2009:
Elezioni Europee.
Il PDL è il primo partito, poco sotto il 40%. Segue il PD, inchiodato su un quasi dignitoso 25,5. Nella fascia media, si collocano la Lega Nord, al 9,5%, Di Pietro, sul 7,5 e l'UDC al 6%. Le due liste della sinistra superano entrambe di poco il 4% (sgrat sgrat :sofico: ). Poco sotto l'asticella Autonomia (MPA-La Destra- Partito Pensionati - AdC), male i Radicali all'1%, sotto tutti gli altri.
Elezioni Amministrative.
La presenza di un tonico Spini a Firenze costringe Renzi a uno storico ballottaggio, vinto con un 55% sotto le aspettative. Bologna cade, espugnata da Guazzaloca al ballottaggio. Circa metà delle province e dei Comuni in gioco cade in mano alla Destra, ivi comprese Milano e Napoli.
Referendum Elettorale.
I tre quesiti passano con un quorum risicatissimo, attorno al 52%. La legge diventa quindi una Acerbo-bis. Berlusconi ne approfitta per mettere all'ordine del giorno una riforma della legge elettorale. Si dividono Poli e Partiti : D'Alema, Fini e l'UDC sono per il tedesco, Franceschini e Berlusconi per il maggioritario a vario titolo, la Lega e i Veltroniani per lo Spagnolo.
Il risultato, nonostante le speranze dei piddini di esacerbare le divisioni nella maggioranza, è un doppio turno alla francese che piace un pò a tutti, e passa unopposed.
Congresso del PD.
Con toni vicini alla guerra civile, si va verso il Congresso del PD, che ha perso duramente al Nord verso la Lega, al Sud verso l'UDC, al Centro verso le liste di sinistra, un pò ovunque verso l'IdV. Fra i vari candidati, si impone un blindatissimo Bersani.
Altrove nel mondo politico.
Il sodalizio tra MpA e Destra non regge alla prova delle amministrative siciliane, in cui il partito di Lombardo per spezzare l'accerchiamento pidiellino si allea spesso col PD. Va invece in porto l'annessione dei partiti di Pionati e Fatuzzo.
Nasce il Partito della Nazione di Casini, con dentro Sgarbi, Emanuele Filiberto, De Michelis, Zavetteri e Enrico Letta, che abbandona platealmente il PD. In esso restano invece, con una certa sorpresa, Rutelli e la Binetti.
Sinistra e Libertà sopravvive, più o meno, alle elezioni, e si trasforma in una federazione. Tuttavia, un pezzo corposo dei Verdi, guidato da Mattioli, Bettin e Boato abbandona il Partito e aderisce ai Radicali.
Rifondazione e Comunisti Italiani si fondono nel Partito Comunista-Alleanza Anticapitalista: aderiscono anche Valdo Spini, Cesare Salvi e Sinistra Critica, per la loro strada invece i Consumatori Uniti. Al successivo congresso, Diliberto sconfigge Ferrero, e il concetto di Partito Sociale viene lentamente eliminato dall'agenda politica del Partito, nonostante la resistenza strenua dei ferreriani. Inizia un nascosto riavvicinamento al PD.
Di Pietro toglie il suo nome dal simbolo dell'IdV e la scioglie, in una Costituente di un nuovo Partito "progressista" che chiamerà Italia Libera. Aderiscono società civile girotondante e pezzi del PD in libera uscita.
2010:
Elezioni Regionali.
Ecatombe per la Sinistra, che vince di misura in Marche, Basilicata, Liguria, Puglia, perde il Lazio, il Piemonte, la Calabria, la Campania, conferma saldamente solo Umbria, E-R e Toscana.
Bersani viene accusato di aver estremizzato il Partito, e di comune accordo, si separa un pezzo corposo di area democristiana, guidato da Renzi, Cacciari e Rutelli, e Veltroniana, guidato da Chiamparino, che crea con l'MPA un nuovo contenitore, i Cittadini per le Autonomie.
2013: Nuove elezioni, Berlusconi si ricandida verso un disegno iper-presidenziale. Il doppio turno gli permette, paradossalmente, di ridimensionare sia la Lega che il PdN, rendendoli entrambi partners possibili per governare.
Il rieletto premier viene tuttavia colto da un malore dopo un anno di governo, e si dimette prima di realizzare il suo compiuto schema iperpresidenziale. In mezzo alla lotta di successione tra i suoi "diadochi", ci si accorda sul nome di Mariastella Gelmini come Primo Ministro, e Fini viene eletto Presidente della Repubblica.
...
Alcuni anni dopo, una tornata elettorale.
L'Italia ha leggi draconiane sull'immigrazione, anche se molti dei contenuti più xenofobi tipici dei primi anni '2000 si sono attenuati, al punto che gli immigrati regolari votano alle amministrative. Lampedusa, abbandonata a sè stessa, e prima militarizzata, poi resa anch'essa a Statuto Speciale, è uno Stato nello Stato, così come le vecchie Regioni a Statuto Speciale, quasi autonomi, avendo siglato estensive intese transfrontaliere. Si è realizzato un federalismo alla tedesca un pò ballonzolante, la legge elettorale è tutt'ora il doppio turno maggioritario, con un Semi-Presidenzialismo alla Francese. Le Province sono ancora al loro posto, ma si sono accorpati numerosi piccoli comuni, mentre l'ondata di liberalizzazioni e privatizzazioni si è interrotta col ritorno alla grande dello Stato nell'economia: la Cassa Depositi e Prestiti è divenuta la nuova IRI. L'esercito è stato ricostruito con una infornata di moderni F-35 nel 2010, e ulteriormente aggiornato, impiegandolo con successo in numerose crisi umanitarie. Il quasi default del debito pubblico ha obbligato ad alzare l'età pensionabile di donne e uomini fino a 65 anni, senza distinzioni, e ad affidare una parte non indifferente del sistema sanitario e scolastico a enti parificati. Dal punto di vista del lavoro, l'articolo 18 è ancora al suo posto, anche se le gabbie salariali sono rinate. L'UGL è un grande sindacato, e già si parla di quadruplice. I temi bioetici hanno visto l'approvazione di una legge meno restrittiva sul fine vita (modello Rutelli) e garanzie privatistiche per omosessuali e conviventi.
Il sistema politico è molto cambiato, i suoi perni sono ora:
Partito Popolare Nazionale: principale partito del centrodestra, aderente al PPE. E' guidato da Mara Carfagna, che lo regge con esperienza e con un'astuzia insperata dai suoi numerosi detrattori di un tempo. A lei fa riferimento una vasta area di matrice democristiana e centrista, asse Allam-Casini-Letta, a cui si oppone una minoranza interna più compiutamente conservatrice, a cui fanno riferimento la vecchia volpe Formigoni, e Giorgia Meloni, pupilla del vetusto e popolare Sindaco di Roma Alemanno. E' per mantenere l'attuale livello di controllo dell'immigrazione, e tornare a norme restrittive sul fine vita. Approva l'attuale sistema federale, ma preme per arrivare a un Presidenzialismo all'americana. In economia, è il partito della Confindustria per eccellenza, chiedendo meno tasse per le imprese e maggior libertà contrattuale. Chiede una decisa privatizzazione delle aziende nazionali pressochè in mano alla CDP e l'abolizione dell'istituto provinciale. Per uno stretto controllo sulla magistratura e l'abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale. Atlantista, filorusso, anticinese, tiepidamente europeista.
Alleanza per il Progresso dell'Italia: principale partito del centrosinistra, aderente all'ELDR, al governo alla nascita della Terza Repubblica e nell'ultima legislatura. E' diviso tra una componente più libertarian, guidata da Daniele Capezzone e molto minoritaria, una più liberalsocialista, a cui fanno riferimento gli oramai anziani Renato Brunetta e Giulio Tremonti, e una nazional-liberale, sotto la leadership di Renata Polverini. Insieme, le ultime due aree hanno la maggioranza del partito. In economia, il partito propone il modello sociale della flexicurity senza tuttavia rinunciare all'azione della CDP (nonostante l'opposizione di Della Vedova). Per proseguire nell'opera di "esternalizzazione della scuola", è invece per ristatizzare larga parte del sistema sanitario. In materia migratoria e di sicurezza, è molto rigido, mantenendo invece un garantismo spiccato nella giustizia. Fa della lotta agli sprechi nella P.A. la sua bandiera. Moderato sui diritti civili, propone un fine vita modello Rutelli, permissivismo sulla ricerca scientifica e PACS. In politica estera, è per un "protezionismo liberale", dazi all'esterno ma superBolkenstein all'interno. Euroentusiasta, antirusso, anticinese, Atlantista tiepido.
Cittadini per l'Autonomia: federazione di partiti autonomisti moderati, guidata da Matteo Renzi. Radicato in tutto il Paese, è per uno Stato all'americana, liberista in economia, tiepido nei diritti civili. Per uno stretto controllo dell'immigrazione, garantista sulla Giustizia.
Federazione Democratica: partito conservatore, molto law and order e per forti restrizioni all'immigrazione. Per un federalismo spinto, privatizzazioni radicali, presidenzialismo. Nel settore del lavoro è tuttavia "paternalistica", favorendo un approccio di welfare bilaterale. Fortemente giustizialista, moderate nelle questioni etiche. Aderisce all'AEN, è guidata da Roberto Maroni, anziano Presidente, e dal dinamico segretario Maurizio Zipponi.
Sinistra per la Democrazia: partito progressista aderente al PSE, alterna l'opposizione a governi di junior-partnership coll'API. Contrario all'intervento massiccio della CDP, preferisce affidare le varie mansioni welfaristiche ai Comuni o a Enti Bilaterali. Ha patrocinato la nascita di numerosi enti di mutuo soccorso, e di circuiti economici alternativi. Chiede il reddito di cittadinanza, diritti per le minoranze, libera ricerca scientifica, meno restrizioni all'immigrazione. Europeista, antirusso, non è pregiudizialmente nè contro la Cina nè contro gli USA. Ambientalista e garantista, guidato da un vetusto Nichi Vendola e da Maurizio Martina.
Partito Comunista-Sinistra Anticapitalista: piccolo partito comunista, guidato dal vecchio Diliberto, riprende i temi tradizionali dell'estrema sinistra, ma ha tratti molto più militarizzati, in risposta all'aggressività della polizia. In diverse zone d'Italia, ha "occupato" o "liberato" da gruppi di estrema destra interi quartieri, con azioni anche violente, dove realizza attività sociali tramite una rete di centri antagonisti. E' visto come il partito dell'intervento statale ed è ferocemente euroscettico e giustizialista. Favorevole a più stretti controlli sugli immigrati, per difendere il lavoro italiano, filocinese.
Partito Comunista dei Lavoratori: Ferrando is still around !
Lega del Popolo: partito apertamente eurofobo, xenofobo, nazionalista. In economia, favorevole a uno spiccato intervento statale, per dazi anticinesi, contrario a diritti civili ulteriori, per restrizioni durissime all'immigrazione. Fortemente Giustizialista. Sposa temi della decrescita. Guidato da Flavio Tosi e da Fabrizio Corona.
Sinistra Radicale: stampella dell'API, il suo simbolo è un arcobaleno. Asfittico partito ultrafederalista, ultrambientalista, ultraliberista, ultralibertario per una tassa piatta sul consumo al 20% in modo da "colpire chi più consuma e spreca", e estensivi diritti civili. Atlantista e europeista.