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  1. #21
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  2. #22
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    Predefinito Re: Arriva il microchip sottopelle

    Hanno ragione i Francesi a prenderli di mira con le barzellette.
    Veri cojons!
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #23
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  4. #24
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  5. #25
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    Predefinito Re: Arriva il microchip sottopelle

    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...P9tBqSgSuZfGDQ

    Arriva il microchip sottopelle
    Per timbrare il cartellino e pagare caffè e bibite


    Il locale di ristoro a cui si avrà accesso grazie a un microchip, utile anche per pagare


    Pubblicato il 25/07/2017
    Ultima modifica il 25/07/2017 alle ore 146
    PAOLO MASTROLILLI
    INVIATO A NEW YORK
    Sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto, però un conto è guardarlo nei film di fantascienza, e un altro nella tua mano. Stiamo parlando del microchip che dal primo agosto verrà impiantato tra il pollice e l’indice di tutti i dipendenti della compagnia del Wisconsin Three Square Market, per fare acquisti, aprire la porta dell’ufficio, in sostanza «timbrare il cartellino» e accedere al proprio computer.

    32M è un’azienda di River Falls che disegna software per i locali all’interno degli uffici dove gli impiegati vanno nei momenti di pausa. Tutte le compagnie americane li hanno, e in genere contengono macchine dove si possono comprare snack.

    Come viene impiantato il chip sottopelle e qual è l’obiettivo


    Anche nella sala stampa della Casa Bianca, tanto per fare un esempio, ce n’è una. Il pagamento un tempo si faceva con le monetine, poi con i dollari di carta, e adesso con le carte di credito. Comunque richiedeva di aver con sé i soldi o il portafoglio. Todd Westby, il ceo di Three Square Market, si è imbattuto nella BioHax International, azienda svedese specializzata in sensori biometrici, che nel Paese scandinavo sono già stati adottati dalla startup Epicenter. Considerando il settore in cui opera 32M, a Westby non è parso vero di poter diventare il pioniere della nuova tecnologia, dando l’esempio ai clienti. «I microchip - spiega - sono il futuro nel campo dei pagamenti, e noi vogliamo essere parte di questo fenomeno».

    Come un chicco di riso
    Perciò l’amministratore delegato di Three Square Market ha fatto un accordo con BioHax, per comprare i suoi microchip. Sono grandi come un chicco di riso, costano 300 dollari l’uno, e usano le tecnologie delle «near-field communications» (Nfc) e della «radio frequency identification» (Rfid). Possono essere usati per acquistare i prodotti che vendono le macchine installate da 32M, ma anche per aprire la porta dell’ufficio in sicurezza, accedere al proprio computer, e chissà quali altre funzioni in futuro.

    Come funzione il microchip dei dipendenti di Three Square Market


    Per cinquanta dipendenti
    Westby ha offerto questi strumenti ai suoi dipendenti su base volontaria, e quasi tutti i circa cinquanta impiegati dell’azienda hanno accettato di adottarli. Così il primo agosto terranno un «chip party», e se li faranno impiantare nello spazio sopra al palmo della mano che sta fra il pollice e l’indice. Naturalmente la festa prevede l’offerta snack a base di salsa e chip, dove però non si intendono quelli elettronici, ma quelli cucinati con patate o mais da immergere nel guacamole. Così Three Square Market diventerà la prima compagnia americana ad adottare questa tecnologia, dove l’Europa ha anticipato gli Usa. Westby ha rassicurato i dipendenti, spiegando che il microchip adoperato è in sostanza una versione aggiornata della chiave dell’ufficio: «Non contiene un Gps, e quindi non ci consente di seguire i movimenti degli impiegati. Le informazioni che contiene sono criptate, perciò la privacy è assicurata».

    Un futuro imprevedibile
    Non è detto, però, che il futuro sia solo questo. Anzi. 32M ha interesse a promuovere la tecnologia dei microchip per i pagamenti, ma come spesso accade, una volta che liberi il genio dalla lampada non puoi prevedere dove andrà a finire. Questi strumenti possono contenere informazioni di qualunque tipo, incluse quelle sanitarie, e anche adattati per pedinare chi li indossa, magari ascoltando le sue conversazioni in diretta. Sono il futuro, come dice Westby, che potrà essere regolato ma non fermato. Unica consolazione: ai pentiti basterà una piccola pressione sulla mano per farli saltare fuori e tornare al passato.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  6. #26
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    Predefinito Re: Arriva il microchip sottopelle

    Braccialetti elettronici e microchip. Storie di schiavi, di infiltrati in Amazon, di Tempi moderni

    Categorie : Attualità e cospirazione , Enrica Perucchietti

    Amazon e il braccialetto elettronico…
    Un braccialetto elettronico in grado di monitorare i movimenti dei dipendenti e di controllarne la produttività. Dopo le polemiche per i ritmi di lavoro frenetici e massacranti, le pause cronometrate, un sistema di controllo che esaspera la competitività tra gli stessi lavoratori, le battaglie per avere diritto al riscaldamento o all’aria condizionata – tutte tematiche già denunciate dal report investigativo di Jean-Baptiste Malet pubblicato in En Amazonie − nei giorni scorsi Amazon è finita di nuovo al centro delle polemiche per il progetto di un braccialetto elettronico per monitorare i suoi dipendenti.
    Lo scopo dichiarato? Evitare errori nella spedizione.
    Il brevetto è stato depositato nel 2016, ma è stato riconosciuto ufficialmente soltanto la scorsa settimana. La multinazionale di Jeff Bezos si è difesa e ha risposto al clamore suscitato parlando di “speculazioni” e sostenendo che «la sicurezza e il benessere dei dipendenti sono la nostra priorità».
    Il sistema esiste già e viene utilizzato, per esempio, da un altro colosso, Yoox, che vende capi d’abbigliamento, accessori e design via internet. Si tratta in questo caso di una tecnologia passiva, “che si usa per tracciare gli oggetti”, che si differenzia da una attiva, “che guida l’operatore e lo localizza” come quella del braccialetto elettronico.
    Utile o no che sia, la questione del braccialetto ha riproposto diverse tematiche nel campo del lavoro, dal “caporalato digitale” al controllo sempre più pervasivo e alla relativa mancanza della privacy.

    Innovazioni tecnologiche: verso lo schiavismo?
    Si tratta di “innovazioni tecnologiche” per rendere i processi produttivi più semplici ed efficaci, o di mezzi per deumanizzare il lavoro e schiavizzare sempre più i dipendenti?
    Riccardo Staglianò nel suo libro Al posto tuo, osserva come il successo di piattaforme o multinazionali come Amazon si basino su un assioma fondamentale: il “fattore serenità”. Si rimuove ogni traccia di stress dall’esperienza dell’acquisto, regalando una totale pace mentale all’acquirente che può persino tracciare la spedizione e restituire l’acquisto.
    Questa “serenità”, però, avviene a discapito dei lavoratori e dei negozianti che ogni giorno sono costretti a chiudere le proprie attività in quanto schiacciati dalla competitività dei colossi digitali. In tutto ciò Staglianò parla di “disboscamento dagli umani” in quanto il supercapitalismo digitale, in particolare in settori come la logistica, non solo ha «assunto magazzinieri, pagandoli poco e facendoli trottare tanto», ma ora punta alla progressiva sostituzione dei lavoratori umani con le macchine.

    L'infiltrato in Amazon Francia: esperienza da "Tempi moderni"
    Già Malet, nel suo libro inchiesta in cui racconta la sua esperienza di “infiltrato” come lavoratore interinale all’interno di un magazzino francese di Amazon per circa un mese, descriveva la pressione dei lavoratori ai quali si era unito testimoniando l’alto tasso dei casi di depressione, mal di schiena ed emicrania. Assunto come “picker”, la funzione di Malet era quella di recuperare le merci disposte sugli scaffali di immensi capannoni, poi di portarle a un collega che le imballava. Il “picker”, racconta Malet, deve rimanere in piedi, non è autorizzato a sedersi. L’apparecchio elettronico, lo scanner-lettore di codici a barre che permette di identificare le merci, è inoltre geolocalizzabile. I caporeparto hanno così la possibilità di sorvegliarlo, di sapere sempre dove si trova e di controllare il suo tasso di produttività, in tempo reale. Ciò aumenta lo stress, in quanto se un impiegato non rispetta il ritmo, rischia il licenziamento. Tutto è registrato tramite l’uso di badge di identificazione.
    Insomma, il passo alle manette invisibili o elettroniche che siano è breve e la descrizione dei ritmi di lavoro fa venire in mente la catena di montaggio immortalata da Charlie Chaplin in Tempi moderni.
    Invece di “progredire”, di evolverci e di migliorare non solo la produttività ma anche le condizioni e i diritti dei lavoratori, siamo ripiombati indietro nel tempo. È doveroso inoltre ricordare come le statistiche economiche evidenzino la dicotomia tra abbondanza e disuguaglianza: al di là delle promesse e delle innovazioni apportate, il progresso tecnologico ha anche creato disparità, favorendo l’aumento delle diseguaglianze.
    A ciò si aggiunge la questione del controllo sul luogo di lavoro, tematica di certo non nuova e che ho ampiamente trattato in precedenza nei miei articoli e saggi. Pensiamo per esempio alla nuova moda di impiantare chip dermale per “comodità”, sui luoghi di lavoro senza minimamente pensare alle conseguenze sociali del gesto.

    La nuova moda del Microchip sottocutaneo: la nuova moda
    Destò scalpore qualche mese fa la notizia che i manager della Three Square Market (32M) avevano proposto ai propri dipendenti l’innesto di un microchip RFID in grado di contenere tutte le informazioni utili alla vita in azienda: password, codici di accesso, autorizzazioni a sbloccare serrature, ecc. L’iniziativa non è isolata perché sono diverse le aziende in tutto il mondo che stanno adottando questo stratagemma: una tra tutte la svedese Epicenter.
    Già nel 2015 era stata Fincantieri a provare a introdurre una modalità simile: nel corso delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo l’azienda avrebbe chiesto di introdurre microchip negli scarponi e negli elmetti degli operai «per implementare la sicurezza» sul lavoro e conoscere sempre la posizione dei dipendenti. I sindacati intervennero dichiarando inaccettabile la richiesta.
    Possiamo immaginare come il controllo già capillare e pervasivo nella nostra società sarebbe completo in caso di progressivo chipping dei lavoratori: ognuno di noi sarebbe un “uomo di vetro”, trasparente, sotto costante sorveglianza. Lo sguardo elettronico del Governo ci seguirebbe in ogni attimo della nostra esistenza e la nostra esistenza sarebbe sempre più disumanizzata e alienante.


    Una costante discesa verso gli inferi… in attesa dei robot
    Malet nel suo libro inchiesta descrive infatti i lavoratori come dei dannati in un girone infernale: uomini e donne condannati a lavorare per vivere. In questa discesa agli inferi, il lavoro prima è stato delocalizzato per abbassare i costi, trasferendo la produzione in Paesi emergenti, dove gli operai costano meno che da noi, poi come effetto collaterale della delocalizzazione i lavoratori immigrati sono arrivati da noi sperando di guadagnare di più. La miseria con cui venivano pagati gli immigrati è diventata poi il parametro cui adeguare la nostra paga, livellando così verso il basso tutti i salari. Ovviamente non è finita. Il passo successivo è la sostituzione dei lavoratori con i robot. A confermarlo è giunto da Davos l’appello di Jack Ma, fondatore e principale azionista del sito di commercio on line Alibaba che ha denunciato il fatto che presto i robot cancelleranno milioni di posti di lavoro, «perché in futuro queste mansioni verranno svolte dalle macchine». Macchine che non devono essere pagate, non soffrono la stanchezza, la fame o la depressione. Eh già, sono robot.

    https://unoeditori.com/blog/braccial...li+articoli%21
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  7. #27
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    Predefinito Re: Arriva il microchip sottopelle

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  8. #28
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    Predefinito Re: Arriva il microchip sottopelle

    La mia visita
    Maurizio Blondet 13 Ottobre 2020
    Ai lettori che per solidarietà e desiderio di aiutarmi si sono interessati al mio disturbo, devo questo resoconto.

    Il neurologo non è tanto convinto che la mia sia malattia di Wilson. Sia, a quel che ho capito, per l’età (il Wilson è congenito, e si manifesta nei bambini e nei giovani) sia perché, nonostante la cupremia sia alta, altri parametri (Ceruloplasmina e TSH) sono nella norma. Tuttavia ha constatato le mie discinesie coreiche e deambulazione instabile e irregolare, e ha prescritto un ricovero all’auxologico per altri esami (fra cui quelli per confermare o smentire il Wilson).

    Sarò ricoverato il 2 novembre: non sono superstizioso, e mi sembra il modo più ragionevole di fare esami ulteriori (fra cui la funzionalità epatica) in un luogo e tempo unico.

    Il solo inconveniente è che mi faranno il tampone, il 31. Quindi vengo identificato dalla Banda del Covid, i cacciatori di vecchietti da dichiarare positivi perché ci guadagnano; mi faranno scaricare la Immuni e temo molto, la vaccinazione anti-flu. Se poi risultassi “positivo”, niente ricovero- isolamento e quarantena in mano alla Covid Gang.

    Del resto non potrei oppormi. Né ho eccepito al neurologo, perché ho intuito che è un Vero Credente, e non voglio che mi identifichi come negazionista … Fatemi gli auguri.

    Vi terrò informati, nella speranza che questa che posto sia una fake News, e nel timore che non lo sia.



    Nina ❀ Ricci @NinaRicci_us
    Speranza: "Proveremo a incidere su alcuni pezzi della vita delle persone che consideriamo non essenziali."



    https://www.ilgiornale.it/news/crona...i-1895959.html



    Il microchip è arrivato: il biochip DARPA per “salvarci”​ dal COVID può controllare il DNA umano
    Data di pubblicazione: October 11, 2020Claudio Peretti

    Claudio PerettiFollow
    Aviation Market Expert. at Blue Pool Advisors LTD

    Mentre la metà del pubblico votante americano e, forse, del mondo è senza dubbio seriamente in attesa dell’annuncio del rilascio del vaccino anti-COVID e, siccome molti stati totalitari e governi di tutto il mondo tentano di richiedere la prova di test negativi prima di un viaggio, sta venendo alla luce un nuovo strumento nel sistema di sorveglianza e controllo globale del governo.Il microchip è arrivato.Mentre molti stanno ancora denunciando come teorico della cospirazione chiunque avverta il mondo dell’arrivo del Microchip”, tipo un negazionista, o un fanatico religioso, ebbene, quel microchip è ormai arrivato.Ma i governi, ovviamente, non vogliono “vendere” il chip come metodo per tracciare, rintracciare e controllare le loro popolazioni. Invece, lo stanno pubblicizzando come un moderno metodo per monitorare e rilevare il COVID e altri coronavirus. Chiaramente, questo modo di propinarlo è molto più facile per un pubblico letteralmente terrorizzato dai governi del mondo e dai media tradizionali negli ultimi sei mesi per via del coronavirus.Il giornalista Raul Diego descrive in dettaglio la creazione e l’introduzione del nuovo biochip nel suo articolo, “Un microchip impiantabile finanziato da DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) per rilevare IL COVID-19 potrebbe essere introdotto nei mercati entro il 2021″, […]https://www.linkedin.com/pulse/il-microchip-%C3%A8-arrivato-biochip-darpa-per-salvarci-dal-peretti

    https://www.maurizioblondet.it/la-mia-visita/

    https://www.google.it/url?sa=t&sourc...2FrF289LKNxoaw
    Ultima modifica di Eridano; 14-10-20 alle 14:40

  9. #29
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    Predefinito Re: Arriva il microchip sottopelle

    Musk mette chip in cervello scimmia per farla giocare videogames. Progetto per backup memoria di un essere umano morente
    1 FEBBRAIO 20211 FEBBRAIO 2021 SCIENZA LETTURA 1 MIN

    Neuralink, la start di Elon Musk che studia l’interfaccia neurale (cervello-computer), ha installato un chip nel cervello di una scimmia per farla giocare ai video giochi. “E’ una scimmia felice”, ha detto il patron della Tesla parlando su Clubhouse, una app social privata per conversazioni informali, estemporanee, con 5 milioni di utenti, di cui 3 guadagnati solo negli ultimi 10 giorni (secondo Bloomberg). “Abbiamo una scimmia con un impianto wireless nel cranio con piccoli cavi che puo’ giocare ai videogiochi con la sua mente. Non puo’ vedere dove si trova l’impianto. E’ una scimmia felice. Abbiamo le strutture per scimmie migliori del mondo. Vogliamo che giochino a mind-pong”, ha detto Musk ad alcuni migliaia di utenti Clubhouse.

    L’obiettivo della startup di San Francisco Neuralink e’ quello di arrivare a curare danni al cervello o alla spina dorsale facendo recuperare capacita’ perse con l’impianto di un chip. “Esiste una versione primitiva di questa device con piccoli cavi che escono dalla testa ma e’ come avere un Fitbit nel cranio con fili che arrivano al cervello”, ha spiegato Musk, assicurando di aver seguito tutte le regolamentazioni vigenti per la sperimentazione e che le scimmie stanno bene. Musk ha dunque ipotizzato l’utilizzo di questa tecnologia anche per fare il backup della memoria di un essere umano morente, per poter trasferire i suoi ricordi su un nuovo corpo umano o su un corpo meccanico.

    https://www.lanuovapadania.it/scienz...umano-morente/
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  10. #30
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    Predefinito Re: Arriva il microchip sottopelle

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    La mia visita
    Maurizio Blondet 13 Ottobre 2020
    Ai lettori che per solidarietà e desiderio di aiutarmi si sono interessati al mio disturbo, devo questo resoconto.

    Il neurologo non è tanto convinto che la mia sia malattia di Wilson. Sia, a quel che ho capito, per l’età (il Wilson è congenito, e si manifesta nei bambini e nei giovani) sia perché, nonostante la cupremia sia alta, altri parametri (Ceruloplasmina e TSH) sono nella norma. Tuttavia ha constatato le mie discinesie coreiche e deambulazione instabile e irregolare, e ha prescritto un ricovero all’auxologico per altri esami (fra cui quelli per confermare o smentire il Wilson).

    Sarò ricoverato il 2 novembre: non sono superstizioso, e mi sembra il modo più ragionevole di fare esami ulteriori (fra cui la funzionalità epatica) in un luogo e tempo unico.

    Il solo inconveniente è che mi faranno il tampone, il 31. Quindi vengo identificato dalla Banda del Covid, i cacciatori di vecchietti da dichiarare positivi perché ci guadagnano; mi faranno scaricare la Immuni e temo molto, la vaccinazione anti-flu. Se poi risultassi “positivo”, niente ricovero- isolamento e quarantena in mano alla Covid Gang.

    Del resto non potrei oppormi. Né ho eccepito al neurologo, perché ho intuito che è un Vero Credente, e non voglio che mi identifichi come negazionista … Fatemi gli auguri.

    Vi terrò informati, nella speranza che questa che posto sia una fake News, e nel timore che non lo sia.



    Nina ❀ Ricci @NinaRicci_us
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    https://www.ilgiornale.it/news/crona...i-1895959.html



    Il microchip è arrivato: il biochip DARPA per “salvarci”​ dal COVID può controllare il DNA umano
    Data di pubblicazione: October 11, 2020Claudio Peretti

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    Mentre la metà del pubblico votante americano e, forse, del mondo è senza dubbio seriamente in attesa dell’annuncio del rilascio del vaccino anti-COVID e, siccome molti stati totalitari e governi di tutto il mondo tentano di richiedere la prova di test negativi prima di un viaggio, sta venendo alla luce un nuovo strumento nel sistema di sorveglianza e controllo globale del governo.Il microchip è arrivato.Mentre molti stanno ancora denunciando come teorico della cospirazione chiunque avverta il mondo dell’arrivo del Microchip”, tipo un negazionista, o un fanatico religioso, ebbene, quel microchip è ormai arrivato.Ma i governi, ovviamente, non vogliono “vendere” il chip come metodo per tracciare, rintracciare e controllare le loro popolazioni. Invece, lo stanno pubblicizzando come un moderno metodo per monitorare e rilevare il COVID e altri coronavirus. Chiaramente, questo modo di propinarlo è molto più facile per un pubblico letteralmente terrorizzato dai governi del mondo e dai media tradizionali negli ultimi sei mesi per via del coronavirus.Il giornalista Raul Diego descrive in dettaglio la creazione e l’introduzione del nuovo biochip nel suo articolo, “Un microchip impiantabile finanziato da DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) per rilevare IL COVID-19 potrebbe essere introdotto nei mercati entro il 2021″, […]https://www.linkedin.com/pulse/il-microchip-%C3%A8-arrivato-biochip-darpa-per-salvarci-dal-peretti

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    https://www.google.it/url?sa=t&sourc...2FrF289LKNxoaw
    E' arrivato davvero il chip per controllarci

 

 
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