Forse cambieranno l' intestazione dei moduli già riempiti contro l' ingresso della Turchia nella UE
Forse cambieranno l' intestazione dei moduli già riempiti contro l' ingresso della Turchia nella UE
La lega ha alzato bandiera bianca.
Finalmente ha paura degli indipendentisti.
Gli indipendentisti ed i secessionisti hanno sempre formato negli anni ‘80 il nocciolo durissimo dei movimenti autonomisti.
Poi nel 1991 tutto è stato consegnato nelle mani dell’unico parlamentare che era stato eletto.
Il sistema era in marcia.
Per anni si era ripetuto nelle riunioni e attraverso articoli che, causa i soldi inviati a fondo perduto a roma e al Sud, si sarebbe potuto realizzare un grande consenso nel Nord che non voleva continuare ad essere sfruttato
Poi nel ‘92 la lega ottenne oltre 50 parlamentari, era la volta buona, si poteva usare la cassa di risonanza.
Ma il capo inaspettatamente tergiversava.
Cosa si aspettava a dare fiato alle trombe?.
Invece nel ‘93 la prima mazzata.
La legge elettorale diventava, anche per merito della lega, maggioritaria; conseguentemente il movimento si sarebbe dovuto allearsi, con la perdita sicura di una parte dei suoi votanti.
Ma nel ‘94 si ebbe un grande successo, si pensò che la macchina sarebbe andata avanti.
Invece vi fu la stupidaggine del ribaltone per un qualcosa di non mai ben chiarito.
Nel ‘96 la lega andò da sola ed era la volta che apparvero i famosi manifesti.
“”””Meno tasse,meno roma”””.
I militanti attaccavano con furore quei manifesti.
Pareva che la lega avesse imboccata finalmente la strada che da oltre 10 anni ne era stata stabilita la percorrenza.
Invece era tutto un bluff.
La richiesta di calo delle tasse, in modo circostanziato e determinato non fu più avanzato.
Si comprese, senza ombra di dubbio, che qualcosa non funzionava.
Ma si poteva far nulla.
Chiedere la diminuzione delle tasse a testa bassa non si poteva in quando la credibilità era tutta in mano alla lega.
E lo stato continuava imperterrito a svalutare onde supplire all’aumento costante del costo della vita.
Sembrava tutto perduto.
Ma venne l’euro.
A quel punto non si poteva più svalutare, ed inoltre la conduzione di rapina della forze politica avrebbero determinato un aumento del costo della vita senza esservi un proporzionale, almeno parziale, aumento dei salari e dei redditi fissi.
Si poteva nuovamente parlare di calo di tasse.
Inoltre era logico che la bramosia dei sistemi bancari, dopo aver stabilizzato il prezzo dell’euro in rapporto con il dollaro, avrebbero aumentato il costo del denaro.
E questo avrebbe creato una forza opprimente in seguito agli interessi che diventavano pesanti, ed inoltre essendosi fermato l’aumento del costo delle retribuzioni.
Ed allora gli autonomisti incominciarono a parlare apertamente di calo delle tasse.
Ma le lega sorrideva, sapeva che nessuno aveva la forza di costringerla a seguire quella strada.
Anzi si sentiva talmente sicura da fare operazioni di distruzione sistematica del consenso: come il bingo, i villaggi turistici, le cooperative e la banca.
Finché per un segno del destino un gruppo di giovani, grazie a dio inesperti, si lanciò e portò sulla scheda elettorale, proprio nella provincia dove nacque la lega, il simbolo dell’indipendentismo.
La prima operazione di forza è che non desiderava avere nessun collegamento con la lega.
Infatti dopo un primo momento i giovani tolsero il disegno del sole delle alpi dal simbolo.
Da quel momento la lega ha perso.
Mentre fino allora erano gli indipendentisti che dovevano stare la gioco della lega, adesso era lei che osservava come potesse sorgere qualcosa che poteva entrare in concorrenza.
Inoltre la legge elettorale aveva perso parzialmente il suo carattere di assoluto maggioritario.
Già dal 2002 gli indipendentisti alzarono il tiro sul calo delle tasse.
La proposta, come mezzo elettorale, era stata anche usata da Berlusconi nella propaganda elettorale nel 2001, e ripetuta la battuta nel 2006.
E adesso dopo 15 anni che la lega mena la danza, oggi si è accorta che se desidera evitare una eventuale lievitazione di un altro movimento, occorre scendere a parlare di tasse.
Ossia politicamente dopo aver fatto per molto tempo il bello ed il cattivo tempo, adesso è obbligata a discutere sul territorio delle tasse.
Perché oltre ad essere stata fatta la prova di una lista indipendentista, è giunto anche il momento in cui le tasse incominciano a diventare pesanti , causa il fatto che essendo entrati nell’euro non possiamo più ricorrere alla svalutazione, e per ridimensionare il debito pubblico si doveva ricorrere alla tassazione forzata.
Così in questi giorni la lega ha alzato bandiera bianca e deve accettare a scendere e parlare di tasse.
Questo crea panico, perché fornisce un segnale preciso a tutta la classe politica romana.
Infatti finora la lega aveva fornito la garanzia di poter condurre la situazione del Nord senza parlare dell’argomento importante, ora invece è obbligata dopo 15 anni a parlarne.
Cioè ha mandato il segnale che non può continuare a fare la furba nella sua opera di turlupinamento dei Padani.
La lega viene a parlare dell’arma degli indipendentisti, e parlandone amplifica la propaganda dei medesimi.
Nel frattempo il governo attuale è obbligato a compiere una stretta fiscale feroce attraverso un controllo sistematico e nello stesso tempo rendere difficile l’evasione in quanto non vi saranno più condoni.
Adesso il gioco lo conducono gli indipendentisti.
Pur senza avere mai un partito organizzato.
Senza sovvenzioni occulte o palesi.
Senza giornali o radio,
Senza capi
Solo e sempre sorretti da una grande fede. .
Il processo del pensiero guida della Storia sta andando avanti.
Non sulle gambe degli uomini, ma sulla disperazione dei popoli sfruttati.
La lega deve ritornare sui suoi passi e parlare dell’argomento base propagandistico.
Certamente è troppo tardi per la setta, ed inoltre non potrà addentrarsi troppo nell’argomento, non può spaventare oltre un certo limite i suoi padroni romani.
Strategia e Lega... e via di ossimori!