«È la criminalità organizzata»
La Sicilia va a fuoco. Ma anche la Calabria e il Cilento, ancora a fuoco giovedì mattina.
Incendi dolosi, a quanto sembra, che da martedì gli uomini della Protezione civile tentano di spegnere ostacolati dal forte vento di scirocco. Incendi che hanno causato anche tre vittime e 20 ustionati (di cui 10 gravi) a Patti, in provincia di Messina, dove è stata distrutta dalle fiamme un'azienda di agriturismo: "Il Rifugio del falco" in località Moreri.
Le vittime sono: Concettina Scafidi, impiegata nell'azienda agrituristica, Costantino Cucinotta, dato inizialmente per disperso, e Lucia Natoli, morta al Policlinico di Messina magistrato presso il Tribunale dei minori di Messina. Lucia Natoli era moglie di Matteo Cucinotta, rimasto ferito del quale si stava festeggiando il compleanno nell'agriturismo, e cognata dell'altra vittima, Costantino Cucinotta. Gli inquirenti stanno indagando su una segnalazione giunta al 112 secondo la quale sarebbero state viste due persone scendere da un'auto targata Torino e appiccare il fuoco ai piedi della collina dove si trovava l'agriturismo.
Il fuoco continua a crepitare in cima e due vigili del fuoco del distaccamento di Patti, che lavorano senza sosta da 24 ore, stremati e intossicati dal fumo sono stati ricoverati in ospedale giovedì notte.
A Cefalù, nel Palermitano, il sindaco ha annunciato lo stato di calamità, dopo che i roghi, accesi da martedì, quasi hanno costretto all'evacuazione i personale e i pazienti dell'ospedale. Una quarantina di pazienti sono stati dimessi e alla fine l'evacuazione del nosocomio non c'è stata. Evacuata invece una casa di riposo in contrada Montagnola a Bagheria, sempre nel Palermitano.
Diverse centinaia di turisti e residenti - forse addirittura 1.400 persone in totale - sono stati fatti evacuare in via precauzionale anche dalle località del Cilento, in Puglia, altra regione assediata dalle fiamme. Alcuni villeggianti, domato l'incendio, hanno potuto far ritorno nelle località di vacanza.
Il vento di scirocco, e i molti roghi sia in Sicilia che in Puglia, in Campania e Calabria, stanno dando filo da torcere agli uomini e ai mezzi della Protezione civile massicciamente impegnati nello spengimento di oltre 200 fronti di fuoco. Tanto che il ministro della Difesa Arturo Parisi in serata, mercoledì, ha dato disposizioni per l'impiego delle dotazioni di mezzi e uomini dell'esercito.
«Abbiamo cercato di fronteggiate la situazione - ha spiegato Guido Bertolaso - con il massimo impegno, impiegando tutta la flotta aerea dello Stato, dall'alba al tramonto». Ma le avverse condizioni climatiche e la vastità e diffusione dei roghi ha creato una situazione difficilmente controllabile.
Il sindaco di Cefalù Giuseppe Guercio ha lamentato un ritardo negli interventi per contrastare l'espandersi delle fiamme, non sufficientemente contrastate da martedì.
Impossibile al momento una stima dei danni e delle aree devastati. Tutti gli uomini di forestale e vigili del fuoco sono impegnati da terra a fronteggiare fiamme che sono sospinte dal vento e appiccate di continuo dagli incendiari.
«Siamo sgomenti di fronte alle due vittime a Patti ed alla devastazione del territorio. Occorre che sia fatta piena luce sull'inferno che si è scatenato oggi fra Messina e Cefalù. Lo Stato deve reagire con forza ed ogni amministrazione locale deve fare il proprio dovere, adottando con urgenza i provvedimenti necessari. L'attacco odierno al territorio ha i connotati di una vera e propria strategia di distruzione», sostiene Salvatore Granata, segretario regionale di Legambiente Sicilia.
Per il segretario della Commissione bicamerale antimafia, Tommaso Pellegrino «è necessario un impegno a livello nazionale per scongiurare quella che rischia di essere una vera e propria catastrofe per il Salernitano e per la Campania». Pellegrino parla tanto degli incendi quanto dell'abusivismo e dice «è evidente il coinvolgimento della malavita anche nel Salernitano». «Abusivismo e incendi stanno distruggendo il nostro patrimonio naturale che è una risorsa insostituibile per l'economia e lo sviluppo del nostro territorio - sottolinea ancora Pellegrino- Agli inizi di agosto a subire gli incendi è stata soprattutto la provincia di Napoli dove è chiara l'influenza della camorra che ha interesse a gestire le emergenze, oggi sta bruciando il Cilento, qualche giorno fa abbiamo pianto una vita vittima dell'abusivismo edilizio nonostante i tanti sequestri fatti dalle forze dell'ordine».