cosa scrive il sito libero,it
Ufficialmente Silvio Berlusconi si è trincerato dietro un "Non dico nulla", poi ribadito: "Ho detto che non dico nulla, non ho seguito la vicenda". In realtà, però, il Cavaliere era stato avvertito già la sera di venerdì da Umberto Bossi dell'ennesima "sparata" sulle tasse. Il Senatùr, durante una lunga telefonata, lo aveva avvisato che avrebbe nuovamente alzato i toni. Forse l'ex premier non si aspettava che il suo alleato più fedele rispolverasse i toni da guerra civile, parlando addirittura di "fucili". Però la strategia tra Silvio e Umberto è concordata, quasi studiata a tavolino. Il secondo step dopo il lancio della protesta fiscale (e non sciopero). Insomma, il solito schema dell'asse del Nord (Lega - Forza Italia, anche se sarebbe più corretto dire Senatùr - Cavaliere). Bossi tiene alta la polemica sulle tasse, conquistando le prime pagine dei giornali, provocando l'intervento di Napolitano e scatenando le ire dell'Udc (oltre all'imbarazzo di An e agli strali dell'Unione).
Sull'altro fronte il leader degli azzurri si chiama formalmente fuori, senza attaccare il segretario del Carroccio ma senza neanche sposare in pieno la sua linea. In questo modo il numero uno padano riscopre l'amore e il feeling con la sua base, quella dei duri e puri. Mentre Berlusconi può cavalcare il tema della pressione fiscale su basi più moderate, facendo quasi da pompiere rispetto alle dichiarazioni bellicose del Senatùr, ma con l'obiettivo di utilizzare l'argomento più sentito dagli italiani (stando almeno ai sondaggi) per provocare la caduta del governo Prodi in autunno e mettere così fuori dalla porta i centristi di Casini e Cesa.
,,,si telefonano prima:: allora umberto tu pensa ai tuoi militonti,,,falli eccitare io mi occupo dei moderati e faccio finta che non mi hai chiamato,,,poi cosi andiamo sui giornali e casini s''incazza
tutto lo show per modiche 20mila euro al mese,,,,grazie abbozzi!!!