Il leader di Forza Italia contatta i vertici del Carroccio dopo la proposta del Senatur
Riforme, niente accordi con "questa sinistra": "Non c'è spazio, non fa bene all'Italia"
Sciopero fisco, Berlusconi apre alla Lega
Bossi: "10 milioni di lombardi pronti"
Calderoli: "Neanche il capo della Cdl conosce i dettagli del progetto
Non si tratta di evasione, sarà un'operazione articolata"
Silvio Berlusconi
MILANO - Con la Lega c'è sintonia. E' con "questa sinistra" che non è possibile pensare ad alcun tipo di accordo. Ed è per questo che, dopo aver parlato con i vertici del Carroccio dell'ipotesi sciopero fiscale, Silvio Berlusconi chiosa: "C'è grande accordo come sempre, e le decisioni le prenderemo insieme". Il leader di Forza Italia commenta la
proposta lanciata qualche giorno fa da Umberto Bossi (e da lui
già ventilata lo scorso giugno).
Calderoli: "Protesta, non sciopero". Roberto Calderoli, capo delle segreterie nazionali della Lega, cerca di ammorbidire le polemiche e chiarisce cosa intende il Carroccio con la proposta di "sciopero". Un termine, spiega, "
che può essere frainteso, perché noi non chiederemmo mai agli italiani di non pagare le tasse: parlerei piuttosto di protesta, sul modello della 'protesta del tè' attuata dalle colonie inglesi contro la Corona". Niente ammutinamento fiscale, dunque, ma una "protesta nel rispetto delle leggi". E Calderoli mette un freno anche alle dichiarazioni del leader della Cdl: "Contenuti e dettagli del progetto - spiega il senatore leghista - li conoscono pochissime persone, un paio, non di più. E' un progetto a cui stiamo ancora lavorando e fuori dalla Lega non lo conosce nessuno, nemmeno Berlusconi".
E Bossi rilancia. In serata torna sul tema Umberto Bossi, a margine di un comizio a Marina di Ravenna. "
La Lega da sola ha dieci milioni di lombardi, non abbiamo paura, da soli siamo in grado di condizionare. Ci sono milioni di persone che ci credono e ci chiedono di mandare via Prodi. Quello è il modo, se vogliamo mandarlo via. Presto mi sentirò con Berlusconi".
Riforme. Berlusconi, oltre a parlare di fisco e scioperi, affronta anche il tema del bipolarismo. Che il leader della Cdl definisce "una cosa entrata ormai nel costume degli italiani", sottolineando che "quelli che non votano per gli ex democristiani e i comunisti sono tanti, e sono un popolo che vuole che tutti noi rimaniamo uniti nella difesa delle libertà, per concretizzare una alternativa unita a questo governo".
In questa prospettiva, nessuna apertura a trattative con la maggioranza: "Credo che di accordi, con questa sinistra, per eventuali riforme istituzionali non se ne possano prevedere. Non c'è spazio per accordi con la sinistra, perché questo farebbe scarrocciare in avanti la situazione di almeno due anni. E questo non fa il bene dell'Italia".
(
18 agosto 2007)