Dimostrando con parole e fatti che ciò che loro propongono è errato, inefficace e soprattutto basato su teoremi errati.
Primo fra tutti, la posizione idealistica del loro pensiero politico. Che unisce il socialismo (teoria piuttosto fallace e pregna di spirito economico borghese) con il nazionalismo (teoria che pregiudica una qualunque impostazione su scala internazionale, scientifica e rivoluzionaria).
Da Evola in poi non ho più letto autori che proponessero qualcosa di interessante da quelle parti. E quando intendo interessante, intendo anche solo leggibile.
I fascisti si rifanno ancora a teorie di 80 anni fa'. Vi è mai stato in questo periodo un tentativo di rivederle, di riprenderle in mano in chiave critica e razionale? A me spesso appaiono come dei vecchietti che rimembrano con nostalgia il loro passato di gloria temporaneo e da lì non si schiodano.
Dove sono i teorici che potrebbero ancora dare uno spunto? Non dirmi che bisogna rifarsi ancora ad Heidegger o Nietzsche o Wagner.
Almeno dalle nostre parti si tenta a fatica di riprendere Gramsci e Marx e proporre evoluzioni politico-filosofiche.
Non è un caso infatti che anche dentro le file fasciste ed affini, si stia affrontando la discussione su come rendere il proprio pensiero più rivoluziario ed attuale.(Stesso discorso anche tra le nostre fila).
Tutto il resto, nasce vive e muore di democrazia parlamentare bipolare, su sfondo parlamentare, cozzando tra conservatori e progressisti.
Due facce, noiose e prive di fantasia, della stessa medaglia.
Tendendo ad un Leviatano con due facce ed una sola fauce.