Firme regolarmente registrate in calce alla lista provinciale del Pdl a Genova sono state clonate e riprodotte pari pari per favorire la presentazione di altre liste alleate nella coalizione di Sandro Biasotti, tra cui sicuramente la lista del Nuovo Psi. Queste circostanze sono state verificate direttamente dal “Secolo XIX” e hanno trovato conferma nelle dichiarazioni di almeno quattro persone. Proprio la lista genovese del Nuovo Psi, già respinta dalla commissione elettorale, ha riportato ieri davanti al Tar la prima vittoria in tutta Italia dovuta al decreto governativo del 5 marzo: i giudici hanno riammesso il simbolo alla competizione del 28-29 marzo anche se il numero di firme (nonostante la “clonazione” dei nomi) era risultato insufficiente. Un esempio del trucco è quello relativo al signor Giovanni Summa, consigliere comunale del Pdl di Busalla: conferma di aver firmato per il Pdl, ma si dice «costernato» di apprendere che il suo nome risulti anche in calce all’altra lista. Ma l’uomo che può saperne di più è sicuramente Antonio Vaccarezza, vicecapogruppo Pdl in Provincia a Genova, che ha dichiarato «vere al di là di ogni dubbio» le firme in favore del Nuovo Psi.
La “difesa” di Antonio Vaccarezza, vice capogruppo del Pdl in consiglio provinciale a Genova, che ha autenticato le firme per il Nuovo Psi: clicca e ascolta l’intervista di Marco Menduni.
Biasotti: «Sono sereno»
«È chiaro che abbiamo avuto un danno dalla vicenda delle liste ma ora scatta la controffensiva». Così il candidato del Pdl alla presidenza della Regione Liguria, Sandro Biasotti, ha commentato la vicenda delle liste del Pdl a Roma e Milano e del decreto del Governo. «Sono d’accordo con Berlusconi, in questi casi la sostanza è più importante della forma - ha aggiunto Biasotti -, non è possibile tenere fuori dalle elezioni un partito importante come il Pdl».
Riguardo all’inchiesta della Procura di Genova sulle presunte firme false del Nuovo Psi che appoggia Biasotti, il candidato del centrodestra ha detto: «le firme che ho raccolto io sono tutte valide, sono andato per strada a raccoglierle, ho battuto tanti marciapiede al freddo e sotto la pioggia. Poi i partiti alleati, dai pensionati al Nuovo Psi, mi hanno chiesto di aiutarli nella loro raccolta e sono andato anche ai loro banchetti per indurre gli elettori a firmare. Naturalmente non ho potuto verificare la validità delle firme, non è il mio compito. Sono tranquillo e sereno».
Biasotti ha quindi lanciato sospetti sulle raccolte degli altri partiti: «mi chiedo come sia stato possibile per l’altro schieramento raccogliere 1300 firme in pochi giorni alla Spezia. Ho girato tanto anche là e non ho visto i banchetti dei miei avversari».
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