Scusate ma c'è un errore di prospettiva. Il caso della signorina è sicuramente il caso di chi ha fatto il passo più lungo della gamba cercando un appartamento pregiato invece di accontentarsi di qualcosa di meno, ma resta il fatto che il mercato immobiliare è cresciuto in modo poco equilibrato. Il fatto che negli anni '60 il costo di un immobile, non di pregio, fosse alla portata di un reddito medio, mentre oggi non lo sia è un problema di carattere sociale, perché la disponibilità di una abitazione è uno dei fattori che permette di costruire una famiglia e in ultima analisi ha impatto sulle condizioni di vita generali. Fu a suo tempo uno dei fattori del miglioramento delle condizioni di vita della maggior parte degli italiani.
La signorina dell'esempio ha probabilmente un reddito netto di almeno 2000 euro al mese (altrimenti come faceva a pagarne 1000 di mutuo o affitto) quindi è un reddito discreto. Ma oggi è più facile ed economico comprare un appartamento a Parigi, nel Marais, che in una zona semicentrale di Roma. Conosco chi lo ha fatto rinunciando ad una seconda casa per le vacanze in Italia per risparmiare!
Evidentemente il mercato italiano è distorto da fattori come quelli che ho elencato prima, perché dubito che altrimenti sia più facile comprare un appartamento appena ristrutturato con finiture di pregio, e con tutti i servizi già installati, compresi TV satellitare e fast internet, in una zona alla moda di Parigi, piuttosto che in certi squallidi palazzi a 2 km dal centro di Milano.