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Discussione: La concussione

  1. #1
    brescianofobo
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    Predefinito La concussione

    La concussione (dal latino concussio,-onis, derivato da concussus, participio passato di concutere, estorcere) è il più grave dei reati contro la pubblica amministrazione. È un reato proprio in quanto può essere commesso dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di pubblico servizio. La condotta incriminata consiste nel farsi dare o nel farsi promettere denaro o un altro vantaggio anche non patrimoniale abusando della propria posizione. Tale condotta può esplicarsi in due differenti modalità: costrizione e induzione.
    • La costrizione è intesa nel senso di coazione psichica relativa, cioè essa implica la prospettazione di un male ingiusto alla vittima, la quale rimane tuttavia libera di aderire alla richiesta o di subire (eventualmente) il male minacciato.
    • L'induzione invece si realizza mediante comportamenti di sopraffazione del privato non direttamente riconducibili alla violenza psichica relativa (allusioni, silenzi, metafore) idonee a influire sul processo motivazionale del privato creando uno stato di soggezione psicologica. In questo contesto, la giurisprudenza negli ultimi anni ha creato la figura di "concussione ambientale" che si ravvisa qualora il privato è indotto a compiere l'azione, più che da un comprovato comportamento induttivo del soggetto pubblico, dalla convinzione di doversi adeguare a una prassi consolidata, cioè la convinzione che quella dazione o promessa costituiscano i soli strumenti per ottenere un concreto agire degli organi amministrativi.
    La concussione rientra certamente tra i reati di cooperazione con la vittima in quanto il comportamento della vittima è determinante ai fini della configurabilità della fattispecie, infatti qualora non avvenisse la dazione o la promessa il reato non si configurerebbe.

    Elemento soggettivo

    Il dolo è generico e consiste nella coscienza e volontà di compiere il reato. Il reato non è configurabile per colpa.

    Tentativo

    Il tentativo si configura qualora il soggetto pubblico compia atti diretti a costringere o indurre taluno a dare o promettere, ma effettivamente non seguano la dazione o la promessa.

    L'evoluzione del soggetto passivo dal Codice Rocco ai giorni nostri

    Il soggetto passivo secondo l'impostazione originaria del Codice Rocco era la pubblica amministrazione; oggi invece, alla luce dei valori costituzionali che pongono l'accento sulla centralità della persona nel sistema giuridico, il soggetto passivo è il concusso

    Concussione e corruzione ambientale

    La corruzione ambientale è quel fenomeno per il quale una persona sia convinta che determinati comportamenti, quali, la prestazione dell'indebito, siano dovuti da ormai una consolidata prassi popolare utilizzata da tutti e per questo anche se non lecita, "normale"; chiaro che, perché si configuri il reato c'è sempre bisogno che il privato venga indotto da un comportamento del pubblico agente.

    L'articolo 317 del codice penale

    Nella legislazione italiana, il reato è disciplinato dall'articolo 317 del codice penale il quale recita: "Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità e dei suoi poteri costringe o induce taluno a dare o promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni".

    L'abuso delle qualità e l'abuso dei poteri.

    Il pubblico agente "abusa" della propria qualità quando non si limita a dichiararne il possesso, o al limite, a farne sfoggio, ma, per il contesto, l'occasione, le modalità in cui viene fatta valere, essa appare priva di altra giustificazione che non sia quella di far sorgere nel soggetto passivo "rappresentazioni induttive o costrittive di prestazioni non dovute", deve cioè assumere efficacia psicologicamente motivante. L'abuso dei poteri avviene nel momento in cui l'agente li esercita fuori dai casi o al di là dei limiti, stabiliti dalla legge: quando non dovrebbero ovvero non esercitati quando dovrebbero oppure esercitati in modo diverso da come dovrebbero.

    Concussione - Wikipedia
    lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI

  2. #2
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    Predefinito Rif: La concussione

    Subito un Lodo ConcussCoso.


    m
    "GUARIREMO ANCHE IL CANCRO!" (Silvio Berlusconi - 20 marzo 2010 Piazza del Popolo, Roma) repapelle:

  3. #3
    Si legge NUAR!!
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    Predefinito Rif: La concussione

    cosa aspettano ad ammanettarlo e a buttarlo in carcere?
    forza, coraggio, non c'è tempo da perdere
    l'italiano ha un tale culto per la furbizia che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno.

    jesus died for somebody's sins but not mine

  4. #4
    brescianofobo
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    Predefinito Rif: La concussione

    nel nostro codice penale manca purtroppo il reato di concussione aggravata, che sui dovrebbe applicare esclusivamente nei confronti dei componenti del governo.
    Ultima modifica di brunik; 13-03-10 alle 14:08
    lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI

  5. #5
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    Predefinito Rif: La concussione

    Citazione Originariamente Scritto da brunik Visualizza Messaggio
    nel nostro codice penale manca purtroppo il reato di concussione aggravata, che sui dovrebbe applicare esclusivamente nei confronti dei componenti del governo.
    Aggravata e continuata....... hefico: :gluglu:

  6. #6
    brescianofobo
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    Predefinito Rif: La concussione

    verbali. Il Cavaliere all'Agcom dopo Scalfari e Mauro dalla Dandini
    Innocenzi si sfoga con Gorla, del cda Rai: "Il capo è incazzatissimo"
    "Basta con i giornalisti nemici
    non li voglio più vedere in tv"

    Nei faldoni 110 telefonate utili ai fini dell'indagine: in 18 parla Berlusconidal nostro inviato FRANCESCO VIVIANO



    Giancarlo Innocenzi



    TRANI - Novembre del 2009. Qualche giorno prima, il 27 ottobre, il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, è stato ospite di Serena Dandini nella sua trasmissione Parla con me. Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, non ha visto la trasmissione. Ma un suo collaboratore gli ha raccontato che Mauro, così come qualche giorno prima aveva fatto il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, non avevano lesinato critiche nei suoi confronti. Berlusconi è su tutte le furie. È arrabbiatissimo. E, come sempre quando non gli piace cosa passa la Rai, chiama il commissario dell'Agcom, Giancarlo Innocenzi. I toni non sono esattamente garbati: il Presidente del consiglio parla al responsabile dell'Autorità garante come fosse un suo dipendente. Gli dice di non avere "dignità", gli consiglia "di dimettersi" se non è in grado di svolgere il lavoro per il quale viene pagato. Lo accusa di non riuscire a "difenderlo" abbastanza, come invece dovrebbe fare. Anche perché - gli ricorda il premier - è stato lui ad averlo "messo in quel posto!". Berlusconi è furibondo, Innocenzi prova inutilmente a parlare, a difendersi: "Ma insomma: prima Ezio Mauro. Poi Eugenio Scalfari. Ma dove siamo? Mi attaccano, parlano male di me dai canali della televisione pubblica. Ma ti pare una cosa possibile? Come si può fare per far intervenire l'Agcom su una vicenda come questa?" e giù altri giudizi sulla inadeguatezza al ruolo che ricopre del commissario di Agcom.
    Innocenzi tenta di giustificarsi in tutte le maniera, sostiene che può fare molto poco, giura al presidente del consiglio di non aver potuto "bloccare" quella trasmissione perché è troppo complesso, troppo difficile.


    Berlusconi però insiste, è un martello pneumatico. Il premier ha dichiarato guerra ai giornalisti "nemici" e fa capire di non volerli vedere in tivù. Alla fine lo stesso Innocenzi è costretto ad ammettere: "Hai ragione, ci vuole almeno un contraddittorio... ", come volesse stravolgere il format di una trasmissione di successo qual è quella della Dandini. La Procura vuole ora capire se a questa telefonata ci sia stato poi un seguito, se Innocenzi abbia in qualche modo intimorito gli autori della trasmissione di Rai 3. Per questo, probabilmente, nei prossimi giorni sarà interrogata la conduttrice o comunque qualche responsabile del programma. Mentre la conversazione è stata inserita tra quelle che la procura di Trani sostiene possano essere penalmente rilevanti. Sono un centinaio all'incirca, in 18 delle quali parlerebbe direttamente il presidente del consiglio, Berlusconi. In 13 occasioni il premier è a colloquio con Innocenzi, in 5 invece parla con il direttore del Tg1, Augusto Minzolini. Anzi il "direttorissimo" come lo chiama Berlusconi per telefono.

    Come testimonia la telefonata sulla presenza del direttore e del fondatore di Repubblica dalla Dandini, Berlusconi con Innocenzi è durissimo. Lo accusa di essere una "barzelletta", contesta all'infinito l'immobilismo di Agcom davanti a quella che - secondo lui - sarebbe una strategia del servizio pubblico per screditarlo davanti agli occhi degli italiani. "Ma la stai guardando la trasmissione? - urla Berlusconi a Innocenzi mentre in onda sta andando una puntata di Annozero sulla richiesta di arresto per Nicola Cosentino - È una cosa oscena! Adesso bisogna concertare una vostra azione che sia di stimolo alla Rai per dire: adesso basta, chiudiamo tutto!". Attacca il nemico Di Pietro ("non si può vedere con quella faccia in televisione"), racconta di aver protestato direttamente con il presidente dell'Authority, Corrado Calabrò.

    Berlusconi vuole fermare Annozero e Michele Santoro. E consiglia a Innocenzi cosa fare, come nel caso della lettera da inviare a Michele Santoro paventando una maxi querela. Innocenzi sembra assecondare il premier anche se i fatti dimostreranno possa fare molto poco. Quando chiude però il telefono, spesso si sfoga. Parlando con un componente del Cda della Rai, Alessio Gorla, per esempio ammette che "il capo", cioè il presidente del consiglio Berlusconi, "sta incazzato come una biscia", anzi è "idrofobo". Innocenzi è stremato dalle pressioni autorevoli di Berlusconi tanto che, parlando con un amico, si sfoga: "Da Santoro - dice - stanno per esplodere le bombe atomiche. C'è Berlusconi che i manda a fare in c... ogni tre ore".
    © Riproduzione riservata (15 marzo 2010)

    "Basta con i giornalisti nemici non li voglio più vedere in tv" - Repubblica.it
    Ultima modifica di brunik; 15-03-10 alle 10:10
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  7. #7
    brescianofobo
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    Predefinito Rif: La concussione

    Trani: Di Pietro, Cittadini Processeranno Berlusconi Prima Di Giudici - Yahoo! Notizie

    (ASCA) - Roma, 16 mar - ''Il vecchio disco per cui sono i comunisti ed i magistrati che tramano non regge, anche se ci sta provando, perche' lui e i suoi scagnozzi hanno fatto tutto da soli. Ma questa volta saranno i cittadini a processarlo prima di quanto non faccia il tribunale''. Lo afferma sul suo blog Antonio Di Pietro riferendosi alla conferma, arrivata nella serata di ieri, che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e' indagato per i reati di concussione e violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario, ossia all'Agcom. Berlusconi, dice Di Pietro, ''si giustifica dicendo che 'quelle telefonate erano doverose'. La verita' e' che lui puo' permettersi pressioni su Confalonieri e sulle sue aziende, ma non su autorita' e funzionari pubblici delle televisioni che, sulla carta, ancora non gli appartengono poiche' questo comportamento porta il nome di 'concussione', ed e' il reato, appunto, di cui si e' macchiato e per cui sara' processato e condannato''. Il reato di concussione, spiega l'ex magistrato, ''e' il piu' grave che un funzionario pubblico possa commettere in tale veste. Consiste nel pretendere o nel farsi promettere denaro o un altro vantaggio, anche non patrimoniale, abusando della propria posizione. Anche se l'ennesimo processo a suo carico non cambiera' di una sola virgola il casellario giudiziario da 'nemico pubblico', tuttavia questa causa e' sicuramente scottante per Berlusconi. Infatti, da una parte, Berlusconi ha scoperto le carte ammettendo (anche davanti ai suoi ciechi elettori di cui fa bene a temere l'astensione ora che sanno chi hanno portato al governo), che il suo consenso e' frutto di manipolazioni della coscienza degli italiani tramite le televisioni di cui dispone. Ha contravvenuto quindi - spiega Di Pietro - alla prima regola dell'imputato che lui ha sempre applicato: negare, negare, negare sempre. Dall'altra parte, ora abbiamo la prova di come mai il suo reddito milionario e' raddoppiato da 14 mln del 2008 a 23 mln del 2009. Non e' infatti da escludere che la gestione disastrosa del servizio pubblico per assecondare la propaganda berlusconiana abbia drenato share e pubblicita' dalle reti pubbliche a quelle del Presidente del Consiglio, riempiendo le tasche degli azionisti Mediaset''. L'esposto alla Corte dei Conti che l'Italia dei Valori ha fatto per danno erariale, dovuto alla sospensione dei talk-show e alla conseguente perdita di share delle reti pubbliche, spiega Di Pietro, ''ha ora anche un responsabile (o piu' di uno) che l'ha generato e su cui lo Stato potra' rivalersi costituendosi parte lesa nei confronti di questi farabutti''.
    lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI

  8. #8
    brescianofobo
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    Predefinito Rif: La concussione

    DA MILLS A SPATUZZA: «INIBIRE LA MESSA IN ONDA»
    Quanto alle motivazioni tecnico-giuridiche che sono alla base della richiesta di utilizzazione delle telefonate del premier con riguardo alle puntate di Annozero dedicate a Mills e Spatuzza, la procura di Trani si sofferma sull’attività del premier che «costringeva o induceva i suoi uomini ad adoperarsi per inibire la messa in onda» sia della puntata dedicata all’avvocato inglese sia di quella incentrata sulle dichiarazioni del pentito mafioso del processo Dell’Utri. Prima telefonata. Berlusconi insiste con Innocenzi: «Ma giovedì c’è ancora Spatuzza. E fanno il processo a me, non a lui, come appartenente alla mafia. Allora se voi non riuscite a fare questa roba qua, allora non lo so proprio io...».

    «MASTELLA È CON ME L’ALTRO È AMICO DI FINI»
    Innocenzi prova a metterci una pezza. Berlusconi è irremovibile: «Ma che cazzo state a fare tutti quanti, ma che non lo sapete che mi ha fatto un culo che non finiva più». Il membro dell’Agcom prova a spiegare. Precisa, puntualizza, dice a Berlusconi che su Spatuzza si è personalmente attivato per abbozzare un ricorso «come informativa, allora, tutti e quattro: Savarese, Mannoni io e Napoli, a parte Magri (tutti componenti dell’Agcom, ndr) siamo d’accordo, salvo che domani non mi brucino, per fare casino all’interno del Consiglio, staremo a vedere...».
    Innocenzi dice di più. «Sai presidente, anche Napoli è d’accordo poiché lui aveva vissuto la vicenda di Clemente (Mastella, ndr) quindi...». Berlusconi non lo fa finire: «Napoli da dove arriva?, da Mastella?». «Sì, da lì, da Napoli» biascica Innocenzi. Berlusconi irrompe: «Mastella adesso è totalmente con me... e con Napoli avete la maggioranza senza Magris». Innocenzi finalmente sospira. E dice: «Diciamo che al momento c’è Mannoni, poi Savarese che era amico di Fini, però questa... è più amico adesso di Maurizio Gasparri...».

    LE CHIAMATE ALL’AGCOM «ENTRIAMO IN GUERRA»
    Una decina le telefonate intercettate sull’utenza di Innocenzi (Agcom) mentre parla con Silvio Berlusconi e con Mauro Masi, direttore generale della Rai. Il premier è arrabbiatissimo per l’andazzo a senso unico di Annozero, trasmissione calibrata per farlo a pezzi. Non ne può più di finire nel tritacarne mediatico. Per questo è durissimo con l’Agcom che a suo avviso non fa niente per interrompere questo gioco al massacro: «Fate schifo», «Siete una barzelletta», «che cazzo di organismo siete e che ci state a fare». Sempre a proposito di Annozero, Berlusconi è categorico: «Non ne posso più, davvero, fate qualcosa». «Bisogna chiudere tutto». «Quello che adesso bisogna concertare è che l’azione vostra sia un’azione che consenta... insomma... che sia da stimolo alla Rai per dire: chiudiamo tutto». Ancora Berlusconi all’indirizzo di Innocenzi: «Fai un casino della Madonna, fai dichiarazioni pubbliche, dici, tipo, “questa autorità qui fa schifo, mi vergogno di appartenere ad una autorità che non decide niente” (...). Adesso faccio una telefonata di fuoco al presidente dell’Authority...». E di seguito: «Mi raccomando perché adesso entriamo in una zona di guerra, veramente brutta». Innocenzi quasi lo interrompe: «Non è più possibile che questo qui faccia quel cazzo che gli pare veramente...». Alla fine, stanco, Innocenzi si arrende: «Al di là del rapporto di amicizia (con Silvio Berlusconi, ndr) con te, non è più possibile». Berlusconi va giù duro: «Sì, questo non è mica servizio pubblico... è l’unico servizio pubblico al mondo che fa queste cose». Nell’ennesima telefonata Innocenzi si sfoga di getto: «Il problema è Ghedini che rompe il cazzo, quell’altro, Bonaiuti, che è una roba che monta...».

    «STAI ATTENTO, SECONDO ME CALABRÒ È INTERCETTATO»
    In un’altra telefonata fra Berlusconi e Innocenzi, il primo esterna una sua idea, una sensazione: «Stai attento a parlare con Calabrò (Corrado, presidente dell’Agcom, ndr) perché ci sono voci, sai, non so se siano vere, che è sotto intercettazione». Innocenzi risponde che anche lui, forse, ha il telefono controllato. «Non sai che è successo a me. Ieri sera mi è arrivata una strana telefonata sul mio cellulare, arrivava da “anonimo”. Ho fatto controllare, non risulta... si tratta di un numero inesistente, è che sai, è una maniera, mi hanno detto, di chi intercetta per verificare se si sta intercettando».

    MASI SU SANTORO: «SE FA LA PIPÌ FUORI DAL VASO...»
    Sempre sul telefono di Innocenzi arriva una telefonata trafelata di Masi che gli dice che ha parlato con Santoro «che mi ha assicurato che farà una trasmissione equilibrata». Sempre Masi ricorda al suo interlocutore «che con la D’Addario c’era spazio e modo per potere intervenire mille volte, e non l’abbiamo fatto, non è stato fatto e ci troviamo adesso questa roba qui, l’unica cosa che può servire veramente e che se lui (Santoro, ndr) fa la pipì fuori dal vaso stasera...». Per il pm di Trani, intorno ad Annozero, si verificano in continuazione «grandi manovre con coinvolgimenti ai massimi livelli da parte del commissario Agcom che, ormai esasperato par arrivare al presidente Calabrò (che sembra resistere alle pressioni esterne) si affida alla mediazione del sottosegretario Gianni Letta il quale dal canto proprio promette ad Innocenzi di attivarsi e cercare il presidente Calabrò».

    «MI HA FATTO UN CULO CHE NON FINIVA PIÙ»
    In altre telefonate Innocenzi si confida con Masi: «Aho, quello (Berlusconi, ndr) mi ha fatto un culo che non finiva più». Il concetto, Innocenzi, lo ripete anche a suo figlio: «Berlusconi mi manda a fare in culo ogni tre ore». Masi, nel frattempo, studia il da farsi su Annozero: «Il problema è che Santoro... è un problema tutto particolare, non è uno così, sta lì da 20 anni». E a proposito della sua attività alla Rai, Masi rincara: «Stiamo aggiustando tutto, in Rai. Stiamo facendo tutto il possibile, abbiamo mandato via Ruffini».

    L’ASSEGNO A VERONICA «SONO 45 MILIONI L’ANNO!»
    A margine delle telefonate con la voce del presidente del Consiglio il Pm mette anche alcune conversazioni inerenti la situazioni personali di Berlusconi. Il riferimento è alla separazione con la moglie Veronica Lario, di cui Berlusconi fa cenno in una chiacchierata con Innocenzi che conosce personalmente da oltre trent’anni. Altro che concusso e corruttore. Berlusconi si lascia andare con quella che per i pm di Trani è la sua vittima sacrificale. È amareggiato, il premier. Si sente attaccato da tutte le parti, specie sotto il profilo patrimoniale. C’è la questione di Veronica Lario, e c’è l’incredibile sentenza del giudice Mesiano che ha condannato la Finivest a una cifra iperbolica. Berlusconi parla del mantenimento mensile da 3 milioni e 600mila euro al mese, pari a 45 milioni l’anno, «che sono 90 miliardi di lire», «e siccome l’avvocato è amico del giudice» non è certo una bella situazione.

    Intercettazioni: cosa ha detto Silvio al telefono - Interni - ilGiornale.it del 17-03-2010
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