Appena ho letto l'ottimo post di Aymeric ero sicuro che qualcuno si sarebbe aggrappato al solito "complotto massonico" pur di negare l'evidenza sotto gli occhi di tutti.
Appena ho letto l'ottimo post di Aymeric ero sicuro che qualcuno si sarebbe aggrappato al solito "complotto massonico" pur di negare l'evidenza sotto gli occhi di tutti.
Abitiamo tutti in Italia, dal punto di vista geografico, perché appunto il nome Italia ha solo questa valenza.
Non ha infatti nessun significato dal punto di vista etnico.
Siamo nella stessa situazione di chi abita nei Balcani.
La loro terra geograficamente si chiama così, ma non esiste naturalmente un popolo balcanico come non esiste quello italiano, perché balcanico come italiano non significa niente, essendoci etnicamente serbi, bosniaci, montenegrini, albanesi...
Comunque sono d'accordo con chi giustamente dice che a dare forma, e che forma, al concetto di italiano sono stati i terroni sparsi nel mondo intero, rendendolo inservibile, quindi se lo tengano.
Quando verrà il momento tanto atteso della fine di questo stato bisognerà scegliersi un altro nome.
E' un'opinione puramente personale ma anche Padania ormai è completamente compromesso da Bossi e la sua Lega. Agli occhi e alle orecchie dei non attivisti, Padania evoca solo beceri leghisti e politici di bassa, bassissima Lega! Tra parentesi, la dizione corretta del territorio non è Padània bensì Pàdania.
Anche ammesso che il nome Padania sia forzato, e lo è certamente molto più di "Gallia cisalpina", la denominazione più corretta, ciò non toglie che le differenze tra Alta Italia e Bassa Italia siano sostanziali. Il problema è fare i conti con la realtà: il Nord si sente italiano, è vero, ma non considera culturalmente 'italiano' il sud. Gran parte dei problemi del padanismo nascono da qui, da un equivoco nominalista.
Si può discutere se parlare di Alta Italia sia corretto, se cioè l'Italia geograficamente intesa - fatti bene i conti - non termini con la linea Gotica. Si può affermare che liguri, celti, veneti e longobardi non erano popoli ITALICI.
Ma bisogna fare i conti con le consuetudini popolari e l'immaginario dei 'padani', indotto o meno che sia. Ricordo che uno dei primi cori leghisti - parliamo degli anni 80 - era: da Roma in giù l'Italia non c'è più. Da Roma in giù, non da Roma in su.
A me sinceramente interessa la sostanza dei problemi, non la forma. Se è più facile 'svegliare' le persone usando una simbologia per loro più masticabile è giusto riporre in un cassetto il lavoro, comunque onesto dal punto di vista intellettuale, svolto in questi anni.
Mi spingo anche più in là: se la grande maggioranza dei 'padani' è ormai assuefatti alla lingua italiana, è inutile investire troppe energie per assegnare valore politico agli idiomi del Nord. Consideriamoli come patrimonio culturale da difendere e stop.
Di certo è inutile andare a sbattere la testa contro il muro come le mosche e giocare partite troppo difficili per gli scarsi mezzi a disposizione e lo scarso prestigio di cui il padanismo gode grazie alla Lega.
Alta Italia e civiltà comunale: per quanto mi riguarda gli assi portanti del futuro potrebbero essere questi.
Complimenti per il bel ragionamento... Seguendo la tua logica, la Lombardia dovrebbe essere definita contemporaneamente territorio spagnolo, francese, tedesco ed austriaco, visto che a più riprese la mia terra è stata assoggettata a questo od a quell'invasore. Invasori, appunto, nè più nè meno come i sabbojardi che hanno poi portato a questo malsano staterello chiamato "italia".
Lo credo anche io, ma come fare?
A parte il fatto pero, che la scelta di dx della lega e' dovuta mnolto alla presenza del bipolarismo in italia. Sto sostema parlamentare penalizza i partiti di centro, come lo era la lega anni fa, costringendoli a scegliere un fronte, e a perdere per questo una parte degli elettori.
la lega dovrebbe puntare contro il bipolarismo? ci guadagnerebbe o ci perderebbe?
Infine, il discorso sul nome l'avevo tirato fuori, perche' parlando con gente del sud, mi facevano osservare come l'idea di padania non ha basi storiche valuide, non e' come per l'irlanda, che era indippendente, o per altre nazioni che aspirano all'indippendenza. Il veneto lo avrebbe, ma che dovremmo fare come veneti in sto sistema democratico? o ci ribelliamo e mettiam le bombe, o cerchiamo un forte consenso per la nostra indippendenza.
Per questo condivcido il fatto che dovrebbe esserci un partito di centro, che sia meno schiertato su certi temi ma che puntasse sopratutto su liberta dei popoli e simili. magari la lega potrebbe continuare ad esistere come partito di destra, ma dentro una coalizione intergovernativa, cioè anche mantenendo il sistema bipolare, essere alleata comunque coi partiti di sinistra che acettano l'idea di autonomia. Pensiamo ai partiti di stampo cattolico, ce ne sono a destra ed a sinistra. Hanno nomi diversi e idee per altre cose un po diverse, pero per il succo cattolico la pensano uguale. Questi partiti votano assieme quando si tratta di leggi o altro di importanza religiosa. Per me dovrebbe esserci una lega di sinistra, o schierata col centro sinistra, che non si limita a considerare solo il nord, ma che prenda anche il sud, e cerchi fra tutti un pensiero di autonomia, senza per questo essere un movimento filocattolico.
In Veneto il consiglio comunale si è già espresso in maniera favorevole all'autonomia, ora manca la consultazione dei cittadini visto che a Roma la modifica dell'.art 116 non viene nemmeno discusso
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