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  1. #1
    MazingaZ
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    Predefinito Corea Del Nord. Giustiziato Per Traffico Di Alberi-slogan

    COREA DEL NORD. GIUSTIZIATO PER TRAFFICO DI ALBERI-SLOGAN



    23 luglio 2007: un funzionario nord-coreano è stato fucilato in pubblico per aver trafficato in Cina opere in legno, inclusi preziosi “alberi degli slogan”.
    L’agenzia sud-coreana Yonhap rende noto il nome del giustiziato, Oh Mun-Hyok, alla cui esecuzione, avvenuta a Yonsa nella provincia settentrionale di North Hamkyong, hanno forzatamente assistito autorità locali e funzionari operanti nel settore del commercio.
    Gli “alberi degli slogan” sarebbero stati realizzati negli anni ’20 e ’30 dal venerato leader Kim Il-Sung, che avrebbe intagliato su alberi slogan anti-giapponesi. Sarebbero più di 1.000 le opere di questo tipo diffuse in tutto il paese, sebbene nella Corea del Sud siano molti gli scettici riguardo le loro origini. (Fontis: Gulf Times, 06/08/2007)

  2. #2
    MazingaZ
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    IRAN. CONTRARIO A PENA MORTE, GIORNALISTA CONDANNATO A 3 ANNI DI CARCERE



    31 luglio 2007: il noto intellettuale, scrittore e giornalista Emadeddin Baghi, è stato condannato in Iran a tre anni di carcere con la condizionale, con l’accusa di aver "incitato l'opinione pubblica alla ribellione contro lo Stato". Una delle prove a suo carico è una intervista nella quale Baghi critica la condanna a morte di alcuni iraniani di etnia araba.
    Insieme a lui, sono state condannate rispettivamente a tre e cinque anni di carcere, sempre con la condizionale, anche sua moglie e sua figlia. Giornaliste anche loro, sono accusate di "collaborazione con il nemico" per aver partecipato a un seminario sui diritti umani organizzato da una fondazione americana a Dubai. Direttore dell'Associazione per la difesa dei diritti dei detenuti, Baghi era già stato condannato nel 2000 a tre anni di carcere, due dei quali condonati, per la pubblicazione di un articolo in cui si esprimeva contro la pena di morte. (Fonti: Aki, 31/07/2007)

  3. #3
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    Medioevo prossimo venturo

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da MazingaZ Visualizza Messaggio
    COREA DEL NORD. GIUSTIZIATO PER TRAFFICO DI ALBERI-SLOGAN



    23 luglio 2007: un funzionario nord-coreano è stato fucilato in pubblico per aver trafficato in Cina opere in legno, inclusi preziosi “alberi degli slogan”.
    L’agenzia sud-coreana Yonhap rende noto il nome del giustiziato, Oh Mun-Hyok, alla cui esecuzione, avvenuta a Yonsa nella provincia settentrionale di North Hamkyong, hanno forzatamente assistito autorità locali e funzionari operanti nel settore del commercio.
    Gli “alberi degli slogan” sarebbero stati realizzati negli anni ’20 e ’30 dal venerato leader Kim Il-Sung, che avrebbe intagliato su alberi slogan anti-giapponesi. Sarebbero più di 1.000 le opere di questo tipo diffuse in tutto il paese, sebbene nella Corea del Sud siano molti gli scettici riguardo le loro origini. (Fontis: Gulf Times, 06/08/2007)

    In Italia e in tutto l'occidente invece si è assitito per decenni INERMI come VERMI allo stupro di bambini e donne del sudest asiatico da parte dei ricconi ciccioni di pelle bianca. Il crimine di extraterritorialità immesso per merito di associazioni che VERAMENTE si battono per un mondo pulito (a differenza di altre) funziona in un caso su 1000 e poco è stato fatto per questo crimine che andrebbe punito con la pena capitale. Questa degli alberi è la solita propaganda occidentale, come dire il bue che da del cornuto all'asino.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da shuren Visualizza Messaggio
    In Italia e in tutto l'occidente invece si è assitito per decenni INERMI come VERMI allo stupro di bambini e donne del sudest asiatico da parte dei ricconi ciccioni di pelle bianca. Il crimine di extraterritorialità immesso per merito di associazioni che VERAMENTE si battono per un mondo pulito (a differenza di altre) funziona in un caso su 1000 e poco è stato fatto per questo crimine che andrebbe punito con la pena capitale. Questa degli alberi è la solita propaganda occidentale, come dire il bue che da del cornuto all'asino.
    Ti riferisci al turismo sessuale ed ai pedofili? in questo caso hai ragione, è vergognoso..

  6. #6
    Hanno assassinato Calipari
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    L'Iran è quello che ci aspetta se vince Casini e Binetti.

  7. #7
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    Negli ultimi 100 anni l’America ha mandato al patibolo almeno 23 persone che non avevano commesso il delitto di cui erano accusate
    Il Texas prepara il boia per Kenneth Foster
    Sarà giustiziato oggi il nero che non ha mai ucciso: aiutò solo l’omicida




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    NEW YORK — In comune, oltre al colore della pelle, l’infanzia poverissima nei ghetti e genitori assenti, hanno la rassegnazione di chi è entrato troppo giovane dentro il «system»: il sistema carcerario Usa, una strada senza ritorno per chi ne varca la porta anche solo per un furto di i-Pod. Nessuno di loro si è potuto permettere i costosi Perry Mason che hanno portato all’assoluzione di presunti killer miliardari come O.J. Simpson, Robert Durst e Robert Blake. Sono tanti i detenuti giustiziati in America senza mai avere commesso un crimine. Stanotte tocca a Kenneth Foster, i l 3 0 e n n e afro-americano al centro di una mobilitazione internazionale perché finito nel braccio della morte per aver aiutato a fuggire un amico che aveva commesso un assassinio. Foster è vittima di una legge iniqua: la «law of parties» o legge delle bande, secondo cui un individuo è «responsabile di un crimine commesso da altri qualora egli abbia agito con l’intenzione di promuovere o assistere al compimento di tale crimine».
    Foster sarà legalmente messo al patibolo anche se non ha mai ucciso una mosca. Non è il solo. Uno studio dell’Università di Stanford ha individuato ben 23 casi negli ultimi 100 anni di individui messi a morte nonostante «prove incontrovertibili della loro innocenza». Almeno 123 persone sono state esonerate dal capestro dal 1976 (anno in cui l’America l’ha ufficialmente reintrodotto), di cui 22 solo in Florida. Negli ultimi due anni tre grandi quotidiani Usa — Chicago Tribune, Houston Chronicle e St. Louis Post-Dispatch — hanno condotto inchieste indipendenti da cui è emerso come gli Stati, soprattutto il Texas, abbiano ucciso almeno una decina di innocenti. Uno dei casi che più ha indignato le coscienze riguarda Ruben Cantu. Un teenager ispanico con la sola licenza di scuola media, cresciuto nel violento ghetto di San Antonio e arrestato nell’85, a soli 17 anni, con l’accusa di aver ucciso un bottegaio durante un furto. «Quell’uomo è innocente » ha testimoniato al Chronicle Juan Moreno, un emigrante illegale rimasto ferito durante la rapina, che durante il processo testimoniò contro Cantu. «Fui costretto con la forza e le minacce dalla polizia—aggiunge —. Che voleva vendicarsi contro Cantu, per aver fatto a botte con uno dei loro agenti alcuni anni prima ». «Abbiamo ucciso un innocente » afferma Miriam Ward, il capo dei giurati che lo spedirono al patibolo, «ce l’abbiamo tutti sulla coscienza».
    Un altro famigerato caso riguarda Carlos de Luna, un muratore ispanico giustiziato nell’89 con l’accusa di aver fatto fuori la commessa Wanda Lopez nel 1983, sempre per furto. Ma una montagna di prove dissotterrate dai reporter Maurice Possley e Steve Mills incastra un altro uomo: Carlos Hernandez, detenuto texano che per anni si è vantato del misfatto con i compagni di cella, prima di morire di cirrosi epatica in prigione. «De Luna è morto per il crimine commesso da Hernandez? » si sono chiesti i tg del prime time. A sollevare un’analoga domanda sono i casi di Larry Griffin, in Missouri e Joseph O’Dell in Virginia. Anche Griffin, un giovane emarginato nero di St. Louis, giustiziato nel 95 per l’omicidio dello spacciatore Quintin Moss, era innocente. O almeno così ha stabilito un’indagine svolta dagli avvocati del gruppo afro-americano Naacp. Un uomo che stava acquistando la droga da Moss quando fu ucciso — e che non fu mai ascoltato al processo — ha rivelato alla Naacp che Griffin «non era neppure lì quel giorno».
    E così anche il primo poliziotto accorso sul luogo del crimine, la cui deposizione sparì misteriosamente dagli atti processuali. Anche Joseph O’Dell aveva in tasca una carta vincente: il test del Dna, che lo avrebbe dovuto far uscire dal carcere dove è stato giustiziato nel 1997. Ma lo Stato della Virginia si rifiutò di ammettere quell’inoppugnabile prova, «perché tardiva» e anche la Corte suprema di Washington si rifiutò di riesaminare il suo caso nonostante l’appassionata crociata per salvarlo dell' Italia. Che più tardi si mobilitò, senza risultato, per l’indiano d’America Scotty Moore e l’italo- americano Derek Rocco Barnabei. A nulla sono servite le mobilitazioni di star come Tim Robbins, Susan Sarandon e Bianca Jagger. Quest’ultima ha assistito all’esecuzione di Gary Graham, il giovanissimo nero giustiziato nel 2000, oggi incluso nelle liste degli «innocent and executed» pubblicate dalla Death Penalty Information Center di Washington.
    Molti, anche qui in America, si chiedono perché un Paese civile come gli Usa continui a macchiarsi le mani col sangue di così tanti innocenti. «La pena capitale è un’arma politica utilizzata da giudici, procuratori e governatori a caccia di consensi» spiega un portavoce della National Coalition to Abolish the Death Penalty «per essere eletti, devono dimostrare di essere implacabili verso il crimine ». Ma i motivi sono anche altri: «La polizia americana ha l’abitudine di estorcere le confessioni con la forza, per chiudere rapidamente un caso, spesso offrendo uno sconto della pena a detenuti "disposti a collaborare"». E di certo non aiuta il fatto che durante la scelta delle giurie popolari chiunque sia contrario alla pena capitale venga automaticamente escluso.


    Alessandra Farkas



    30 agosto 2007

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/E..._il_boia.shtml

    le ingiustizie nel mondo sono tante

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Leader Maximo Visualizza Messaggio
    Negli ultimi 100 anni l’America ha mandato al patibolo almeno 23 persone che non avevano commesso il delitto di cui erano accusate
    Il Texas prepara il boia per Kenneth Foster
    Sarà giustiziato oggi il nero che non ha mai ucciso: aiutò solo l’omicida
    e che mi dici della pena di morte a Cuba?
    là i tribunali sono infallibili?

  9. #9
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    Beh io capisco, il Venezuela, posso anche capire il fascino di Cuba e di Castro ma la Corea del Nord, dio mio no eh.

  10. #10
    Guardia Rossa
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    Citazione Originariamente Scritto da IlikeUSA Visualizza Messaggio
    e che mi dici della pena di morte a Cuba?
    là i tribunali sono infallibili?
    prima di parlare informati sul numero delle esecuzioni a Cuba e rapportale a quelle degli USA (ovviamente tenendo conto della differenza di popolazione)


 

 
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