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  1. #1
    Comunista democratico
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    Predefinito Sinistra, attenta a Veltroni è un conservatore (e oligarca)

    Sinistra, attenta a Veltroni è un conservatore (e oligarca)

    di Massimiliano Smeriglio *

    su Liberazione del 12/08/2007

    Risposta a Folena sul Pd e il rischio di sottovalutarne il leader

    In questi giorni si susseguono le analisi e i ragionamenti intorno al Pd che verrà e al profilo che Veltroni saprà imprimere alla nuova organizzazione politica. Da ultimo un articolo colto e intelligente di Pietro Folena, su Liberazione un pezzo denso di emozioni e stile, categorie politiche alte perché intrecciano la politica con le emozioni. Ma proprio Folena, del tutto inconsapevolmente, suggerisce il primo difficile tornante che noi di sinistra dovremo affrontare: la sindrome dell'album di famiglia. La storia di un uomo, in questo caso Walter Veltroni, dice molto, ma spesso non dice tutto e soprattutto dalla storia non si deduce interamente la geografia.

    Per capire cosa sarà il Pd di Veltroni o il Veltroni del Pd serve solo la lente della contemporaneità; la storia, le memorie condivise, i percorsi collettivi che noi narriamo non serviranno ad esorcizzare gli esiti moderati inscritti in quel processo. La prima deduzione logica che ne dovremmo ricavare è che dovremmo strappare gli album di famiglia, e smettere di pensare che la militanza comune nel grande Pci sia garanzia di tenuta e riconoscimento reciproco.

    Per noi, che curiamo la memoria, ha senso tenere a mente le fila di un cammino comune, o la perimetrazione di un campo di valori condivisi e condivisibili; ma per chi vive nella politica del just in time , nel culto ossessivo dell'immagine che fagocita l'immaginario, la sinistra, il Pci, il movimento operaio sono il giurassico, pacchi ingombranti messi in soffitta da tempo. Prima ce ne convinciamo e meglio è per tutti noi. Siamo alle soglie di un grande smottamento della politica italiana e non ci verranno in aiuto categorie e traiettorie concluse nel secolo breve.

    La sfida del leader in pectore del Pd è chiara: cambiare la politica, fondare il campo democratico e spostare il paese nel campo dell'alternanza neoliberista, una bolla politicista dove la conflittualità viene anestetizzata e la partecipazione messa a valore, funzionale al bene più importante per i poteri globali, stabilità e governabilità.

    Veltroni è ambizioso, spera di avere un successo almeno simile a quello che Berlusconi ha realizzato prima nel centro destra e poi nel Paese.

    In questo schema la sinistra non esiste, in questo schema noi non ci siamo, il Pd veltroniano ha una vocazione onnivora, proverà a definirsi come tutto e non come parte di una alleanza più grande e articolata.

    Certo ci sarà spazio per qualche Jesse Jackson all'amatriciana, certo tratteranno con la vertenzialità diffusa in termini lobbystici o concertativi, ma tutto nel campo delle compatibilità predefinite. Nessun altro mondo è possibile, se non quello dato. Per la cura dell'anima basterà qualche campagna sulla fame nel mondo o sulla povera Africa, introiettando la presunzione, tutta eurocentrica, di voler essere parte astratta della soluzione senza mai sentirsi minimamente parte del problema.
    Le cose appena scritte non sono solo il prossimo futuro, sono già il presente, basta indagare con più attenzione quanto sta accadendo a Roma, la terra promessa su cui il Pd ha costruito il suo prototipo e Veltroni la sua chance democratica.

    Tra il 2001 e il 2006 nella capitale si è sviluppato un modello di governance contraddittorio e proprio per questo aperto a diverse opzioni strategiche. Da un lato quello che noi chiamavamo il Laboratorio Roma, la possibilità di mettere al governo della città i movimenti, i conflitti, i senza casa, la società civile, i comitati di quartiere, la comunità glbtq e la intellettualità diffusa. Il tutto basato sulla pratica della partecipazione, sulla pianificazione urbanistica e la valorizzazione della comunità locale. Punto di riferimento aperto e dialogante di questa soggettività moltitudinaria il sindaco Veltroni.

    Dall'altro lato il modello Roma, un progetto spregiudicato di rifunzionalizzazione, sotto una nuova guida e la regia del senatore Bettini, del vecchio potentissimo blocco di potere romano: costruttori, proprietari di giornali controllori delle cronache locali, proprietari dei crediti della sanità privata, Camera di commercio e Vaticano; sembrano molti, in realtà parliamo di una strettissima oligarchia che fa tutte quelle cose insieme, in barba al mercato, alla tanto osannata concorrenza e alle conferenze alla moda sul capitalismo molecolare. Punto di riferimento di questo blocco di potere, che va da Caltagirone a Ciarrapico, il sindaco Veltroni.

    Questi due mondi, distinti e conflittuali, erano tenuti insieme dalla garanzia che lo spazio pubblico, il Comune, avrebbe definito il campo democratico in cui far svolgere la partita. Insomma Veltroni e il Consiglio comunale, come arbitri e regolatori di interessi contrapposti che si misuravamo sul terreno dell'accentramento o della redistribuzione delle ricchezze accumulate dall'azienda Roma. In questo quadro ci è capitato di perdere, spesso, ma anche di portare a casa risultati importanti per la nostra gente o di provare, non solo a governare la città eterna, ma anche a trasformarla incidendo sulla composizione sociale, le periferie e strappando diritti ed opportunità per quelli che non ne hanno mai avuti.


    Nel 2006 la storia è cambiata, Veltroni ha accelerato, ha allargato a dismisura la sua coalizione, ha consolidato intorno a se il vecchio blocco di potere romano, insomma ha smesso di fare l'arbitro ed è sceso in campo con la maglia del modello Roma scegliendo di rompere la dialettica con l'altra città. Veltroni ha fatto la sua scelta: moderata sul piano dei diritti civili (nessun registro delle unioni civili, nessuna iniziativa per il voto amministrativo ai migranti, niente decentramento), fortemente ancorata alle oligarchie capitoline sul terreno degli interessi materiali, incapace di mettere in campo processo reali di redistribuzione del reddito, diretto o indiretto, per aver appaltato il welfare community a settori del cattolicesimo caritatevole.

    In tutto questo non c'è traccia di innovazione tecnologica, di "classe creativa", di responsabilità sociale d'impresa e di produzioni immateriali per stare al lessico del sindaco. In fondo l'attuale assetto di governo concreto della città, nonostante i nostri sforzi e quelli dell'intera sinistra, assomiglia molto ad un patto di sindacato tra soggetti da sempre molto forti a Roma e che, da sempre, fanno accordi con chi momentaneamente la amministra.

    Qui muore il laboratorio Roma, il sindaco ha deliberamene messo in crisi gli assetti costruiti nel quinquennio precedente, promuovendo una idea di città in cui stentiamo a ritrovarci. Il patto per la legalità, i mega campi per i Rom persino di seconda e terza generazione, gli spericolati sdoganamenti di ex post e neo fascisti, la riduzione dei poteri effettivi del Consiglio comunale, l'utilizzo continuo di forza lavoro precaria nell'amministrazione comunale e, in fondo, un certo fastidio per i partiti e tutti i corpi intermedi che hanno l'ambizione di non ridursi a fare da cinghia di trasmissione del super sindaco.

    Lo schema che Veltroni ci propone è molto semplice: giocare con la sua squadra, inscrivendoci di fatto nel Pd, o fare da spettatori nella partita che sta giocando, ai quali è concesso persino il lusso di fischiare o tifare. Noi scegliamo un'altra strada, saltati gli spazi della mediazione politica (tra partiti) e istituzionale (il Consiglio comunale), ci accingiamo a fare delle belle invasioni di campo, praticando il conflitto e provando ad utilizzare il palcoscenico veltroniano per dare visibilità alla città di sotto. E non lo faremo per negoziare ma per dire che così non va, e che un centro sinistra così distante dalle fatiche quotidiane di chi vive di stipendi e pensioni comincia a farci paura. Da queste sane invasioni di campo potrà rinvigorire il sentiero della Sinistra, una sinistra in movimento che ritrovi il coraggio e la passione civile di squarciare il velo dello spettacolo e di calcare le scene della rappresentazione veltroniana. Le occasioni non mancheranno, chissà magari a partire dalla notte bianca e dalla festa del cinema potremmo farci carico di rappresentare al meglio un pò di neorealismo in salsa contemporanea. Prima che i telefoni bianchi prendano il sopravvento.

    * deputato Prc-Se e segretario della federazione romana
    Myrddin

  2. #2
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    Non siete al Governo della città con lui?

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Malik Visualizza Messaggio
    Non siete al Governo della città con lui?
    E con questo? Hai letto l'articolo?
    Parla di un mutamento della politica, ma questo non vuol dire che dobbiamo dare la città a fascisti e forza italia ...
    Myrddin

  4. #4
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    [QUOTE=Myrddin-Merlino;6182418]E con questo? Hai letto l'articolo?
    Parla di un mutamento della politica, ma questo non vuol dire che dobbiamo dare la città a fascisti e forza italia ...[/QUOTE]




  5. #5
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    Io ho notato che stanno rifacendo le strade e rimettendo a nuovo la città ma soprattutto, anzi praticamente soltanto i quartieri ricchi.
    Le periferie sono lasciate sempre più a se stesse, pensavo che questo fosse uno strano modo di agire dei sindaci di sinistra visti i precedenti.
    Dici che abbiamo un nuovo mussolini in casa?

  6. #6
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    Prima la fusione DS-Margherita nel PD, poi l'abbandono di Mussi, Angius eccetera, ora la scelta di Veltroni come leader in false primarie nelle quali ai concorrenti validi è negata la possibilità di partecipare, tutte iniziative che mi hanno dato grandissima soddisfazione poichè contribuiscono a fare chiarezza nel panorama politico italiano, distaccando definitivamente certi partiti e personaggi da qualsivoglia riferimento alle sinistre, lasciando finalmente alla vera sinistra il campo libero. In questo modo la gente potrà smettere di chiedersi come mai vota a sinistra e poi puntualmente i governi non fanno nulla di sinistra. Da oggi in poi nessuno potrà più essere ingannato e confuso, e di questa scelta devo dare merito ai vari Fassino, Veltroni, Rutelli ecc... che hanno finalmente deciso di avere il coraggio di presentarsi per quello che sono senza più paraventi. Finalmente gli italiani che alle urne vorranno votare a sinistra non verranno più ingannati e confusi da quella pappardella di simboli socialteodemocristiani.
    ..Perchè i giudici invece di applicare la legge la interpretano

  7. #7
    Hanno assassinato Calipari
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    da destra vengono solo banalita'.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da yurj Visualizza Messaggio
    da destra vengono solo banalita'.
    Cioè che la sinistra radicale sia solo ed unicamente una palla al piede per il Mortadella ?

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Eyes Only Visualizza Messaggio
    Prima la fusione DS-Margherita nel PD, poi l'abbandono di Mussi, Angius eccetera, ora la scelta di Veltroni come leader in false primarie nelle quali ai concorrenti validi è negata la possibilità di partecipare, tutte iniziative che mi hanno dato grandissima soddisfazione poichè contribuiscono a fare chiarezza nel panorama politico italiano, distaccando definitivamente certi partiti e personaggi da qualsivoglia riferimento alle sinistre, lasciando finalmente alla vera sinistra il campo libero. In questo modo la gente potrà smettere di chiedersi come mai vota a sinistra e poi puntualmente i governi non fanno nulla di sinistra. Da oggi in poi nessuno potrà più essere ingannato e confuso, e di questa scelta devo dare merito ai vari Fassino, Veltroni, Rutelli ecc... che hanno finalmente deciso di avere il coraggio di presentarsi per quello che sono senza più paraventi. Finalmente gli italiani che alle urne vorranno votare a sinistra non verranno più ingannati e confusi da quella pappardella di simboli socialteodemocristiani.
    Ho letto con attenzione la tua analisi... è vero che oggi è necessario un profondo chiarimento politico altrettanto vero che i signori che hai sopracitati e che ho messo in evidenza non rappresentano, a mio parere, la "vera sinistra"... quei personaggi ed altri ancora sono politicanti opportunisti di "sinistra mascherata" ... A questo punto mi chiedo qual è davvero la vera "sinistra" ???
    La sinistra vera oggi, tranne pochissimi personaggi sparpagliati ovunque di fatto non esiste più... è un'entità frammentata, poltronara, indecisa e molto confusa...
    Per fare definitivamente chiarezza ... forse ritengo opportuno una buona revisione sulla base di Rifondazione ed uscire subito da questa baraccopoli piena di ex democratici cristiani... solo allora forse... ripeto forse...si può iniziare a parlare di "sinistra vera"...

    B.

  10. #10
    Hanno assassinato Calipari
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    Citazione Originariamente Scritto da paterfamilias Visualizza Messaggio
    e nemmeno il governo del paese...
    certo, così il cerchio si chiude.
    L'articolo lo condivido in pieno e rende bene l'idea...
    Alle prossime elezioni locali (e solo a quelle...) potrei votare a destra. Tanto che cambia...ah sì. Meno extracomunitari ubriachi per strada che pisciano sul monumento alla Patria (quì utilizzato per festeggiare la Liberazione).
    ahaha la destra che fa pulizia, certo

    gli italiani sono proprio stupidi, non c'e' altro da dire.

 

 
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