dato che la discussione nel merito è stata intrapresa in unospazio sulle CPR, direi che vale la pena aprire un nuovo contenitore apposito.
Riguardo al diritto d'autore ( meglio di copyright...non è antianglismo da strapazzo , ma semplice recupero del proprio linguaggio esistente) la mia idea è che nel seno del sistema capitalistico esso debba essere presrevato, poichè
1- tale sistema non garantisce alcun reddito di cittadinanza con cui un creatore di forme espressive possa vivere
2- il sistema economcio si basa sullo sfruttamento economico di ogni risorsa esistente, arte inclusa. Porre un freno alla diffusione dell'arte e delle forme espressiva come mercanzia da furto mi sembra legittimo in un sistema del genere.
aggiungo che in un sistema comunista e comunitario, l'arte può essere esercitata o come lavoro ( con annesso stipendio per vivere) nel momento in cui essa viene socialmente riconosciuta come apprezzabile e valida secondo un criterio la cui dinamica è peraltro estremamente complessa.Oppure l'arte può essere esercitata come forma espressiva personale riconsciuta magari da una minoranza della comunità ( persino da un unica persona) e in tal caso l'artista potrebbe sopravvivere o attraverso l'aiuto di chi comprende e apprezza la sua arte o attraverso un reddito di cittadinanza ( quest'ultima ipotesi tipicamente socialdemocratica e assai valida nel capitalismo, mi sembra in realtàè erronea nel comunismo perchè presuppone disfunzionamenti di fondo che non dovrebbero esistere.
Inoltre in una società comunista, il tempo a disposizione per gli uomini oltre il lavoro sociale ( che garantisce il reddito per vivere) sarebbe enorme ( poichè oggi si potrebbe lavorare tutti 4 ore al giorno senza intaccare neanche il livello reale di benessere ...quindi figuriamoci) e l'arte potrebbe essere esercitata da chiunque lo desideri come libera forma espressiva senza alcun bisogno del diritto d'autore legale, ma con la semplice e sempiterna gratificazione personale che l'artista riceve in comunità.