le prospettive a lungo termine potrebbero essere ancora più ampie: ”finora – ha detto – non è mai stato possibile avere accesso ai dati del corpo umano catturati costantemente dall’interno”. In futuro questi sensori wireless potrebbero essere sistemati accanto a un nervo, a un muscolo o a un organo per registrane l’attività, trasmettendo le informazioni a un dispositivo esterno.I ricercatori stanno attualmente costruendo polvere neurale che può durare nel corpo per più di 10 anni. Il motivo per cui sono impianti collegati in wireless, non vi è alcuna necessità di effettuare dei fori nel cranio.
Redazione Segnidalcielo
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