Roma, 4 mag. (Adnkronos Salute) - Lo spettro dell'influenza suina fa male alla salute, soprattutto psicologica. "La paura, infatti, ci fa ammalare di più". Parola di Paola Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta presidente dell'Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico, mette in guardia gli italiani dagli effetti che possono provocare sulla salute ansia e paura, soprattutto in questo periodo in cui è grande la preoccupazione per l'influenza suina.
"La febbre suina sta divenendo la nostra minaccia incombente, di conseguenza la paura sta invadendo il nostro quotidiano. Questo allarme generalizzato si sta propagando a macchia d'olio viste le telefonate, circa 25 mila, arrivate al numero verde attivato dal Welfare. E i contatti, 111 mila, registrati su Google Maps per monitorare la diffusione nel mondo dei casi probabili ed accertati", afferma la Vinciguerra. "Bisogna imparare a gestire la nostra ansia, che provoca un indebolimento del fisico da vari punti di vista. Oltre tutto un fisico debole non reagisce bene ai vari virus che possono colpirlo".
"Recenti studi - aggiunge la psicoterapeuta, anche direttore dell'Uiap (Unità italiana disturbi da attacchi di panico) - hanno dimostrato che lo stress prolungato nel tempo diventa un'infiammazione cronica che crea vari disturbi". Nel sangue dei soggetti analizzati in queste ricerche si è visto un aumento della proteina C-reattiva, dell'interleuchina-6 e del cortisolo. "Come dire: gli stati emotivi possono agire sul corpo e influenzarne, diminuendola, la sua capacità di difesa", precisa l'esperta
"Il cortisolo viene spesso definito come ormone dello stress - prosegue - perché la sua produzione aumenta in condizioni di stress psico-fisico severo come quelle che stiamo vivendo, crisi economica internazionale, terremoto". Secondo la Vinciguerra "bisognerebbe vivere questo ennesimo momento di allarme con consapevolezza, senza scatenare le angosce persecutorie profonde. Sicuramente è bene seguire le norme comportamentali e d'igiene consigliate dal ministero del Welfare e dall'Organizzazione mondiale della sanità".
"Fondamentale però - aggiunge - è anche imparare a gestire la nostra paura, che non può essere risolta con telefonate al numero verde per sapere, cercando di tranquillizzarci, perché i sintomi che ci sembra di avere non fanno parte di quelli della febbre suina". Inoltre la paura generalizzata "di essere malati - conclude l'esperta - porterebbe a una richiesta indiscriminata di analisi, vaccini e controlli creando gravi disagi pratici ed economici alla struttura sanitaria nazionale e quindi a tutti noi".
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